Un urrà.

Un urrà per la Michaela, che è stata brava e coraggiosa ed è filato tutto liscio. Adesso dire che sia in forma smagliante è forse un tantino troppo, però tutto sta procedendo. Adesso incroci perché tutti gli esiti delle varie valutazioni vadano bene e il cielo torni sereno in fretta.

Anche noi procediamo, per dove non si sa, ma procediamo. Fabullo discolissimo con tutti quanti, ieri per fare un vibra ha urlato che neanche lo spellassero vivo senza previa bollitura. Da un lato fa ridere, dall’altro, ovviamente lo ucciderei, perché gioca a fare il somaro per perdere tempo e non si rende conto che si perde invece delle occasioni. E so anche che ditemi dove devo prendere il biglietto per la coda, perché è esattamente quello che fanno tutti i bambini.

Solo che, dài, non è proprio uguale, e sarebbe bello che si rendesse conto di cosa c’è in ballo. Oppure, non rendersene troppo conto fa di lui un bambino felice. Oppure fa così per non pensare.

Oppure sarà meglio che la pianti, perché questi sono i pensieri che pesano come macigni e fanno affondare nella palude.

Facciamo che chiedo a che punto siamo con Micio Mario, se è sempre in esilio fuori dalla finestra, in compagnia delle sue zecche. E se quelle due a La Spezia se ne stanno un pochino brave e se la guerra è sempre dichiarata.

Buona giornata.

Angela