Che tristezza. Parola inadaguata, sicuramente, ma beati i
saggi che trovano sempre le parole giuste, di fronte a tutto ciò che di giusto
non ha niente. Poi lo so che esistono i disegni divini, le cose che si
comprendono a fondo solo su altri livelli, o per la carità. Ma per quelli zèn
quanto i mitici paracarri, vedersi la vita travolta da tutto ciò che può
travolgere, proprio fisicamente, ecco, credo che per quelli lì, penso che la
metafisica faccia pochi proseliti.
Di fronte a chi non c’è
più, o è lì che aspetta, è penoso dire che ieri non riuscivamo quasi neppure a
guardarli tutti i telegiornali. Però è vero, è proprio il senso di non riuscire
nemmeno a guardarle da fortunati certe tragedie, perché sono impossibili da
sostenere anche solo con il pensiero, con l’immaginazione.
Ieri Fabullo ha avuto veramente una giornatona, che ieri
sera era stanco da essere impossibile, voleva solo andare a dormire. Scuola fino
alle due, poi la fisioterapia, poi subito di seguito il laboratorio sensoriale:
lui è inserito in un laboratorio comunicativo-attentivo, con
fisioterapista-logopedista; che vuol dire che hanno pensato a tutta una serie
di giochi in cui i bambini (che qui sono 4) devono rispondere in modo preciso
con una modalità comunicativa che non è parlare, ma è suonare, muovere o chissà,
a qualcosa a cui devono stare attenti: spiegazione che sicuramente prenderebbe
il premio nobel, però rende l’idea. Il succo della faccenda è che si sono usate
spade laser, scudi galattici, campanelli fatati, per cui i bambini erano
contenti come delle pasque.
E così è successo che Fabullo doveva essere tirato su dal
lettino per andare in carrozzina, mentre veniva allestita la stanza, solo che
mancava una calza: e senza calza non si potevano mettere né tutori né scarpe
per andare in carrozzina, e dove sarà la calza? Poi Alessia ne trova un paio lì
che girava ma erano della terapista Chiara, quelle con Winnie The Pooh perché piacciono
ai bambini. Non importa, mettiamogli una delle tue: così lui era il più
contento di tutti ed è venuto a casa così, con una in un modo e una in un
altro, e la calza dobbiamo ancora trovarla ora. Capite? Adesso vanno in un’altra
dimensione ancora prima di andare in lavatrice.
Oggi invece giornata complessa, in cui non perdere la
concentrazione mai. Venerdì scorso il tecnico ci ha tirato pacco per parlare
della carrozzina, e oggi dobbiamo andare tutti insieme dalla dottoressa in asl.
Allora la terapista Cecilia gliene ha dette di tutti i colori, al tecnico, e
oggi funziona così: che vengono tutti qui a provare dei sistemi posturali e a
valutare per essere poi preparati, e alle due
e mezza partiamo tutti per andare a Ivrea. Appuntamento qui alle 13, se
arrivano prima mangiano qualcosa. Quindi, Fabullo non lo porto a scuola perché non
ce la possiamo fare con i tempi. Cecilia è affidabilissima, ovviamente, il
tecnico simpatico da morire ma quelli affidabili stanno da un’altra parte. Per cui
tenere pronto Fabullo nella speranza che il tecnico compaia, calibrando i suoi
tempi pappa pipì e tutto quanto. Avere
la casa pronta, in ordine, per accogliere tutti, con gli spazi per fare entrare
gli ausili: ed è mica scontato, avendo già un seggiolone, una carrozzina, un
seggiolino per il bagno, catini che girano per lavarsi e via discorrendo. Essere
pronti e vestiti per uscire, perché poi aspetteremo un’ora ma non dobbiamo
arrivare in ritardo. Avere un pranzo pronto che male non fa al massimo sarà la
cena. Vedere se il tecnico compare, perché devo ancora vederlo, o se arriva
direttamente in asl; vedere se compare con il deambulatore, visto che è
autorizzato, così ci togliamo il collaudo: prima era sicuro, ieri diceva
probabilmente, oggi chi lo sa. E poi andare dalla dottoressa, a rispondere a
tutte le domande bene in modo che tutto funzioni: che l’esame di maturità o
quello di sistema nervoso centrale facevano ridere i polli, in confronto. E che
vada tutto bene, che arrivi la sera, per coricarsi a leggere.
Però ieri ha chiamato la signora dell’ufficio protesi per
dire che stava spedendo la pratica allo sportello, era già pomeriggio, partirà
oggi, diciamo che andrò a prenderla martedì.
E basta. Non ho mai niente da raccontare.
Buona giornata.
Angela
2 commenti:
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
BUON WEEK END A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG PIU' BELLO DI TUTTA LA GALASSIA CONOSCIUTA E NONXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Angela, dici: “mai niente da raccontare”, non mi sembra proprio con queste giornate dense si attività… speriamo fili tutto liscio con gli ausilii, poi ci dirai!
Le squadre di soccorso sono riuscite a estrarre dalla neve e dalle macerie dell’albergo 5 persone, fra queste 3 bambini: questa è la nota lieta della giornata, speriamo di sentire altre buone notizie domani!
Un abbraccio e buon fine settimana a tutta la famiglia ed agli amici del blog.
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