giovedì 8 dicembre 2011

Partiamo con le notizie importanti.

Notizia importantissima, prima delle nostre boiate: oggi 8 dicembre è la festa di Lully; e non solo: nel senso che lei e tutti i Silenziosi Operai della Croce rinnovano i loro voti di fede.

Alla nostra Lully tutti i nostri più grandi auguri e abbracci.

Per il resto non so mica cosa dire: lo so che è un discorso poco poetico, però se dobbiamo condividere condividiamo.

Nel senso che ieri Fabullo ha fatto la cacca cinque, dico cinque volte.

E non sembrava stare male, non sembrava tareffo come si potrebbe pensare. L’ho lasciato a scuola con un po’ di sensi di colpa perché mi sembrava in forma, ma chissà. E io avevo i crampi alla pancia, di nuovo male ai capelli e alle unghie, per cui forse era meglio se non stavamo troppo vicini.

Poi è andata bene, anche con Damiano: influenza o troppa mangionaggine? La sera prima si era fatto un piatto di cavolfiori che neanche una capra, quella che deve andare in barca col cavolo, no? Lasciate perdere, saranno i crampi. Poi a pranzo pare che gli abbiano offerto polenta e spezzatino e lui mica si è fatto pregare.

Ha avuto parecchie crisi: sarà il calo di frisium o il fatto di non stare benissimo? Ieri mattina abbiamo chiamato la dottoressa ma non siamo riusciti a rintracciarla, mi sa che non la becchiamo prima di lunedì.

La nuova maestra Paola mi sembra proprio brava, spero che Fabullo torni in forma alla veloce per ripartire lanciati.

Oggi incomincia la vacanza di qualche giorno e ne approfitteremo per riposare un pochino, con qualche ora di sonno. E oggi, se riusciamo a capire come siamo girati, faremo l’albero. Non il mio, l’originale, ma quell’altro carino, per carità.

La faccenda è che c’era quest’alberello, il mio, che il mio nonno mi aveva regalato quando avevo quattro anni (praticamente l’altro ieri, bravissimi): un alberello piccino, di legno e carta, essì che negli anni era diventato un pochino striminzito, aveva perso qualche aghetto di pino di carta, ecco. Però Paulo Aimo continuava a dire che era da rinnovare, che insomma, non buttarlo per carità, ma procurarci un albero che fosse tale e non uno scheletro di albero. Così quando eravamo in Florida ne ha procurato un altro, carino nèh, ma in fondo il mio era quasi nuovo. Ce l’abbiamo ancora, sta solo in pensione, almeno lui.

Ma dal nostro consulente americano è già il Falalalà Time, vero?

Buona giornata.

Angela

1 commento:

BOOG ha detto...

E' l'influenza!!!!
Un abbraccio a sorella Lully.
Buon fine settimana alla famiglia Aimo. FORZA FABULLO GUARISCI PRESTO!