Altre idee di lavoro

Altro capitolo di tutto il lavoro di tutti quanti intorno a Fabullo.
Da quando abbiamo messo il tutore per gli adduttori ed è venuto fuori il cammino è stato chiarissimo che gli schemi possono venire fuori ma la spasticità dà davvero fastidio.
Così ci eravamo messi a pensare: due estati fa avevamo provato con la botulina ma ci avevano bocciati per motivi anestesiologici che, tra l’altro, non avevano senso, come confermato dai nostri anestesisti.
Così la botulina l’avevamo un po’ accantonata. Inoltre i miei colleghi non erano così d’accordo per ragioni valide: non è la panacea universale, o troviamo qualcuno di davvero bravo che sa quanto e dove farla o non ha davvero nessun senso. Oltre tutto, recentemente, sono diventati di moda alcuni protocolli che dopo la somministrazione vogliono l’immobilità completa del muscolo in allungamento, che su Fabullo sarebbe ingestibile.
Così avevamo incominciato a prendere informazioni sulle onde d’urto, pensando poi di andare a vedere a Verona.
La Stefy dei Monti Olimpici è sempre stata d’accordo con i miei colleghi.
Però recentemente ha avuto un paziente che, dopo aver fatto la botulina più volte con scarsi risultati, si è recentemente rivolto ad un centro vicino a Varese e La Stefy è stata sorpresa e soddisfatta del lavoro fatto.
Per cui si è immediatamente proposta per andare a parlare con i terapisti dei questo centro e raccontare la storia di Fabullo.
Così ne ho parlato con la Manu Luca che ha proposto un elenco di domande da fare e La Stefy è partita in missione.
Innanzi tutto: hanno molta esperienza sui bambini e prima di inoculare la botulina fanno un’attenta valutazione d’èquipe, facendosi aiutare dall’elettromiografo e dall’ecografo e prendendosi tutto il tempo che serve.
Anche loro sono assolutamente contrari all’immobilità post botulina, perché magari permette di fare effetto sul singolo muscolo ma si perde tutto l’effetto sul resto della catena muscolare.
Quindi mobilizzazione subito e anche intensa.
Non hanno visto grossi risultati solo con le onde d’urto.
Ovvio che la prima cosa che hanno detto è che bisogna vedere il bambino prima di decidere qualunque cosa.
La Stefy è stata molto soddisfatta, soprattutto vedendoli propositivi nel proporre e nel raggiungere degli obbiettivi anche su pazienti più adulti che le normali procedure asl avevano relegato a qualche ciclo di mantenimento.
Allora oggi non faccio io quella che trasporta Fabullo perché sono piaga e si sa, ma vado un attimo in fisioterapia a parlare con Manu Luca e Annina per sentire cosa ne pensano della missione della Stefy e decidiamo insieme che fare: se loro sono d’accordo, prenotiamo una visita per la valutazione, che comunque non ci vincolerà per nulla e Varese è davvero dietro l’angolo.
In questi giorni il trasporto all’asilo è di Sara, l’andata in fisioterapia di Ewa e il ritorno di Paulo Aimo.
La Vecchia Gloria è tutta presa dai bilanci del Comitato e mi parla di una marea di scartoffie che faccio finta di capire, più che altro sono contenta perché con la scusa viene a prendere il caffè.
Fatta la visita per l’handicap ho scaricato i moduli per i congedi dal lavoro se servono a Paulo Aimo e la prima mattina che sono in forma vado a fare la coda all’Inps.
Abbiamo preso contatti con Stefania, l’optometrista della rieducazione visiva, e la vedremo venerdì pomeriggio.
Insomma, anche la piagaggine produce qualcosa.
Sto finendo anche il terzo libro di Fred Vargas e penso che farò un giro al Farfalibro a cercare Andrea Vitali.
Fuori c’è una splendida primavera, profumo di gaggie e cucù che canta.
Io sono tetra ma non troppo, leggo e non penso.
Buona giornata
Angela