venerdì 31 ottobre 2014

Funziona così.



Funziona che io arrivo a scuola ogni giorno e comincia l’elenco delle monellerie che Fabullo ha coscienziosamente combinato: oggi ha fatto questo, questo e quest’altro.
Ieri, per esempio, aveva staccato una lente agli occhiali in maniera deliberata e continua a fare il gioco che aspetta solo che sgancino la cintura alla carrozzina per alzarsi e catapultarsi fuori. Con il rischio, ovviamente, di fare importanti scoperte sulla forza di gravità.
Lui guarda maestre e bidella con faccia da: penso che tu sia un’infame a fare la spia ma, comunque, me ne importa proprio ma proprio pochino. Imperativo non ridere. Dio salvi la nostra scuoletta.
Oggi è la nostra giornata a part time: perché usciamo presto da scuola, andiamo da Alessia e torniamo a casa che è ancora chiaro. Il tutto si traduce in intervalli più corti, questo sì, e in corse più affannose; però potrebbe, per esempio, essere la sera in cui una va  a dormire alle nove e un quarto, per intenderci, abbandonando l’universo al proprio destino. Halloween o no. Tanto io ci vado così e mi prendono, ad Halloween, dico.
Buona giornata.
Angela

giovedì 30 ottobre 2014

Per cui.



Comunico formalmente che ieri le maestre ce l’hanno fatta a chiudere il cerchio delle ore di assistenza scolastica di Fabullino. Penso che abbiano fatto una festa quando hanno ricevuto la notizia: o forse aspettano a festeggiare per vedere che davvero sia poi così. Anche perché immagino che sarebbero contente, ad esempio, di fare le insegnanti con i bambini e non di passare le giornate immerse in un meandro burocratico che neanche i labirinti da incubo, telefonando continuamente senza sapere bene quale lingua parlare per ottenere un servizio efficiente: il dubbio era che non servisse nemmeno il mandarino in voga nel secolo ottavo.
Comunque, insomma, siamo solo a fine ottobre, non è che si possa pretendere che tutto funzioni al primo colpo: come già dicevamo, uno come faceva a sapere che iniziava la scuola, certo.
Invece ieri pomeriggio, vista anche la bella giornata autunnale, i bambini delle elementari hanno attraversato la strada e hanno raggiunto gli amichetti dell’asilo per mangiare le castagne, che sono state preparate dal Gruppo Alpini; insomma, una festa, pare che Fabu si sia dato alla coca cola.
Poi siamo andati da Barbara per la logo: e le ho spiegato che io cerco di fargli fare i compiti che mi ha assegnato dal punto di vista motorio. Però il nuovo esercizio di soffio non funziona mai: dobbiamo utilizzare un fischietto fatto a trenino, con un’imboccatura che richiede più forza per chiudere le labbra e per far uscire il suono. E non riusciamo proprio: ma non solo perché non ha abbastanza forza e basta allenarsi; ma proprio non sa cosa fare: non sa se soffiare, succhiare, sputare, tirare fuori la lingua, cantare o che ne so. Per cui ho detto alla Barbara che ha proprio dei problemi di coordinazione, che non riesce più a trovare il movimento, e che non sapevo cosa fare. Lei era un pochino perplessa e ha detto Vediamo. Così ieri hanno provato: e ha fatto 25 soffi fatti bene e l’ha pure filmato perché altrimenti non ci avrei mai creduto. Per cui è un somaro.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 29 ottobre 2014

Cogliere le notizie giuste.



Volevo dire che ho letto i giornali anche stamattina e stanno discutendo se  sia finito o no l’olocene. Non il dentifricio, il risotto o la bottiglia dell’olio, ma proprio l’olocene. E se stiamo entrando completamente in un’altra epoca geologica o in un’era che è invece il sottoprodotto (che forse non è bello, meglio sottocategoria) dell’olocene stesso.
Certo che quando si tratta di cogliere le essenze delle cose ed entrare nello spirito dell’universo non hai eguali, mia cara, dice LA PAOLA, raccogliendo la tazzina del caffè e posando il telefono, perché stava già chiamando l’Autorità per farmi interdire. Per altro, ammettiamolo, il tutto me lo direbbe (anzi, me lo dirà tra breve) con altri termini.
Sul perché su tre quotidiani pieni di roba io abbia colto proprio questo, vabbè, prendiamolo come un messaggio dell’universo. Considerato che le storie di corruzione e collisione e quant’altro rimangono trìca e brànca quelle, che poco cambia che sia il giornale di oggi o quello dello scorso anno o dello scorso decennio.
Nessuna notizia da quelli della botulina, ma confido, eccome se confido, nei vostri pensieri: diciamo che voglio pensare, appunto, che la segretaria non riesca a fare due passi a mangiare a parlare con chiunque, senza trovarsi per le mani la pratica di Fabullo. Che ci chiami subito per sfinimento, ecco.
Invece, per la cronaca, vi comunico che l’assistenza a scuola non è ancora completamente definita: la Dirigente e le Maestre passano veramente più tempo a bisticciare e ad arrabbiarsi che altro, non so dove trovino ancora le energie per non lasciare perdere ogni mattina. Anche perché tutto rimbalza contro un muro di gomma. Ovvio che Fabullo a scuola ci va lo stesso, perché tutto viene sempre organizzato in modo che qualcuno si occupi di lui, però che tristezza. Anche perché anche le maestre ci rimangono male nel programmare tutto un lavoro per lui, che sta tirando fuori tante cose belle, e poi non riescono  a insegnarlo a tutti perché il personale ruota continuamente. Sembra veramente lo spaccato in piccolo di una realtà più grande: siamo fortunati ad avere le teste e le competenze e le capacità e l’impegno, e poi tutto ciò non può concretizzarsi per un assurdo meccanismo di disorganizzazione.
Diciamo vabbè. E in questo istante esatto ho capito perché mi sono piantata sulla notizia dell’olocene.
Buona giornata.
Angela

martedì 28 ottobre 2014

Quella storia dei pensieri.



