martedì 31 marzo 2015

Habemus internet!



Habemus internet che non so a quale declinazione appartenga e quindi non so come venga fuori all’accusativo.
Però ce l’abbiamo, perché ieri è arrivato un simpatico ragazzo senza la macchinina rossa d’ordinanza, una ditta esterna insomma. E io sono caduta dal mitico pero: Buongiorno (perché LA PAOLA me lo dice sempre che devo dire buongiorno), ma non doveva venire una squadra per il cavo tutto sfilacciato, non dovevate chiudere la strada per l’attraversamento… E lui: guardi, hanno mandato me e tutte queste cose non le sapevo, ma è davvero così drammatica????
Io non lo so se è così drammatica, so solo che questo ragazzo da solo ha fatto tutto e che avrebbe potuto farlo anche quell’altro di 15 giorni fa che invece in tre minuti ha passato la patata bollente a qualcun altro. Il quale qualcun altro, per carità, ha lavorato un paio d’ore abbondanti, però l’ha fatto. Raccoglietemi le braccia.
Riassunto di questi giorni: come vi contavo, Fabullino è di nuovo a casa per un’influenza, anche se niente di drammatico. Però abbiamo deciso di non mandarlo a scuola in questa nuova settimana, perché ha finito l’antibiotico solo domenica ed è un pochino sbattuto e, sicuramente, immunodepresso: per cui preferiamo non spedirlo a scuola per soli tre giorni con il rischio di ribeccarsene un’altra; e quindi le vacanze sono già cominciate, anche se lui non è proprio contento, è stufo perso.
E poi ne è successa una un pochino triste: mercoledì abbiamo fatto l’eeg, che è andato malissimo. Ce lo aspettavamo, ma non così tanto. La situazione è sovrapponibile a tre anni fa, c’era un tracciato simile: avevamo aumentato un farmaco e poi dopo tre mesi l’abbiamo nuovamente riabbassato, perché andava meglio. Per cui stiamo facendo esattamente la stessa cosa, anche se la dottoressa sa che questo frisium lo prendiamo dal 2010, ed è possibile che stia finendo il suo effetto e che si torni a ballare.
Per cui abbiamo cominciato ad aumentare e oggi dobbiamo capire parlando con la dottoressa. Se ci sembra del tutto uguale,  dobbiamo propinargli una bomba che provoca una sorta di reset del cervello: lo fa dormire per un giorno intero e poi si vedrà se il frisium funziona meglio. Se invece vediamo un miglioramento, aspettiamo fino al controllo del 14 aprile che dobbiamo comunque fare.
A noi un pochino meglio sembra, ma come facciamo a sapere se è il meglio che basta per dire che è davvero meglio? Probabilmente non mi sono spiegata ma voi avete capito lo stesso. Insomma, siamo assai devastati. Mercoledì ci saremmo buttati tranquillamente in Po, per fortuna di lì non si passa per andare all’ospedale Martini. E bòn, uno spera sempre un pochino di averla scampata, ecco; perché le crisi andavano così bene che magari sembra fatta.
Quindi oggi vediamo.
Per il resto qui tutto bene: nel fine settimana, con l’aiuto degli Zietti, abbiamo finito di vuotare la casa vecchia per restituire le chiavi. Adesso gli scatoloni sono 7602 o giù di lì, però li abbiamo tutti qui, prima o poi Fabullo tornerà a scuola e faremo delle cose, tipo è possibile che per Natale avremo un posto per appendere le giacche o giù di lì!!!!
Fabullino ci sembra contento: quando il cancello è aperto c’è sempre qualcuno che mette dentro la testa a fare due parole; è anche arrivata una Pargola Comitatesca con il criceto: l’abbiamo fatto correre per la cucina e anche pesato, 28 grammi netti.
E basta. Però adesso possiamo raccontarcela di nuovo.
Buona giornata.
Angela

