Chissà come
verrà scritto questo qui stamattina, lo scopriremo solo vivendo, questo è
sicuro. Sono quei misteri misteriosi che per LA PAOLA non lo sono, ma che io
non ce la posso fare. D’altra parte non c’ho mica LA PAOLA per niente, si
capisce.
La notizia
dell’alba è che Fabullo non andrà a scuola perché a pochi km di qui c’è stata
un’esplosione in una fabbrica di vernici e le scuole sono chiuse per
precauzione per la nube tossica. Il primissimo pensiero va ai pompieri ustionati,
di cui uno grave. E poi ci spiace per Fabullo, perché per lui ogni giorno di
scuola in più è veramente una benedizione. Giornata da ripensare, io mi pettino
poi domani.
Oggi pomeriggio
andiamo poi dal tecnico ortopedico per fare delle modifiche ai tutori, per
vedere di andare avanti in questa storia.
Ieri dalla
dottoressa è andata bene, hanno confermato tutto quello che pensavamo: le crisi
sono tante ma indubbiamente il tracciato è cambiato, rileva comunque meno
sofferenza e Fabullo sta evidentemente meglio di un paio di mesi fa. Anche perché
ha fatto due ore di tracciato per vedere tutto bene, con pazienza. È comunque
sicuro che il peggioramento degli ultimi dieci giorni, per quanto gestibile a
casa e siamo tutti d’accordo su questo, sia legato ai livelli del farmaco: la
dottoressa è d’accordo sul togliere la dintoina che sta facendo pasticci, però
vuole prima aumentare di un pochino il depakin per metterci in sicurezza; così
facciamo una cosa alla volta, altrimenti non si capisce più niente.
Dato il
numero di crisi, comunque, è molto probabile che il neuro stimolatore stia
lavorando bene, e, se sistemiamo i farmaci, potrebbe andare ancora meglio. Ieri
non hanno variato le intensità, ma hanno cambiato l’intervallo di scarica: la
stimolazione programmata sarà di trenta secondi ogni tre minuti, invece che
ogni cinque.
Abbiamo anche
provato ad usare il magnete insieme, verificato con l’ingegnere che la scarica
parte, quindi lo usiamo bene; poi abbiamo provato durante le crisi di ammiccamento
facendo l’eeg: la crisi non è finita ma il tracciato è cambiato. Ora la
dottoressa se lo studia per bene con calma.
Adesso, dire
che forse non bisognerebbe essere tutti trulli con un tracciato che comunque è
bello compromesso, risponde probabilmente a verità: bisognerebbe mirare in
alto. Già. Possiamo mirare in alto cercando comunque di sopravvivere? Che ieri
è stata la prima volta che siamo andati a fare un eeg senza portarci dietro le
valigie, da un po’ di tempo a questa parte.
Oserei però
dire che le percentuali di supporto da parte del blog, proposte da Luana,
vadano moltiplicate per l’ennesima potenza: non mi addentro in questioni
matematiche perché vedo già LA PAOLA con le mani nei capelli e gli occhi
sbarrati. Però è vero e basta.
Buona giornata.
Angela