Che i pensieri da qualche parte vadano a finire è assodato, ma ieri sono andati al bersaglio.
Nel senso che il tecnico mi ha telefonato di sua sponte per comunicarmi che era arrivato un pezzo dello standing che aspettiamo da un’eternità: e io non ci credevo, ma dopo un’ora ce l’avevo già alla onlus perché un papà volenteroso ha fatto da corriere, quindi c’è sul serio.
E intanto gli ho chiesto delle ruotine: e lì mi ha interrogato su una misura, che ho fornito, per capire se possiamo fare il lavoro che abbiamo in mente. Quindi stiamo a vedere in quale capitolo della storia infinita siamo: per altro, mi sa che è un’edizione scadente, mica la prima, meravigliosa, con le pagine in rosso e verde. Che Michi ha recuperato usata in non so quale libreria e adesso legge religiosamente più volte all’anno!!!!
Ieri esame girello con Cecilia, perché a scuola non stava camminando benissimo negli ultimi giorni. Per cui prepara la macchina, tira giù sedili, carica tutto che sembravo io la succursale dell’officina ortopedica, riscarica tutto, e lui ha camminato benissimo. Meno male, nèh, per la carità, però ogni tanto è proprio somaro.
Facciamo che indirizziamo i pensieri all’ospedale per la botulina, così magari sappiamo come siamo girati: il neuro ortopedico mi ha poi risposto, e meno male, perché pensavo che non ci volesse perché siamo una grana, e non sarebbe nemmeno il primo. E mi ha detto che mi farà contattare dalla segreteria per la data. Ok, noi aspettiamo, aspettiamo sempre.
Buona giornata.
Angela

lunedì 27 ottobre 2014

Quelli del lunedì mattina.



Nuova settimana con decisioni da prendere, del tipo: imperverso con il tecnico ortopedico oppure no, per avere notizie delle ruotine perché ha promesso di muoversi? O decidiamo che è una partita persa? Cosa, per altro, già decisa, ma dovremmo imperversare lo stesso perché è giusto così?
Perché non va bene che le cose non vengano fatte come si deve? E quindi ogni sforzo da parte nostra va comunque fatto per mandare le cose dell’umanità nella direzione giusta in questa esistenza o in un’altra? Perché se ci arrendiamo sempre ci rendiamo complici di tutto un articolato sistema che mira a questo, appunto a farci arrendere?
Ecco, solo che è  lunedì mattina, autunno, il Toro ha perso, la Juve ha vinto, nessuno vuole uscire di casa per andare al lavoro, io non so più cosa voglia dire, le scartoffie che aspettano mi fanno già venire le paturnie, e i dubbi esistenziali non so bene dove incasellarli. Solo che uno non lo sa mai, e quindi ritorniamo alla complicità di cui sopra.
Per cui bevo un’altra tazza di thè, verde al gelsomino, perché il litro di nero è già finito e bisogna andarci piano. Magari uno si illumina e decide quante energie utilizzare, se deve considerarle giuste o sprecate.
Che lo stesso ragionamento possa essere applicato ad ogni singolo momento, lavoro con il pc mobilizzazione fisioterapia e tutto il resto, meglio ripartire con il thè. E poi le cose farle lo stesso.
Sono una pìva, lo so.
Buona giornata.
Angela

domenica 26 ottobre 2014

Sempre la domenica mattina.



Stamattina torta al cocco, con la teoria che poi ci serve per le colazioni settimanali. Peccato che non funzioni mai, a intervalli la riprovo sperando in un miracolo, ma anche stamattina sono assai perplessa: impasto che non mi convinceva dall’inizio e cottura ancora meno. Adesso è lì che raffredda e lo scopriremo solo vivendo.
Fabullo guarda un film di un cane poliziotto che mangia il postino, come ogni cane per bene, e aspetta il riempimento della vasca ai fini del bagnetto. Ieri Alessia l’ha torchiato il giusto: perché adesso che è diventato bravo con le cose divertenti, cioè scegliere e far partire cartoni animati, lo ha messo lì a mandare avanti e indietro pagine di libri, e si è decisamente divertito di meno.
Paulo Aimo è lì che va a gonfiare il ruotino, perché la sottoscritta ieri ha avuto un intoppo con la Stilo: gomma a terra a pochi km da qui, per fortuna, mentre andavo a fare spesa. Dopo aver detto una serie di parole che non sto qui a riportare ai fini della cronaca, mi sono messa a cambiarla, tirato fuori cric chiave e ruotino.  E mi sono resa conto che non riuscivo a svitare i bulloni. Nuova serie di parole e poi ho chiamato Paulo Aimo Meccanico: che è arrivato e mi ha spiegato che nessuno sarebbe riuscito a svitare i bulloni con quella chiave lì, ci voleva quella a croce che aveva portato lui; e quel cric di serie si sarebbe piegato, ci voleva quello che ha portato lui. Diciamo che mi sono sentita un pochino meno idiota, ecco.
Insomma, la domenica mattina. Però mi sono alzata prima di tutti per leggere, e per una volta anche dopo un po’ di ore di sonno, dovrebbero farlo tutte le domeniche questo cambio dell’ora qui.
Buona giornata.
Angela