Ellosò.

Pioggia sulla recita di fine anno dei pargoli delle elementari.
Piovigginava all'inizio, poi sembrava che tenesse e ne hanno fatto un pezzettino, poi toccava alla classe della Michi e giù acqua.
Per fortuna la Michi l'ha presa sportivamente: basta che i giorni passino e la scuola finisca e bòn parèi, tutto il resto non importa.
Così siamo tornate a casa a studiare cosa mangiano tucani e pappagalli e come comunicano le scimmie.
Ieri è stato un giorno di Fabullo testone: si vede che marcava il tempo. In fisio non ha proprio pianto sempre sempre, ma faceva solo quello che aveva voglia, ecco.
Oggi niente fisio, perchè andiamo all'asl a fare la visita per la prescrizione del girello.
In realtà, dato per assodato che sono una piaga, non è mica più il caso di cercare di dimostrarlo, Fabullo ci andrà con Paulo Aimo.
Perchè le robe burocratiche le patisco troppo: viene sempre fuori qualcosa che non facciamo, per cui riesco a sentirmi in colpa per i prossimi millenni.
Poi, vengono sempre sottolineate tutte le cose che Fabullo non riesce a fare, e lo so anch'io che sono tante; però non viene tanto fuori e apprezzato che tutto ciò che fa è recuperato, perchè non c'era niente di niente.
Ellosò che sono visite fatte così, che bisogna farle e basta. Che bisogna averle dentro le proprie convinzioni e davanti agli occhi perchè Fabullo è in evoluzione continua.
Però esistono i postulati cosmici, e uno di questi è che io sono un'incorreggibile piaga.
Così ci va Paulo Aimo, più che mai Santo Subito, e io inizio il penultimo Fred Vargas.
A proposito: anche a Fabullo piace mangiare con le mani, con la mano anzi, e se è da solo fa così. Però lo spirito di emulazione è fortissimo, e gli dà grande soddisfazione mangiare con la forchettina, anche se ancora aiutato: guarda tutti soddisfatto con gli occhi che brillano.
Ellosò che sono queste le cose importanti.
Buona giornata.
Angela