Si riparte sul serio.

E via che oggi si riparte e incroci incroci incroci.

Diciamo che è, come dire, verosimile pensare che ci voglia qualche giorno perché Fabullo sia in forma in tutti i momenti della giornata come al solito. Però, tanto per portarmi un po’ avanti, io sono già dispiaciuta pensando a quando mi diranno che ha faticato un po’ eccetera ecceterissima.

Andrà bene andrà bene andrà bene.

L’abbiamo visto molto meglio sabato sera, sarà stato il pomeriggio all’aperto al sole dai cavallini: era tutto bello roseo e anche bello dritto.

E’stato bello perché con Silvia chiacchieravamo tutti insieme facendo il giro a conoscere i cavallini, ed ad  un certo punto è venuto fuori che c’era un Bonbon: è subito Fabullo, che sembrava tutto perso nei fatti suoi, si è illuminato e mi ha preso la mano con la faccia di “hai visto, come il mio Bonbon” e con gli occhi che volevano dire mille cose e la bocca che non ci riusciva.

Ogni tanto non so nemmeno io se dobbiamo essere contenti perché è così intelligente, o mangiarci le mani e eventualmente anche i piedi per la frustrazione di tutte le cose che vorrebbe tanto fare e non riesce e vai così di spigoli acuminati.

Poi ieri pomeriggio volevamo tenerlo ancora tranquillo  e non farlo faticare, ma comunque portarlo in giro per distrarlo e per riabituarlo a stare un po’ seduto dopo il periodo sdraiato.

Per cui abbiamo deciso di portare i bambini al Museo dell’Automobile, che da quando hanno ristrutturato non abbiamo ancora visto perché l’anno scorso c’erano code inavvicinabili.

Raccontando ovviamente a Fabullo che andavamo in un posto pieno di macchinine e che gli sarebbe piaciuto  un sacco.

E lui? Lui come le ha viste è andato in fibrillazione totale e poi ha cominciato a fare la rugna galattica perché ci voleva salire e toccare e non si poteva fare niente. Così si è offeso e ha passato il tempo a stufare, seduto tutto storto e arrabbiato; poi voleva merenda, ma non quella che avevo io, per cui stai un po’ nel tuo brodo e fatti furbo.

Dopo tre ore siamo usciti con lui tutto sorridente e bello dritto perché ce ne andiamo da questo posto che mi fa venire il nervoso.

A parte l’asino in questione, il Museo ha un allestimento spettacolare, vi suggerisco una gita torinese.

Paulo Aimo ha deciso che lui vuole essere portato in giro sulla Flaminia presidenziale e vabbè. Ovvio che siamo tutti d’accordo.

Insomma, ripartiamo sul serio. Mamma proverà a non essere troppo noiosa.

Buona giornata.

Angela