giovedì 26 marzo 2015

Ragguaglio

Allora,  siamo senza internet: come vi contavo alla veloce,  mercoledì scorso è venuto l'omino della telecom e noi eravamo pronti. Solo che è venuto fuori che c'è un cavo tutto sbrindellato in strada e quindi serve una squadra. E mi avevano detto che ci sarebbero voluti due giorni e invece vengono il 30.  Perché ci sono tanti lavori,  perché il cavo prevede un attraversamento della strada che quindi deve essere chiusa e vanno chiesti gli appositi permessi.  Ma la strada prevede una media di sei macchine e due trattori al giorno. .... non importa,  i tempi sono questi.
Così non riesco a pubblicare e nemmeno a fare tante altre cose, perché il segnale sul telefono non basta per entrare davvero su internet.  Scartoffie della onlus ferme eccetera eccetera.
Sono passati dieci giorni dal trasloco e la parte grossa è stata perfetta: tempo splendido,  La Premiata Ditta di Traslochi Gli Zietti è stata uno spettacolo.
Il venerdì mattina la cucina non c'era già più: per cui Fabullo ha fatto colazione con un gran movimento intorno e il micro onde in bagno. Poi è andato a scuola e gli abbiamo spiegato che due ore e mezza dopo sarebbe rientrato nella casa nuova.
E lì è partita l'organizzazione spettacolare perché tutto fosse pronto al meglio possibile per accoglierlo.
Prepariamo bene il lettone per riposare,  come fa sempre,  che sia il suo.
Così due ore e mezza dopo ha fatto il suo ingresso nella casa nuova e c'era un sacco di gente e i mobilieri che rimontavano la nostra cucina: ma lui era assai perplesso.
Ma Gli Zietti avevano smontato la camera, rimontata, La Zia aveva pulito tutto,  fatto il letto e quando Fabullo l'ha visto ha capito che era davvero casa, non un posto per le terapie per esempio. Ed è stato  proprio contento.
Poi gli scatoloni si riproducevano per gemmazione ma ci abbiamo dato dentro tutta la settimana seguente con Fabu a scuola.
Solo che poi, da venerdì scorso,  è di nuovo a casa: è iniziata con un gran raffreddore,  poi è arrivata la tosse abbaiante la notte eccetera eccetera. Ce la siamo di nuovo cavata senza ospedale, da lunedì prende l'antibiotico ed è da abbattere. Un pochino è tareffo e un pochino, un pochino tanto,  è odioso.
Stiamo a casa da scuola tutta la settimana e poi vediamo: l'emergenza sembra già rientrata,  ma dobbiamo vedere quanto sarà stanco con l'antibiotico prima di rientrare a scuola.
Mi viene un pochino da piangere: perché lui vorrebbe sicuramente stare con gli amici,  perché avrebbe bisogno di lavorare altrimenti ogni volta bisogna un pochino ricominciare. E poi , dopo il mese di pausa post ospedale, avrebbe bisogno di fare fisio e invece siamo di nuovo fermi e insomma.
E chiaramente non procediamo con gli scatoloni. Lo scorso fine settimana il progetto era che Paulo Aimo Efficiente continuava a portare giù scatoloni dalla casa vecchia e io svuotavo quelli già qui.
E invece il mitico svuotamento non ha avuto luogo e la gemmazione è ricominciata.
Vabbè.
Per il resto siamo molto contenti: la casa è in centro al paese,  tutti passano e salutano Fabullo alla finestra,  magari con il tempo bello i bambini potranno anche venirci a trovare,  perché in queste viette vanno in giro da soli, e per Fabu sarebbe tutto più semplice con un pò di confusione intorno.
Detto tutto ciò,  cerco di pubblicare tutto questo ragguaglio non appena trovo una connessione, magari lo spedisco a qualcuno. Oggi è il primo martedì di primavera, domani, se Fabu non sta malissimo, andiamo a fare l'eeg perché l'abbiamo già rimandato 800 volte.
E poi dovrebbe arrivare internet e ce la contiamo di nuovo.
Vi abbracciamo fortissimo.
Angela

venerdì 13 marzo 2015

Gli Zietti.



