Strategia immediata.

Ieri anche la Michi ha chiamato da scuola perché la andassimo a prendere in quanto tareffa: nausea, stomaco che brucia, mal di testa. Poi, nella giornata, sotto la copertina e con la borsa dell’acqua calda è andata meglio. Cambio di temperatura ogni 10 minuti, ieri non si capiva niente, stendo o non stendo, insomma le motivazioni erano quelle lì. Anche se la Michi ha dato la sua interpretazione personale: è che non ho più dieci anni, ecco.

Fabullo meglio, ieri ha anche pranzato dignitosamente. E grazie per gli incroci pre EEG. Siamo qui che facciamo finta, e non so bene se ci riusciamo. Ogni tanto vediamo delle assenze: anche se è sempre attento e concentrato, quindi è poi da vedere se siano  davvero un problema in questo momento. E se davvero dobbiamo aumentare i farmaci. E se anche fosse, se davvero ci darà fastidio. E come sarebbe se non avessimo questo problema. E se dall’inizio fosse stato seguito meglio da questo punto di vista. Mi sto già impantanando con i pensieri, e non sono nemmeno le sette e non ho ancora finito il primo litro di thè. Sarà bene che mi porti avanti a tale proposito.

E basta, perché adesso sono appena entrata nella fase che non c’è mai niente da raccontare, che siamo in un gorgo dantesco di quelli che ci fanno girare sempre attorno alle stesse cose e siamo talmente impegnati a non annegare che alla fine non nuotiamo mai oltre. Non so se rendo l’idea.

Per cui la strategia è occuparsi con qualcos’altro immediatamente.

Buona giornata.

Angela