giovedì 12 giugno 2008

Mi tolgo un peso

Questo non è un post con cui iniziare bene la giornata. Ma ce l'ho sullo stomaco e pesa tanto.
Anche noi poco seri in questo giorni stiamo seguendola vicenda della clinica milanese. Storia da brivido.
E adesso parlo da quella che lavora nella sanità (minuscola va bene), privata e non pubblica, ma non è questo il punto. Se offendo il settore e i colleghi, pazienza.
La vicenda milanese è al di là di ogni immaginazione. Grazie a Dio non ho mai incontrato situazioni del genere. Però ho visto mille situazioni in cui non è che si faceva il male del paziente, ma non si faceva tutto il bene possibile. E non è bello, anche se non parliamo di cose gravi, magari è solo un banale mal di schiena: però, per il paziente non è banale e se si comincia a non impegnarsi per le cose semplici si instaura un meccanismo organizzativo e mentale che coinvolge anche le cose più complesse.
Sapete cosa penso? Che è vero che ci si trova a lavorare in situazioni pietose, senza mezzi, senza personale. Ma quante sono le storie in cui non si è fatto male, ma semplicemente si poteva fare un pò meglio del minimo indispensabile... insomma, l'operatore (non importa di quale livello) che dice che tanto la sanità non mi lascia lavorare e allora tiro a fine mese ha delle belle responsabilità. Anche solo se mette il paziente sulla cyclette raccontandogli che gli fa tanto bene e poi va al caffè: perchè il paziente si fida di lui, non è detto che abbia i mezzi culturali per valutare se fa le cose giuste e comunque non è richiesto che li abbia. E' vero che il paziente non muore, ma è grave l'atteggiamento, è comunque un'ingiustizia.
Una volta lavoravo in un posto in cui mi veniva l'ulcera ogni giorno: gli ultimi tempi vomitavo in treno prima di arrivarci, non scherzo.
Poi ce l'ho fatta ad andare via e ho visto la differenza. Sono arrivata in un posto che magari ha più problemi economici e strutturali, ma funziona. Solo grazie a chi lavora e non per ciò che viene offerto dalla sanità. Quello che noi chiamiamo il nostro Grande Capo è un grande professionista nelle sue competenze e nella sua umanità (i pazienti lo adorano davvero), ma con noi è severissimo, anche nei particolari: non tollera nessuna mancanza di rispetto verso il pubblico, perchè dice che già stare seduti davanti alle persone con aria annoiata è l'inizio del lavorare male, perchè magari ci perdiamo delle cose che invece erano importanti per la terapia... ovvio che non esiste che il paziente lavori da solo mentre il terapista chiaccheri con il collega, o anche solo che il terapista mobilizzi un ginocchio non guardando il paziente ma raccontando della serata al ristorante. Ovvio che quando si fa un minimo errore perchè magari ci si dimentica qualcosa (chiamare il tecnico ortopedico, parlare con un parente...) viene giù il mondo.
Secondo me è giusto così: il lasciar perdere i particolari è un modo per andare allo sbando e paradossalmente arrivare davvero alle cose gravi. Lo so che facendo così non si è simpatici a tutti i collaboratori. Anche perchè, guarda caso, ai collaboratori in questione tocca arrivare alla sera stanchi perchè si è lavorato davvero....

E poi voglio vuotare il sacco delle cose che ho dentro e dirne un'altra che non c'entra.
Con Fabullino mi sono purtroppo trovata dall'altra parte della barricata. A me hanno sempre insegnato che non bisogna mai dare illusioni alle famiglie, bisogna essere duri poi se va bene, meglio così.
E invece si impone una sofferenza senza senso. Ovvio che se è stata tagliata una gamba è meglio non promettere che ricrescerà.
Però in tutte le situazioni in cui non sappiamo come andrà a finire perche non siamo ancora il Padre Eterno, non è giusto togliere le speranze: la forza di volontà e la positività possono fare grandi cose, molto di più di noi operatori (meno male, oserei dire). Far ricadere sempre in basso ogni pensiero è veramente disumano, è una violenza, non è curare...
Temo sarà difficilissimo per me tornare a lavorare...

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Nessuno resiste alla potenza del Dio denaro anche distruggendo la vita di altre persone.
Però non solo la Sanità in Italia è da Vergogna!!!
Questo paese sarebbe da rifondare.

Anonimo ha detto...

se cerco sara e ha il telefono occupato, chiamo paola ed è occupato...benedette donne!!!!!!
l'ultima cosa che si possa dire del nostro Comitato è che non c'è dialogo.

Anonimo ha detto...

ieri pomeriggio a merenda in piazza c'erano i biscotti alla lavanda del marito di sara... divini, non ci sono altre parole.

Anonimo ha detto...

L'orco c'era o era impegnato a piantare le piante all'asilo

Anonimo ha detto...

l'orco mangiava e giocava alle costruzioni con i piccoli unni.

Anonimo ha detto...

Chi gioca con la salute e la sofferenza delle persone ammalate provocando la morte di diversi pazienti deve essere rinchiuso in un "Manicomio Criminale".
Questo crimine è paragonabile ai crimini di Auswitez Birkenau.

Anonimo ha detto...

Ma è vero che l'orco è uguale a shreck ??? Ma uguale uguale uguale???

Ciao
Diego

Anonimo ha detto...

