Le idee nella testolina.

Punto primissimo, non si bamblina nemmeno mezzo secondo, anzi ci si dà proprio ma proprio una mossa: questa mattina dobbiamo andare a Torino dalla dottoressa dell'Ospedale Martini a fare gli esami del sangue per il controllo del farmaco. Quindi bisogna entrare in città in una delle ore più balorde dell'universo: d'altra parte, per non trovare traffico dovevamo essere già partiti, poi arrivavamo là prestissimo e chi lo sente quel bambino, strappato alla sua casetta in un cupo giorno di pioggia e, soprattutto, senza colazione?
Insomma, incroci pensieri e preghiere: per andare avanti nei progetti estivi deve andare tutto bene stamattina. Ci sembra di sì, mammasantissima.
Ieri Fabullo ne ha fatte un paio delle sue. Arriviamo all'asilo, mi siedo con lui in braccio per togliergli la giacchetta, Graziana è lì che sistema lo standing e lui incomincia a imperversare, a tirare su i piedi guardandoseli... le scarpe, doveva far vedere le scarpe a Graziana!!! Vuol dire che ci siamo vestiti, siamo usciti e arrivati lì e lui aveva in mente quello: quando arrivo, faccio vedere alla mia maestra le scarpine.
Chissà quante idee ha in quella testolina, che piccino.
Argomento molto ma molto meno poetico: ieri eravamo in emergenza cacca, era il quarto giorno. Per cui, a malincuore, avevamo in programma di provvedere ieri sera.
E invece ha risolto tutto lui; e quando? Quando, con quattro giorni composti ciascuno da 24 ore? Ovviamente mentre si lavora da Barbara, mi sembra chiaro. Meno male, per carità, però è un pò un salame.
A parte 'sta storia, Barbara è molto soddisfatta di come sta lavorando, è di nuovo bello pronto nelle risposte.
Bòn, andiamo a organizzare risvegli e alzàte. Diciamo più che altro alzàte dal letto, sul risveglio effettivo di tutti quanti, me compresa, non ci giurerei troppo.
Però voglio dire una cosa, che magari stride un pò con la serie delle ultime boiate dette poche righe fa.
Voglio ringraziare il nostro Consulente Americano per l'augurio di cuor leggero; che bella cosa, riassume tutto ciò che si potrebbe volere: aprire gli occhi la mattina e sentirsi leggeri, senza mattoni, pronti ad affrontare gli impicci quotidiani.
Buona giornata.
Angela