Aggiornamento rapidissimo. Delirio totale, anche se tutto bene.
Però delirio si: la cucina è già nella casa nuova e oggi finiscono di montarla. Abbiamo portato via un numero imprecisato di scatoloni, tra dieci e mille, e si riproducevano per gemmazione: e continuano a riprodursi, perché qui non c’è più un cm quadro libero.
Oggi spostiamo le camere con il trattore della ditta traslochi: è la Premiata Ditta Gli Zietti  e sono efficientissimi e risolvono ogni problema in un battibaleno.
Il pasticcio, solo quello nèh, è che oggi Fabu sta a scuola poco più di due ore, e poi è a casa per pranzo. Mammasanta.
Vado. Vi riscriviamo appena abbiamo di nuovo una connessione. Di internet dico, quella neuronale è molto di più una scommessa.
Buona giornata.
Angela

giovedì 12 marzo 2015

Qui e là. Non si sa.



Via via via. Tutti alzati mangiati vestiti, perché dobbiamo sgombrare la cucina che tra poco più di mezz’ora arrivano. E’ già pronta da ieri, ma stamattina dovevamo spostare gli ultimi cucchiaini e il micro onde che ci teniamo sotto il braccio. Comodo, mia cara, dice LA PAOLA. Come no, anche elegante, tipo borsetta di Chanel. Tipo il fatto che la Michi ha un raffreddore da manicomio e non c’è più un fazzoletto a cercarlo oro.
Insomma, cucina vuota, ci teniamo l’indispensabile in sala per dare qui la colazione a Fabullo e poi chissà.
Non abbiamo la minima idea di come e cosa faremo: si vedrà, più che mai cogliere l’attimo. La teoria è che stasera si dorme ancora qui perché oggi dovremmo spostare solo la cucina, e non possiamo ingombrare le scale con altra roba banale, tipo i letti. Ma, se dormiamo qui, la cucina non ce l’abbiamo neanche là, perché ci hanno detto che finiranno solo domani: e domani abbiamo già il trattore di Zio prenotato per gli altri spostamenti. Insomma, è tutto un Chi lo sa.
Per cui non state in pena se non scriviamo: nella casa nuova internet arriverà solo mercoledì prossimo, mentre continueremo ad averlo qui, ma noi non si sa se saremo qui o là. Insomma, beati voi che avete capito: io molto meno. Adesso il mio primo obbiettivo è non perdere di vista la tisaniera, lì sì che potrei scompensarmi ad oltranza.
La lente è scomparsa, ma il cane sta bene: non so se ci sia una relazione in tutto ciò. Però la buona notizia è che ieri Fabullino ha camminato come al solito, non era successo niente di grave, insomma.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 11 marzo 2015

Beati gli attenti.