Mi piace pensare, che la moltitudine di persone che crede nel miracolo di Fabullo, abbia anche voluto dare un segno di protesta civile alla latitanza della Sanità. Tu sanità sei assente per questi bambini, noi popolo Italiano siamo presenti oggi, domani e dopodomani.

Anonimo ha detto...

Appunto... un conto è affidare il proprio futuro ai vari maghi presenti in TV, un conto è porre fiducia in una terapia (+ o - ancora rodata) con tanto di risultati verificabili. Poi naturalmente ogni essere risponde alle terapie in modo differente. Credo sia così anche per la medicina "tradizionale". Se dobbiamo fare gli stadi per i mondiali i soldi si trovano, se dobbiamo recuperare 120.000 USD per dare una speranza al bimbo ci si deve attrezzare. Questo è il punto... o no?!?!

Anonimo ha detto...

In torno a tutto girano le cosidette "mazzette".
La vita di un ammalato ha per questi "sciacalli" un prezzo che non è quello del guarire ma la suddivisione del guadagno.
La gente è stanca perchè anche la politica tradisce l'elettore.Quindi l'unica arma che il cittadino ha per protestare, è aiutare concretamente questi bambini avvicinandoli alla terapia Americana.
Costruite pure i vostri stadi, noi i soldi per aiutare questi bambini lì troveremo sempre, perchè viva Dio la gente ha il cuore grande grande.

Anonimo ha detto...

Forse... ma se uno vive in un paesino sperduto e non ha amicizie in grado di mettere in piedi tutto questo, come fa? Non è una questione (solo) di Sanità. Le istituzioni non ti devono abbandonare, poi i soldi si recuperano..

Anonimo ha detto...

Purtroppo questa è L'Italia che la maggior parte ha votato. C'è un detto l'unione fa la forza. Se anche vive nel deserto ma ha veri amici nulla è impossibile. Il Volontariato insegna e ti aiuta.

Anonimo ha detto...

Le Istituzioni Italiane
non abbandonano mai nessuno, saranno lente ma non abbandonano.
Se hanno abbandonato questa persona vuol dire che chiedeva l'impossibile.

Simona

Anonimo ha detto...

In questi giorni ho letto alcuni commenti che in parte non ho capito (probabilmente sottindevano fatti a me non noti) in parte ho trovato inutilmente polemici e stucchevoli....

Anche io sono indignata allorquando assisto (e mi capita spesso per i "mestieri" che faccio) ad ingiustizie o a decisioni irragionevolmente assunte.
Chi mi conosce sa che per lunghissimi anni ho fatto volontariato in vari settori e molto, troppo spesso, mi sono chiesta dov'erano le Istituzioni Pubbliche ... e forse il cercare di rispondere positivamente a questo interrogativo mi ha fatto imbarcare in una delle più istruttive esperienze della mia vita, amministrare un piccolo e vivace Comune. Ebbene, allora ho toccato con mano le grandi difficoltà della macchina amministrativa, non solo economiche... ma mi sono resa conto, al contempo, che impegnandosi, credendoci fermamente ed avendo una buona squadra, molto si poteva fare, per essere dalla parte dei cittadini, per capire profondamente le esigenze di questi e per compiere tutti gli sforzi per fornire servizi adeguati.

Credo che il mio pensiero sia quello di molti amministratori. Una cosa, comunque, credo sia sempre necessaria per realizzare un progetto: coraggio, un grande coesione tra tutti i soggetti coinvolti e, soprattutto POSITIVITA'.
Soltanto l'essere positivi ed abbandonare ogni inutile polemica può aiutare Fabio e tanti altri che soffrono.

Non credo di essere stata molto chiara...

Anonimo ha detto...

certo diego, l'orco è proprio uguale a costui, pròpi midèm.
aspetta che legga...

Anonimo ha detto...

Io, non sono d'accordo su quanto scritto da Simona.
Mi risulta che le Istituzioni, non hanno mai abbandonato nemmeno i pazienti della Clinica Milanese che per un fibro adenoma si sono viste togliere un quadrante mammario o Emanuele quando l'hanno operato di appendicite. E' bene parlare quando si è certi di quello che si dice.

Paolo

Anonimo ha detto...

Credo che, come per molte cose, non esista una verità assoluta. E credo che ci sono mille e mille medici che fanno miracoli per i loro pazienti. Onore e gloria a loro. Mi hanno però colpito casi simili al buon Fabio, dove la famiglia si è dovuta arzigogolare per tentare il tentabile...

Anonimo ha detto...

L'ultima volta che avevo sentito "arzigogolare" era leggendo Alessandro Manzoni. Quanto tempo è passato.

Anonimo ha detto...

mamma mia che blog letterario...
ne sono sempre più onorata!!!!

Anonimo ha detto...

Il meteo parla di forti temporali in Piemonte nelle prossime 36 ore. Era un po' che non pioveva lì da Voi.

Anonimo ha detto...

sui forti temporali me ne ero già accorta guardando fuori.
in effetti ci stavamo disidratando.

Anonimo ha detto...

arcobaleno!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Sta a vedere allora che sono la reincarnazione dal Manzoni e non lo sapevo... :-))

Anonimo ha detto...

vabbè, caro manzoni, noi saremo i tuoi 25 lettori.

Anonimo ha detto...

Domani mattina Fabullo deve andare dalla Vanda