Che delirio.

Oh bè, se ieri ero una piaga, oggi sono un flagello biblico, e anche moltiplicato all'ennesima potenza.
Ieri assoluto sciopero della fame e grande stanchezza: molto meglio il raffreddore, niente febbre, due vomitate e o si dorme o si piange. E se non si piange, è perchè si sta in braccio o perchè, ogni tanto, mamma legge le favole: ma solo un pò, poi ci si stufa di nuovo.
Insomma, secondo noi ha la faccia dell'influenza.
Stamattina chiamiamo il pediatra, solo per essere sicuri che non abbia placche in gola o una roba così, però senza febbre è strano.
Gli esami li aveva visti il neuropsichiatra di Cavalc'ando: l'emocromo in quel momento era a posto, nessun segno di infezione; c'è quell'enzima del fegato un pò alto, ma secondo lui nemmeno troppo, considerata la quantità di farmaci che Fabullino prende.
Per cui, chissà se è quello che lo stanca, se è il farmaco in sè, se erano ancora gli strascichi della bronchite da cui si stava riprendendo per beccarsi un'altra influenza ora.
E poi, resta da capire se 'sto farmaco lavora o no, perchè a noi sembra che delle assenze ci siano: e lo vedremo solo con l'eeg. Del perchè quella non telefoni, non lo so: è sempre stata gentilissima, forse è un periodo di lavoro particolare.
Quindi: speriamo solo che oggi vada meglio, che cominciamo a riemergere.
Ieri Paulo Aimo è riuscito a venire a casa presto. Così, per combattere la tetraggine, ho fatto una torta al limone; e poi ci ho messo dentro la crema pasticcera sempre al limone. Solo che ho tagliato la torta per farcirla e quando l'ho richiusa si è rotta: così è un buonissimo obbrobrio.
Poi leggo Zafòn.
Poi bamblino, lo so che bamblino; è la solitissima storia: mi spiace vedere Fabullino così, mi sembra che siano sempre porte chiuse per lui.
Lo so che potrei distrarmi, non so, guardare il telegiornale.
Buona giornata.
Angela