martedì 20 maggio 2014

Che poi .



E’ proprio raffreddore e basta. Di più la mattina, meglio di giorno, naso rosso e testa piena, tanto sonno. Ma ieri è già andata meglio. Un riposino la mattina, ma più breve dei giorni precedenti. In compenso, da abbattere, quello sì.
Al pomeriggio l’ho portato da Cecilia, anche perché andavamo per le quattro e aveva ancora tempo di dormire un pochino prima di uscire: così l’ha mobilizzato bene e il catarro non si ferma. Ma anche lì è stato assai antipatico.
Però ieri mattina ho fatto  il punto con le maestre e abbiamo deciso che Fabu è già in vacanza e amen: perché sono tutti un pochino tareffi, e non ha senso spedirlo a scuola quando sta un po’ meglio ma ancora un po’ così: che poi (il mitico che poi piemontese!!!) si becca qualcosa di più serio. Il tutto per qualche ora di scuola: perché la prossima settimana tra elezioni e eeg che facciamo giovedì (gulp…) andrebbe a scuola solo venerdì. E poi basta perché noi abbiamo finito comunque.
Per cui speriamo che non sia troppo insopportabile ecco. Meno male che ci sono quelle mamme che non dicono mai che hanno dei bambini da abbattere ecco, che sono sempre bravi angelici e con cui si può sempre ragionare. Si vede che hanno frequentato un corso apposito, non lo so, Le Mamme Pedagogiche, dove non mi prenderanno mai nemmeno se porto la domanda di ammissione strisciando in ginocchio su un sentiero di ardesia in salita.
E come capisco Luana e i black out tecnologici, uuuuhhhh come la capisco. Che poi ( e dàgli con il che poi; però rende!) non può essere un caso che si spacchi tutto nello stesso momento: ovvio che sono contingenze cosmiche. Sarebbe da mettersi a letto con la coperta sulla testa e basta e aspettare di uscire dal buco nero. E che non mi vengano a raccontare che bisogna sempre agire: ci sono situazioni in cui non resta che aspettare la rotazione dei pianeti, ecco, non c’è altra spiegazione. Ma tu dici che  i pianeti hanno dei pensieri ad esempio sulle lavatrici fiorentine? Dice LA PAOLA pensierosa. Ma certo che li hanno. Come li hanno sulla feta  che ho comprato per la torta salata e che è rimasta in fondo alla borsa invece di migrare in frigo con tutto il resto fino alla mattina dopo. Vabbè che è quella sottovuoto del discount, non è che me l’avessero data le capre d’arcadia direttamente, ecco. Per cui secondo me funziona lo stesso e dopo la apro e vediamo, Fabullo permettendo. Però la apro prima di tritare tutte le erbette profumate, facciamo così. Così al limite mi cadono le braccia preventivamente.
LA PAOLA dice quelle robe lì perché a lei queste cose non capitano. Ma perché è LA PAOLA, ovvio.
Buona giornata.
Angela

1 commento:

Luana ha detto...

Forza Fabiooooo!!!
Fabio sarà l'unico bambino che non sarà contento della fine della scuola.
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Io mi porto avanti e comincio ad incrociare per l' EEG di giovedì.
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