Oggi è così.

I pomodori verdi non sono fritti e tanto meno alla fermata di nessun autobus: e comunque sarà stato anche un film meraviglioso  ma io una roba così triste non la guardo più. Non rileggo neppure quelli della Via Pal per lo strazio di quel poverino, figurarsi.

I nostri pomodori verdi stanno nella marmellata che ha fatto LA PAOLA. Che magari  se le sogna di notte, ma io le mangio sempre volentieri le sue trovate. Diciamo che in nell’istante del qui e ora, stamattina, mi vedo la faccia del Pier Francesco, alquanto perplessa, che pensa che quella roba lì dentro la sacher forse è meglio non mettercela, ecco.

Recuperata l’autorizzazione dei tutorini e martedì calco; meno male perché questi sono ogni giorno più piccini. Disperato bisogno di novità, di quelle che ti fanno alzare la mattina con il cuore leggero e le nuvole di primavera, e non importa che tempo faccia fuori dalla finestra. Non sto usando i buoni tetraggine, ditelo a Giovanni. Sto solo constatando, ecco. Non lo so, di quelle novità che preannunciano una bella svolta, che fanno dire c’ho il fiatone ma tutto funziona, che hai già l’acquolina in bocca guardando le salsicce sulla griglia il giorno di Pasquetta. Mi raccomando le metafore auliche, dice LA PAOLA. Però rendono l’idea. Anche se in effetti poteva venirmi in mente il duomo di Orvieto che appare all’improvviso dalla viuzza e ti schianti dalla meraviglia, me ne rendo conto; e non le salsicce, vabbè.

Insomma, sarà meglio dedicarsi all’inizio di giornata familiare, si fanno meno danni che con simili pensieri.

Buona giornata.

Angela