E siamo un po’ così. Che non sappiamo nemmeno noi. O meglio:
lo sappiamo benissimo, ma cerchiamo di far finta di niente.
Siamo andati a visita: hanno usato il neurostimolatore come
una sorta di momento di diagnosi. Nel senso che hanno rilevato la media delle
partenze da aumento della frequenza cardiaca, perché sono anche una media delle
crisi quotidiane, almeno di quelle di quella tipologia lì, ma comunque è un
parametro costante, sempre quello: l’ultima volta erano state 41 e ieri “solo”
33. Quindi una sorta di miglioramento. Con il fatto che l’azione del
neurostimolatore si vede con il passare dei mesi, rappresenta un fatto
positivo. Solo che Fabullo sta peggio.
Per cui abbiamo chiesto alla dottoressa se allora non sono
crisi i tremori che vediamo, o i momenti in cui sbatte gli occhi, o è
incantato, che sono tantissimi. E lei ci ha detto che sono crisi eccome, che
non è che ce le sogniamo noi, che abbiamo ragione: diciamo che le crisi sono
sempre, più o meno quelle, ma Fabullo le tollera molto meno. Lo stancano molto
di più, gli concedono meno autonomie, forse gli fanno venire mal di testa,
forse la nausea per cui non mangia. Forse perché è stufo perso, o stanco morto.
Solo che i parametri del neurostimolatore, in questo
momento, non sono da ritoccare, vanno bene, bisogna lasciarlo lavorare. E la
dottoressa non si metterebbe a fare grossi pasticci con i farmaci adesso, non è
convinta. Insomma, ha da passà la nuttata. Pensiamo sia un momento difficile
che poi passa, le patologie epilettiche sono anche così. Cerchiamo di lavorare
sui sintomi contingenti.
Che è la cosa più difficile del mondo. Ieri sera ha mangiato
pochissimo. È probabile che abbia mal di testa, che a sua volta può dare nausea e inappetenza; dobbiamo provare a
dargli la tachipirina quando pensiamo che sia giusto, ma cogliendo l’attimo
perfetto, al massimo un paio di volte alla settimana: perché si sa che, nelle
emicranie che rispondono alla tachipirina, se la si prende tutti i giorni tende
poi a far aumentare il mal di testa stesso. E, ovviamente, non è proprio il
caso di dare degli altri antidolorifici più complicati. E intanto la dottoressa
continua a pensare: e siamo certi che lo faccia, per carità.
Insomma, una robina semplice da gestire. Impossibile da
capire, la sfera magica avrebbe un senso. Per il momento va così, non ci sono
soluzioni né risposte.
Intanto togliamo il frisium. Poi per mercoledì prossimo
abbiamo già i dosaggi programmati, e si comincia poi a valutare se togliere
altri farmaci che intanto, probabilmente, non servono a niente, per provare ad
alleggerire tutto quanto.
Sia la dottoressa che l’ingegnere erano veramente tristi,
anche perché Fabullo, nel frattempo, era infastidito tanto, è stato abbastanza
chiaro il problema.
E basta. Non è mica la prima volta che usciamo da quel
reparto con delle pessime notizie, quante volte è successo. Devo ammettere che
stavolta non eravamo nemmeno troppo devastati, e non credo sia una buona
notizia: probabilmente siamo diventati molto più bravi a non pensare, a
muoverci leggerissimi, come se camminassimo sui chiodi per evitare ogni
pensiero. Non so se si tratti proprio di saggezza, di consapevolezza di grandi
missioni mistiche. Diciamo che preferiamo non chiederci nemmeno quello. Vorrei dire
che, appunto, siamo usciti dal quel reparto in passato, qualche volta,
devastati, e poi ci sono stati incredibili giri di boa: vorrei dire che la
consapevolezza era quella lì, per quello eravamo così cool; ma non direi
nemmeno quello.
Probabilmente siamo solo stanchi che di più non si può; come
dire, troppo stanchi per avere le energie per disperarci, è faticoso anche
quello. Devo dire che stamattina sembriamo degli stracci, questo sì.
Per cui siamo venuti a casa, abbiamo finito la giornata, a
cena ad un certo punto ci siamo arresi quando proprio non ne voleva più, anche
se la quantità era poca. Abbiamo attaccato le figurine, fatto le trofie, erano
buonissime, ascoltato i Dire Straits riordinando la cucina, letto prima di dormire, perché noi siamo
lettori compulsivi, si sa; insomma, quelle cose lì.
Buona giornata.
Angela
4 commenti:
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Abbracci, abbracci e abbracci....
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FORZA FORZA FORZA!!!
FORZA FABULLO!!!
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dai guerriero che si troverà una quadra
forza splendida famiglia Aimo
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Una domanda: Fabio ascolta sempre la musica in cuffia prima di addormentarsi? Avevo inteso che gradisse questa cosa, la musica aiuta, ha effetto distensivo! Continuo con gli incroci e pensieri positivi, la speranza in un miglioramento non deve mancare. Dai famiglia tutta, forza, forza con un abbraccio grande.
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