La filosofia.......................

Grazie per tutto quello che avete detto ieri. Io, tanto per portarmi un po’ avanti, sono ovviamente agitata e preoccupata: è una roba importante e seria e la difficoltà di questo momento è appunto cercare di costruire senza sapere ancora bene quali sono i nostri mezzi a disposizione.

Però, forse, l’unica cosa buona giusta da fare è muoversi pensando solo all’obbiettivo, e poi tutto prende forma di conseguenza.

E a proposito degli “sbottamenti” come quello di ieri, l’alibi istituzionale e professionale è sempre quello: che per forza si arrivano a dire delle robe così, perché le mamme sono sotto pressione, depresse e isteriche, e quindi non in grado di accettare la situazione, e quindi perdono di vista la realtà, e quindi scaricano sui professionisti le loro angoscie ansie e paturnie. E, soprattutto, una mamma in questa situazione non può avere la lucidità per valutare un progetto riabilitativo, nemmeno se è del mestiere. Anzi, probabilmente sarebbe consigliabile pensare a cucinare la minestra di verdure o a imparare a distinguere i modelli di scarpe: in termini più appropriati, l’esortazione è “investa su qualcos’altro”.

Non so come la vedete voi, giusto per astrarre un attimo il concetto, ma ho sempre un po’ l’impressione che si parli sempre e solo di progetti: in qualunque ambito, politico economico per l’asilo la scuola il centro estivo il corso di cucina tibetana e di musica pakistana. E si scrivono grandi papiri sulla mission il target e il timing. E più si fanno progetti così e meno si lavora.

E’ un peccato, perché sarebbe una così bella parola: invece perde di significato, a forza di abusarne.

Se una parola deve avere  in sé l’idea e l’obbiettivo, così non rimane più niente.

E’ che stamattina mi sono alzata filosofica: avrà ragione l’alibi istituzionale, che la pazzia porta a ragionamenti contorti, ih ih ih!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ieri mattina, tornato il sole e il bel tempo, siamo andati a tagliare i capelli: così adesso il signorino c’ha proprio una bella faccia da schiaffi, lo fotografiamo, promesso. Dalla parrucchiera era tutto pavone, e poi tutto il giorno a casa mi ha fatto vedere i capelli.

Inutile bamblinare, sono preoccupata: perché non riesce a stare seduto dritto come prima, quanto pesa la testa e quanto tira giù il braccio sinistro.

Perché ha parecchie crisi: d’altra parte il livello del farmaco era basso venti giorni fa; poi abbiamo perso la visita per qualche impegno concomitante e se va bene ‘sto livello è ancora più basso. Stiamo cercando di riavere un appuntamento.

Bisogna anche ammettere che quando è stato malissimo le crisi non sono impazzite: a differenza dell’anno scorso quando un’influenza ci metteva davvero in crisi; probabilmente la terapia ha comunque un suo bell’effetto.

Oggi ricominciamo ad andare da Barbara, incroci perché sia un’ottima giornata con delle buone notizie, che ne abbiamo bisogno.

Buona giornata.

Angela