Niente pomodoro.

Sgoccioli sgoccioli sgoccioli.

Ieri è venuto il dottore per la visita di controllo di fine ciclo: che è sostanzialmente un pro forma, però gli abbiamo fatto vedere come Fabullo appoggia i piedi senza tutorini e Pawel gli ha raccontato tutti i cambiamenti che ha visto, soprattutto la maggiore resistenza nel controllo del tronco.

Quel dannatissimo controllo del tronco.

Poi abbiamo  scambiato gli indirizzi con la famiglia giapponese ma non hanno scritto in giapponese, bontà loro.

Poi c’è stata una scena spettacolare perché la signora giapponese è venuta a cercarmi disperata per chiedermi se sapevo come fermare il lavaggio della lavatrice perché ci aveva ficcato dentro le chiavi e non sapeva come entrare in camera. Io ho guardato la lavatrice ed era lì che girava piena zeppa di schiuma, per cui sai che delirio. Però ho brillantemente pensato che di sicuro c’era un doppione della chiave, per cui sono volata da Ela e le ho spiegato tutto con un lungo sproloquio. E più parlavo e più Ela sbarrava gli occhi e andava nel panico e allora cercavo di spiegarmi meglio e lei era sempre più sconvolta. Finchè ce l’ho fatta a capire che stavo parlando italiano, che svegliona galattica.

Così Ela ci ha dato le chiavi doppie e le altre è poi venuto fuori che non erano mica in lavatrice, ma nella tasca dei pantaloni al momento indossati dalla mamma giapponese. Ci siamo sentiti tutti di rassicurarla, certe cose succedono anche agli abitanti di questi meridiani qui.

Invece ieri sera a cena Ela ci ha preparato quei wurstel nella pasta sfoglia, non mi ricordo più come Jenny ci ha detto che si chiamano. Per cui Fabullo se n’è sbafato uno intero e poi gli ho dato il pomodoro: e lui ha detto che voleva uttel. Uno e basta perché poi stai male, hai mangiato il gelato a merenda. Pomodoro o niente.

La scelta è caduta sul niente.

Michi e l’amichetto giocano giocano e giocano, senza mai perdere un secondo di tempo perché poi come faranno.

Buona giornata.

Angela