Molto zèn.

Davvero, che bello che non ci hanno spediti a Torino, l'idea di essere ricoverati lì era un pochino devastante.
E' ovvio che sono specializzati, per carità, ma è il classico ospedale grande dove si è dei numeri; per di più sta dall'altra parte di Torino, per cui non è che sia così semplice andare e venire anche solo per una doccia.
Per cui, sul serio, quando abbiamo capito che non serviva andarci, che bello che bello che bello.
Che poi non è che la situazione sia proprio rosea lo stesso: stanotte per esempio è stata abbastanza delirante.
Fabullino, tra il fatto che gli mancano le forze e il fatto che ha male, non riesce a muoversi per niente; per cui vai con i pensieri di come faremo, staremo tornando indietrissimo, ha faticato due anni per niente e poi lasciamo perdere.
Dopo la notte pietosa, cerchiamo di pensare che il dolore passerà, che finirà di prendere l'antibiotico e le forze torneranno, che riusciremo ad andare al Gaslini dove potranno trovare delle soluzioni alle crisi, che ripartiremo con l'asilo e la fisioterapia e ricominceremo un periodo in cui tutte le settimane si migliora eccetera eccetera eccetera.
Ecceterissima. Perchè è ovviamente quello che penso ora con la mia tazza di thè, la quarta, per darmi un contegno e perchè mica posso dire parolacce, meglio fare quelli molto zèn.
Altrettanto ovviamente, fra cinque minuti tutti gli altri suddetti pensieri speccheranno la diga e mi investiranno che neanche l'alluvione.
Per cui vi racconto che leggo Donne informate sui fatti, è una rilettura perchè è sempre piacevole.
Ce la prenderemo una mezza vacanza, giuro, magari anche solo un quarto. Però quando saremo un pò più allegri, altrimenti non ce la godiamo: si può mica andare a cena e nemmeno sentire il gusto degli gnocchi ai quattro formaggi perchè si pensa ad altro, no?
Buona giornata.
Angela