L’ Ohsignùr fa che abbia fatto rivolto ai figli è sempre uno
spettacolo, Donna Paola è sempre grandissima, niente da fare. Devo proprio ma
proprio dire che, talvolta, ogni tanto, quando capita, quell’Ohsignùrfacheabbiafatto,
la sottoscritta lo rivolge anche a se stessa, però non lo diciamo a nessuno.
A proposito di Pargoli: ieri sera ha messo dentro la testa
il Pargolo Entomologo della PAOLA. Con tanto di cane Polly, grosso come un
cavallino, con le orecchie al vento, e noi sappiamo tutti che sa già volare ma
lo fa di nascosto. Comunque: Fabullo era stanchino dalla fisio, ma ha avuto
dieci minuti di felicità estrema.
Il Pargolo mi ha comunicato che: se ritroviamo un altro
scorpione a mezzanotte e un quarto lo dobbiamo chiamare perché tanto lui è
sveglio; che però dobbiamo anche stare tranquilli perché mangiano le
scolopendre e gli scarafaggi, quindi se trovate tante scolopendre e scarafaggi
in casa lasciate anche gli scorpioni; che però se lo scorpione è grosso, ma
grosso quanto?, come una mano, allora non lo dovete proprio provare a prendere
(e certo, io urlo e chiamo te) ma accendere un falò e lo scorpione si suicida.
Ecco, diciamo che farei a meno dell’esperienza.
Sempre a proposito di Pargoli furbi: la Michi mi ha spiegato
che oggi potrebbe ancora arrivare la civetta per partire per la scuola di Harry
Potter domani. Io le ho solo detto che se mi chiamano dicendo che ha preso una
craniata, cercando di entrare in un pilone di un binario del treno, io mi do alla
macchia. Stavo pensando che potremmo ficcarli tutti insieme i Pargoli del blog,
magari con il genio dell’Andrea di Donna
Paola, e che si arrangino.
Oggi è il nostro giorno di vacanza, pensato a metà settimana
per spezzare il ritmo della fisio, per vedere come va. Ed è talmente vacanza
che sono rimasta addormentata fino alle otto, e non so nemmeno io da quanto non
capitava, probabilmente ce c’era un pochino bisogno. Fatto sta che adesso sono
un paio d’ore indietro rispetto a tutti i lavori che vanno fatti prima che si
svegli Fabullo, altrimenti siamo panati, ma vabbè, frittata fatta e si vede che
serviva dormire.
Posso dire una cosa triste? E anche scontata, ma la posso
dire lo stesso? Che sono annichilita di fronte ai terremotati, e anche alla
pioggia, e anche a quando dicono che stanno già temendo l’inverno, annichilita
e senza parole. Ma anche senza parole di fronte a tutti i vari elementi che
emergono riguardanti adeguamenti sismici malfatti e soldi volati via più veloci
delle orecchie di Polly: ma, la cosa
triste, è che, non so voi, io non sono senza parole per la sorpresa; ma proprio
perché non c’è niente da dire, perché io alle cose fatte bene con i soldi
pubblici, che vanno dove dovrebbero senza perdersi in mille rivoletti, appunto,
io non ci credo più. Per questo sono senza parole.
E diventa un doppio delitto: di quelli che restano sotto le
macerie, che è la morte vera; e poi c’è la morte piccolina, di un pezzetto di
anima, di quelli che hanno voluto
contribuire, che magari non erano proprio dei Paperoni, e quel poco che hanno
dato nel loro bilancio familiare un peso ce l’aveva.
E poi, faccio un pochino l’esaurita, Signora si faccia
aiutare, penso anche che sia lo stesso identico capitolo del Lo stato italiano
offre ai propri cittadini con problemi di salute, ad esempio i disabili, tutto
ciò di cui hanno bisogno. Anche lì, non so voi, io evidentemente non ci credo
più: ed è lo stesso identico capitolo, perché diventa evidente che i soldi ci
siano quando si vedono, ad esempio, servizi pubblici di riabilitazione o
assistenza con due pazienti al giorno; oppure ausili autorizzati, quindi
pagati, della misura sbagliata, che quindi rimangono lì a far niente. È davvero
la stessa identica storia. Che poi si diluisce nel tempo: esattamente come i
poveri rimasti senza nulla per il terremoto, passata l’emergenza iniziale, chi
lo sa.
Potevo evitarmela questa qui. Anche tenendo conto che c’è
ancora da stendere.
Buona giornata.
Angela