sabato 13 giugno 2009

Dolore.

Proaviamo un dolore muto, forse il dolore vero e grande è sempre così.
Vorremmo dire mille cose e poi le parole non avrebbero significato.
Perchè è vero che siamo vicinissimi ai nostri amici, ma nello stesso tempo non riusciamo nemmeno ad immaginare lo strazio, non è una cosa che si descrive, le parole non possono bastare.
Avere un bambino è per una fmiglia una gioia immensa, uno se lo immagina, se lo costruisce, un bambino è fatto anche di tutti i sogni che si porta dietro.
E invece quancosa va storto e la gioia diventa panico e dolore. Poi diventa una lotta per farlo crescere, con l'angoscia di non capire quale futuro ha davanti.
Poi le cose vanno meglio, il bambino è coraggioso e intelligente, i miglioramenti sono tanti e fanno pensare al fatto che ce ne saranno tantissimi, che non è così nera come sembrava all'inizio.
Si fanno grandi scelte difficili dal punto di vista uamno e personale, come prenderlo e portarlo al di là dell'oceano e la scelta si rivela giusta perchè il piccino migliora a vista d'occhio ogni giorno, sopporta anche che la mamma torni a casa come un vero ometto, guarda incantato le foto del nuovo fratellino.
E poi basta.
Ma non si diceva che il coraggio è sempre premiato? E' vero, le parole davvero sono inutili.
Stiamo vicini anche oggi.
Angela

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche secondo me in questi momenti non si trovano mai le parole giuste... se mai esistono parole giuste... Ma noi ci siamo e staremo sempre al loro fianco...
Un abbraccio fortissimo.
Simotitty

Boog ha detto...

PREGHIERA

Dammi il supremo coraggio dell'Amore, questa è la mia preghiera, coraggio di parlare, di agire,di soffrire, di lasciare tutte le cose, o di essere lasciato solo.
Temprami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore, e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore e dell'amore,
con questa mia preghiera, la certezza che appartiene alla vita nella morte, alla vittoria nella sconfitta, alla potenza nascosta nella più fragile bellezza, a quella dignità nel dolore che accetta l'offesa, ma disdegna di ripafarla con l'offesa.
Dammi la forza di amare
sempre
e ad ogno costo.

Tagore.

Anonimo ha detto...

Continuo a non capire ... e più di una preghiera muta e confusa, non so fare altro che sperare che sia dolorosamente vero quanto sosteneva mia nonna (classe 1907), secondo la quale "il Signore manda il freddo secondo i panni".
Stiamo vicini e silenti a Francesco e alla sua famiglia.
Andrea PN

Peter Pan ha detto...

Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
Ma come potete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo,i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
Poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Confidate nei sogni poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
Che cos'è morire, se non restare nudi nel vento e disciogliersi al sole? E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

Kahlil Gibran

Anonimo ha detto...

Preghiera composta da Kirk Kilgour, campione sportivo, costretto su una sedia a rotelle a seguito di un grave infortunio.


Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi;
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi desse salute per realizzare grandi imprese;
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
mi ha lasciato la vita perché io potessi apprezzare tutto.
Signore non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che io ho.

Kirk Kilgour

Per non perdere la nostra fede e la speranza anche quando tutto ci sembra troppo crudele...
Simotitty

Anonimo ha detto...

Orme

Una notte un uomo fece un sogno.

Sognò di passeggiare lungo la spiaggia con il Signore.

In cielo balenavano scene della sua vita.

Per ciascuna scena notò due serie di orme sulla sabbia:

una apparteneva a lui e l'altra al Signore.

Quando gli fu balenata davanti agli occhi l'ultima scena,

si voltò a guardare le orme

e notò che molte volte lungo il cammino vi era una sola serie di impronte.

Notò anche che questo avveniva durante i periodi più sfavorevoli

e più tristi della sua vita.

Ne rimase disorientato e interrogò il Signore.

"Signore, tu hai detto che se io avessi deciso di seguirti,

tu avresti camminato tutta la strada accanto a me,

ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia vita

vi era una sola serie di orme.

Non capisco perché,

quando avevo più bisogno di te,

mi hai abbandonato."
Il Signore rispose:

"Mio amato figlio, io ti voglio bene e non ti abbandonerei mai.

Durante i tuoi periodi di dolore e sofferenza,

quando vedi solo una serie di orme,

quelli sono i periodi in cui io ti ho portato in braccio."

anonimo

anna

King Aerhur ha detto...

Voglio ringraziarti Signore, per il dono della vita.
Ho letto da quache parte che gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche tu abbia un'ala soltanto.
L'altra la tieni nascosta: forse per farmi capire che anche Tu non pui volare senza di me.
Per questo mi hai dato la vita: perchè io fossi Tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a liberarmi con te.
Perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita.
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all'ebrezza del vento.
Vivere è amare le cose che non piacciono per poterle cambiare.
Vivere è assaporare l'avventura della libertà.
Vivere è stendere l'ala, l'unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te!
Ma non basta saper volare con Te, Signore tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il mio fratello e di aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita e per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico della vita dove di "tira a campare", dove si vegeta solo.
Non farmi passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'uica ala, inesorabilente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi. o Signore, un'ala di riserva.
Non tutti riusciremo ad esprimerci ma tentare sarebbe già essere sulla strada per divenire uomini.

Kahlil Gibran

Ginevra ha detto...

Per sempre me ne andrò
per questi lidi...

Tra la sabbia e
la schiuma del mare.

L'alta marea cancellerà
le mie impronte,

E il vento disperderà
la schiuma.

Ma il mare e la spiaggia
durweanno in eterno.

Kahlil Gibran

Paola ha detto...

non riesco a trovare le parole giuste... le mie preghiere sono per la famiglia di francesco...