Penso che la faccenda degli spinaci di cui racconta Donna
Paola da La Spezia faccia parte del patrimonio culturale globale. Tutti possono
raccontare una storia del genere sui propri pargoli che, quando hanno una fame
che mangerebbero le mitiche gambe del tavolo, e comunque sanno che non c’è una
dispensa di casa da aprire per prendersi pane e nutella, ecco, in quelle
situazioni lì si pigliano quello che c’è magari due volte.
Con Fabullo è, come dire, un tantino più difficile: perché,
solitamente, quando proprio non mangia niente c’è una bella grana in corso. E,
purtroppo, si innesca poi un circolo vizioso da paura. E quindi si tenta l’impossibile.
Ma, sicuramente, quando sta bene, fa il viziato come tutti gli altri che
cercano di fare i viziati. E, appunto quando le cose funzionano e capiamo che
ha solo delle storie che non si ripercuoteranno per l’eternità, si fa che Va
bene mangerai poi domani.
Intanto anche ieri è filata liscia. Si è anche divertito come un pazzo all'intervallo sul girello. Ieri pomeriggio ha
riposato con Paulo Aimo Papà e la sottoscritta ha guidato per le stradette del
Monferrato, non mi sono nemmeno persa, al ritorno c’era anche il tramonto, il
meccanico ha cambiato un arrotolatore della cinghia per la carrozzina così io
ho passato mezz’oretta a leggere al caldo della sala d’attesa: quelle robe che
fanno bene al cuore, no? I dettagli. Che fanno anche impazzire. Perché poi, nei
grandi pensieri, uno dice E allora? Per esempio: le preoccupazioni per la
Onlus, per riuscire a fare tutto bene perché da questo dipendono altre persone
e non solo le paturnie personali, contemporaneamente essere in crisi perché poi
non faccio delle altre cose per Fabullo, tipo organizzare il day hospital con
la cardiologa, roba da 5 minuti ma farlo, e poi pensare alle scuole medie e
continuare a non essere contenti che ci vada perché non sarà contento come alle
elementari, e poi vedere le crisi e cercare di non pensare a niente intanto che
passa. Ecco, tutta quella serie di robe lì, possiamo andare avanti quanto
vogliamo. E in tutta quella storia lì, uno è contento delle colline e del
tramonto, per la carità: però poi, se ci si pensa, ci si dice che forse non è la ricetta giusta quella di giocarsi le
giornate partendo dalle parentesi: le chiacchiere con i vicini, ho pure tagliato
la salvia così tra un po’ sarà bellissima, che neanche avessi piantato il
mitico ulivo di Hikmet, la mezz’ora seduti senza poter far altro che stare
seduti tranquilli. Le parentesi, se uno ci pensa, verrebbe da dire almeno un
bòh. Verrebbe anche da dire che Beati quelli che hanno le ricette giuste, che
sanno sempre che fare.
Verrebbe anche da dire che stamattina stai delirando più che
mai, mia cara, dice LA PAOLA che coglie l’essenza. Oh già, dico io, che l’essenza
non la colgo mica tanto.
Buona giornata.
Angela
5 commenti:
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
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Angela sei proprio troppo forte............
Avanti così!
forza forza forza
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ANGELAAAAAA!!! Mai sentirsi in colpa di prendersi una "parentesi"! Che poi, sai che parentesi....
Forza Fabio!!
A proposito della Onlus, come va la ragazza nuova che ha preso il tuo posto?
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FORZA FABIO!!
grandi e inimitabili gi Aimo
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Anche ammirare un bel tramonto può allargare il cuore e predisporre la mente a pensieri positivi, quindi ben vengano questi brevi spazi di relax!
Un abbraccio a tutti
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