Quei dettagli lì.

 Sempre per la  Teoria del Caffè sul Patio, cioè i piccoli dettagli che fanno non pensare ad altro o che sono da assaporare che dir si voglia, oltre alle crostatine stamattina sono in fase jogurt fatto in casa. Che è una roba ad alto contenuto artistico: ficco nella jogurtiera un vasetto di jogurt e un litro di latte, pure UHT così non va manco  bollito, aspetto 6 ore ed è fatta. Roba da sentirsi grandi chef.

Adesso che sia la capacità di assaporare le piccole cose per stare di buon umore e propiziare tutto quanto; oppure l’arte di nascondere la testa sotto la sabbia per fare finta, aaahhhhh bè, lasciamo perdere: immagino dipenda dal bicchiere mezzo pieno  o mezzo vuoto e tutte quelle storie lì. Per non sbagliare, io riempio la tazza di thè, che Anna Dei Gatti mi ha recentemente rifornito per vie che solo lei sa e che nessuno indaga.

Fabullo ieri è stato bravo con Cecilia fino al ritorno di mamma: poi sono entrata in sala d’attesa, a venti minuti dalla fine, e mi ha visto e ha cominciato a farla lunga perché cosa facevo lì senza prenderlo e portarlo a casa. Così ha cominciato a fare tutti i dispetti del mondo a Cecilia e a prendersi le sgridate, fregandosene ampiamente. Roba da impanargli le orecchie e girarle in padella con un po’ di origano alla fine. Per cui  uno davvero non sa se ridere o se piangere per tutto ciò che forse potrebbe fare e non fa.

Buona giornata.

Angela