 Ammetto che la prima pagina dei giornali di oggi, proprio il primo titolo, mi lascia quanto meno, come dire, perplessa. Quelle robe che mi viene da ridere. Mi sembra che la morale sia: e dài, è stata poco più di una ragazzata, ma non facciamola lunga; anzi, per la vostra isterica voglia di attaccarvi a dei dettagli guardate quante energie avete fatto perdere al nostro amato paese in questi anni…. Insomma, è quasi colpa di quelli che potevano evitare di farla tanto lunga. Probabilmente non sono abbastanza intelligente e ho perso il senso del peso e del  significato delle cose.
Per cui è meglio che vi racconti la scena di ieri: allora, Fabu usciva da scuola alle tre. Alle tre e mezza arrivava il tizio del mobilificio per prendere delle misure. Quindi: prendi Fabu, prendi anche nonnina che lo guardi, portalo a casa, fallo andare in bagno, tiralo fuori dal bagno, mettilo sul seggiolone e vai giù ad aprire al tizio. Il tutto in mezz’ora. Ci metto 5 minuti solo  a caricarlo in macchina, giusto per dire.
Solo che mentre uscivamo da scuola Fabullino ha per l’ennesima volta tolto la lente degli occhiali: che vanno rifatti, perché sono rotti mangiati rigati. Per cui prendo in mano occhiali e lente, li metto sul sedile di fianco a Fabu mentre lo sistemo.
Andiamo a prendere nonnina. E intanto Diana si infila in macchina per baciare Fabullo. E io in una frazione di secondo realizzo che lì di fianco c’erano gli occhiali e che non volevo che ci mettesse sopra le zampette sante, metti che li rovini. Una frazione di secondo, giuro. Anche meno. Ma la lente non c’era già più.
Una lente degli occhiali, non la lente a  contatto. Un pochino più grande. Mentre aspettavo il tizio ho smontato la macchina, poteva solo essere caduta tra i sedili. Niente da fare. O Diana l’ha fatta cadere fuori, ma i nonni l’avrebbero trovata; oppure l’ha mangiata. Bastava non lasciarla lì, riporre il tutto diligentemente nell’apposita custodia.
Beati voi che siete sempre attenti a tutto e avete anche dei cani furbi.
Ieri Fabu non è riuscito a camminare: era tutto contento di andare sul girello, e poi, invece, non ce l’ha fatta. Chissà se è solo fuori allenamento o se la gambetta gli fa male. Proviamo a pensare che ci siamo allarmati tante volte e poi invece è ripartito a scheggia.
Oggi è d’obbligo la lucidità assoluta: domani mattina a quest’ora saranno qui per smontare la cucina. Quindi deve essere tutto pronto, tutto deve essere organizzato per dare colazione a Fabu domani dove e come. Domani sera saremo in un limbo non chiaro, mezzi qui e mezzi lì, ci hanno detto che la cucina verrà finita venerdì. Io penso che per non sbagliare faccio che agitarmi un pochino.
Buona giornata.
Angela

martedì 10 marzo 2015

Lucidi.



Ovviavia, la gita della Michi è andata splendidamente. Ma vi hanno raccontato dei disastri che sono successi intorno a voi, del vento che ha raso al suolo mezza Toscana? Niente, erano belli tranquilli, confusi e felici. E anche molto fortunati. Probabilmente gli insegnanti hanno mantenuto i contatti per capire e basta. E appunto, sono stati davvero fortunati. Poi si comprano i souvenir: la Michi è entrata in libreria e c’era in sconto 1000 pagine di non so quale tomo di fantasy: così invece delle torri pendenti il suo souvenir è stato quello.
Anche qui in fatto di confusione mica si scherza, mammasantissima, non so bene nemmeno io come siamo messi. Dove metteremo Fabu nei prossimi giorni. Dove gli daremo da mangiare. Ho realizzato che bisogna fare una cosa per volta, in maniera sistematica, uno sportello dopo l’altro, prendi e vuota. E in quel momento, pensa solo a quello. Tipo adesso: bere il thè, una roba di ceylon che sembra catrame fuso,  ma può essere che renda lucidi. Può essere.
Fabullino è tornato a scuola, il bambino più felice della terra. Ieri, poi, siamo partiti soft, perché hanno passato la mattina in biblioteca. Con la Michi che ieri sera era contrariata, perché oggi toccherà a lei sistemare i pasticci fatti dai piccolini.  Vabbè, problemi da bibliotecaria.
Invece oggi c’è la Maestra Elena, quindi si scherza molto ma molto di meno. Oggi pomeriggio niente terapie: un po’ lo facciamo riprendere a pieno ritmo con calma. E un po’ facciamo due lavori qui, altrimenti non ce la possiamo fare.
Buona giornata.
Angela