Le fortune.

Da incubo l’idea della propria casa che trema e cercare di scappare, ma non poter uscire perché la neve blocca le porte; e, se non le blocca, non si può comunque scappare in luoghi aperti e sicuri perché le strade sono impercorribili. Davvero, sembra uno di quegli incubi in cui corre e si sta fermi, o si raggiungono le cose ma le cose si spostano, o si afferrano le maniglie di porte sempre chiuse.

Non mi viene un’altra parola, oltre a incubo. Solo che in quelli veri, di incubi, poi ci si risveglia, e si rimane sbaruàti anche per un po’, ma si tira eccome un sospiro di sollievo. E qui invece no, non si sta mica dormendo: e non vale il gioco del provo a chiudere gli occhi e li riapro. Non cambia niente. L’idea delle cose che ci precipitano addosso, anche fisicamente, che non finisce mai: è un’idea allucinante, l’impotenza più totale.

Mentre accadeva tutto questo, io stavo bella tranquilla, al caldo, guardando le nostre montagne dalle vetrate dell’Ufficio delle Entrate; ecco: poter dire che ci si sente fortunati ad andare all’Ufficio delle Entrate. Paradossale ma vero. Tra l’altro, è stata una fortuna anche perché ho trovato una tizia mitica, veramente: gentile, simpatica, e competente davvero. Nella pubblica amministrazione esistono, e io ch’ho le prove. Lo stupirsene, però, la dice lunga, lunghissima.

E’ stata bravissima perché ha provato a inserire il mitico iban e risultava inserito. Però, effettivamente, i rimborsi risultavano impossibili, perché mancava l’iban. Alla fine ha capito che, questo benedetto iban, era stato sì inserito da un solerte funzionario lì registrato, ma sul codice fiscale del rappresentante legale della onlus, e non sul codice fiscale della onlus stessa.

Così abbiamo provveduto a fare tutte le rettifiche di questo mondo, producendo le relative scartoffie. Davvero, bravissima. E la dice anche lunga il fatto di rallegrarsi  perchè è stata gentile, che non ha detto a priori che avevamo sbagliato noi, che poi infatti non era vero: si potrebbe anche pensare che così dovrebbe sempre essere, ma, appunto, invece ce ne stupiamo.

Oggi invece Fabullo va in fisio e ci fermiamo un po’ di più perché riesce a partecipare anche lui ad un laboratorio sensoriale: ripartono anche quest’anno, gratuiti, con gruppi di massimo 5 bambini, due terapisti, miratissimi. Insomma, una piccola cosa, ma ce l’abbiamo fatta.

Buona giornata.

Angela