Contorsioni mentali del lunedì mattina.

Batterie ricaricate dal riposo domenicale. Quello in cui facciamo tante cose ma poi bambliniamo, e alla fine della giornata ne restano altre settantasei non fatte: ma i ritmi lenti impongono questo. Anche perché almeno oggi posso lamentarmi un pochettino, per altro.

Oggi, comunque, ce la prenderemo di nuovo con calma perché non andremo a fare fisio: per cui si torna da scuola e stiamo tranquilli, arriva anche la Michi e siamo tutti contenti, ecco.

Che forse va anche bene perché oggi è il giorno in cui qui sono previste più piogge, e stiamo a vedere. Speriamo che non ci siano deliri colossali e che mi lasci scaricare e caricare Fabu dalla macchina senza annegare o dover insegnare a nuotare alla carrozzina.

Proseguiamo con il pc e andiamo decisamente più rapidi: ovvio che mamma sta facendo quella che dice: E adesso? Dove ci porta tutto ciò? Facciamo che pensiamo che ieri ha anche girato le mitiche pagine guardando la macchinina rossa,  e che solo la settimana scorsa non lo faceva, e che ci serve perché poi si possono inserire esercizi più complicati: e soprattutto che ci sono le logopediste e che mamma deve essere contenta perché comunque si va avanti e basta.

D’altra parte c’era quella storia dei gigli del campo e gli uccelli del cielo che comunque si godevano il momento; e quindi bevo thè verde ai mirtilli, by LA PAOLA of course. E organizziamo colazioni e partenze per la scuola. Senza come potrebbe, come sarebbe, quanto è faticoso e tutte quelle robe lì. Abbiamo girato la pagina guardando la macchinina rossa: va bene, signora, ma se anche non lo facesse non cambierebbe mica la vita, no? Tutta questa fatica per quello?

Però magari è più contento di girare le pagine e leggere i libri che di stare lì a guardare per aria.

E però magari la pianto.

Buona giornata.

Angela