Organizzazione mai vista.

L’organizzazione di Paulo Aimo Santo Subito è veramente lodevole, tanto per usare un termine colto alla Pier Francesco.
Allora: lunedì mattina Sara viene a recuperare Fabullo per l’asilo, la borsa con le robette della settimana era già stata consegnata ad Ale qui di passaggio dopo la messa domenicale.
Pomeriggio fisioterapia con Arek con trasporto di Paulo Aimo in uscita dal turno del mattino.
Però Paulo Aimo arriva al lavoro e vengono fuori una serie di normali contrattempi per cui fa scattare il piano di emergenza: chiama La Zia, La Zia recupera Fabullo all’asilo, passa di qua per portarmi le ciliegie che nella dieta di qualunque convalescenziario serio non possono mancare, e porta Fabullo da Arek.
Le ciliegie non sono sopravvissute ad un’incursione del Pier Francesco, che mostra in certe situazioni un grande tempismo ma stavolta gli è andata male.
Poi Paulo Aimo finalmente esce dal lavoro e alle sette lo recupera lui.
E io che fò? Io leggo il secondo meraviglioso libro di una che si chiama Fred Vargas, nonostante il nome è una sul serio, francese, dei gialli spettacolari.
Ovviamente tutto merito della PAOLA, che senza farsi troppe illusioni pensa anche alla mia salute mentale e ai miei stimoli culturali: mi ha passato tre di questi romanzi e sto finendo il secondo, beato chi riesce a smettere di leggerli.
E non basta. Paulo Aimo ha anche preso contatti con l’asl e giovedì mattina vado a parlare con Wanda per fare il punto. Non ce la faccio a portarle Fabullo per ora, servirebbe un altro capitolo di organizzazione.
Però cominciamo a riorganizzarci, soprattutto per il girello, qui chi si ferma è perduto.
O legge Fred Vargas, così non pensa troppo.
Io sto bene, solo che appena faccio qualcosa di più, tipo far camminare Fabio dieci minuti o stendere una lavatrice ho bisogno di riposare. Che fisico bestiale.
La Michi va in gita di mezza giornata a Ivrea per i giochi sportivi dell’associazione Libera, lo sport per la legalità, legata a Don Ciotti.
Stiamo entrando in fibrillazione perché si avvicina il saggio di danza e io sono reclutata come assistente di palcoscenico : in realtà l’insegnante mi dice di fare come mi sento, però la Michi ci tiene tanto e non devo sollevare pesi che è poi la cosa che mi fa davvero male.
Cercherò di stare seduta il più possibile e sdraiata l’altra mezza giornata: poi mancano quindici giorni e andrà sempre meglio, mammasantissima.
Buona giornata
Angela