L'ha fatto di nuovo, e sempre davanti a testimoni: allora, oggi sei brutto?
Lui stava incominciando a rugnare e ha smesso per dirmi: ellllo.
Allora, forse, magari, può essere che non sia un caso.
Sei noiosa oltremisura mia cara, dice LA PAOLA. Piantala di anticiparmi, dice sempre LA PAOLA.
La prossima cosa me la dice in una delle sue mail più veloci del west e non posso riferirla solo per motivi di privacy.
Ieri mattina in iperbarica lo avevamo sollecitato a chiamare Lapo ma lui si è limitato a fare le boccacce.
Invece oggi, in fisioterapia, pare che ci sia riuscito abbastanza, sempre davanti a testimoni: però io non c'ero e quindi faccio la piaga e non mi pronuncio.
Sei insopportabile, dice LA PAOLA.
Domani mattina arriva la logopedista in motel alle nove e mezza.
Ci siamo già incontrate prima con calma, così le ho raccontato la storia e tutto ciò che abbiamo fatto fino ad ora, il lavoro con Barbara e con Stefania.
Ovviamente ho sottolineato che noi arriviamo da un'ottima esperienza con la logopedia in Italia ma che ci tenevo solo a raccontare, non a pretendere l'utilizzo di un metodo piuttosto che di un altro. Posso immaginare che ciascuno abbia il proprio approccio e che comunque sarà necessario adattarsi a Fabullo: la logopedista mi è sembrata contenta di questo discorso e mi ha detto che ci sono tanti modi per lavorare, l'importante sarà conoscere il bambino, valutare e poi trovare la strada migliore.
Mi sembra un discorso assolutamente onesto.
Domani mattina decideremo anche tempi e modi: lo so e lo so che non è una novità, però sono preoccupata per la difficoltà di incastrare tutto e soprattutto di farlo in momenti in cui Fabullo rende bene.
Com'è difficile cercare di dargli ogni opportunità e nello stesso tempo rispettare i suoi tempi, difficile e importantissimo.
Stamattina Ewa è venuta con noi al centro iperbarico, così ne abbiamo approfittato per farci una bella scorta di frutta e verdura risparmiando e per una decina di giorni dovremmo essere a posto.
Ci siamo piantate alla cassa perchè la signora non se la cavava nel pesare le cose: qui il fresco viene pesato appunto alla cassa.
Sto per partire con una delle mie filippiche, ma non ci posso mica fare niente, i pensieri vanno un po' dove vogliono loro.
Questa è una situazione che ci ha già colpito più volte: la cassiera era una signora piuttosto anziana, che immagineremmo già in pensione. Vediamo spesso persone con magari più di settant'anni che lavorano nei supermercati, mettendo a posto i carrelli o riempendo le borse.
Mr Robert mi raccontava che lui si sente sempre in imbarazzo nel farsi aiutare da persone che dovrebbero stare a casa tranquille con i nipotini, ma che purtroppo sono costrette a lavorare perchè non esiste un sistema di previdenza sociale.
Io ho pensato che è vero, che è una cosa triste, indubbiamente, un sistema crudele: però è anche vero che da noi esistono pensioni che sono praticamente aria fritta, con cui è impossibile sopravvivere. E ovviamente nessuno assumerebbe una persona anziana, che sia giusto o no.
Per cui se un sistema appare crudele, l'assistenza solo di nome è comunque piuttosto ipocrita.
E lo so che mi sono svegliata socio-politica, ma è quello che mi frulla per la mente tutte le volte che incontro queste situazioni qua.
Incomincia il weekend. Cercheremo di riposare: spero non ci sia un caldo feroce, così potremo passeggiare un pochino, altrimenti diventa davvero un pò lunga.
Un abbraccio
Angela