Lo daremo alla Befana.

Che sia quel che sia, noiosaggine, viziataggine, tetraggine, o qualcos’altro, fatto sta che ieri è stata mistica; due ore, dico due, per una colazione-pranzo di tarda mattinata: puoi mangiare le gallette di mais ma un po’ e un po’, non solo quelle. E ce la siamo cavata.

In compenso a cena, con lo stesso meccanismo, un delirio: puoi mangiare le gallette di mais se mangi anche la polenta, e i piselli, che per altro mangi sempre. Il delirio davvero: una faccia da Clint Eastwood che non vi dico, e dei risultati assai scarsi. E quale che sia la ragione, è indubbio che ieri abbia mangiato proprio poco.

Per cui abbiamo finito la giornata solo stanchi morti, ma non in allarme: non è stato un digiuno completo, comunque. Certo è che, però, lo stato di allerta iniziale, se continua così, è prossimo.

Cos’abbia visto, lo sa solo lui: poiché è stato insopportabile su tutto, vogliamo pensare che sia solo stufo. E, se è solo quello, la prossima settimana se ne torna a scuola e la risolviamo. Se invece c’è dell’altro, qualche malessere che non capiamo, allora brrrrrrrr.

Intanto oggi arriva il nostro amichetto, quello con cui passavamo le estati in Polonia,  a fare qualche giorno di vacanza qui: e questo farà già molto bene al tono dell’umore, così vediamo un po’ come si comporta quel somarello. Altrimenti lo diamo alla Befana, giuro: le diciamo di lasciare perdere il buon carbone da ardere, per quest’anno non importa, che si prenda lui. E che ce lo riporti quando ha capito cosa vuole mangiare di questi tempi.

Buona giornata.

Angela