Tutte storie.

Prima settimana effettiva di ritorno.

La buona notizia è che sabato ho parlato con un tecnico ortopedico, che mi ha contattato dopo che gli avevo scritto, e che mi ha detto che possiamo fargli conoscere Fabullo per capire come aiutarci.

Richiamiamo oggi per fissare un appuntamento. Mi ha anche ribadito che possiamo farci prescrivere gli ausili da qualunque specialista del pubblico e che la nostra asl è tenuta ad accettare la prescrizione, cosa che già sapevo. E quindi ha ulteriormente ribadito che sarebbe opportuno si trattasse di un medico “che ci capisce” e collaborante, in modo da non piantarsi sulla burocrazia e non metterci mesi per avere un ausilio.

Ovviamente anche questa è una cosa che già sapevamo, come dire: ce n’eravamo accorti.

Insomma, andiamo avanti e vediamo un po’. Intanto abbiamo fatto un passo. Però dobbiamo muoverci, perché con questi ausili siamo veramente in difficoltà.

Questa settimana ricominceremo anche tutte le nostre attività, incroci perché il signorino si dimostri un bambino di buona volontà.

Ieri è arrivata La Stefy con famiglia per la merenda sinòira. Che è ovviamente andata benissimo, anche se, DOPO aver impastato pizze e crostate, mi sono accorta di aver comprato e usato  la farina di semola invece di quella di kalmut, perché il pacchetto è simile. Però ormai era fatta ed è finito tutto in forno lo stesso: a giudicare da cosa è rimasto sul tavolo, sostanzialmente niente, direi che non sia andata troppo male.

Invece, sempre per l’angolo delle quisquilie, sto bevendo in questo preciso istante una roba che si chiama rooibos: che ho comprato perché era in mega offerta e non sapevo cosa fosse; per cui sono andata a vedere e ho scoperto che si tratta di un infuso assolutamente salutare, di quelle cose che fanno bene,  fanno diventare giovani belli e anche furbi. Detto questo, è tutt’altro che buono, io furba non divento e LA PAOLA ne sarà per sempre testimone e quindi dopo mi faccio un litro di thè nero così magari capisco chi sono.

Buona giornata.

Angela