giovedì 31 ottobre 2013

Zucche varie



Grandissimi i pargoli di Giovanni pronti al raid di stasera, con tanto di piani d’azione per fare incetta di dolcetti. Non oso pensare a che cosa stanno invece tramando per quelli che stanno lì a guardare la tv e non aprono la porta. D’altra parte, piccoli pargoli innocenti, vorrai mica sgridarli??????
I nostri, di pargoli, a scuola stanno parlando di tutte le tradizioni: per cui hanno preparato una bellissima zucca da mettere fuori e si sono molto divertiti, chiaro. Ma poi hanno parlato della nostra Festa dei Morti e dei Santi, e di cosa si fa. E che ci proteggano tutti quanti, mi sa che è il caso di dirlo. Da tutto e da tutti, compresa la legge di stabilità e l’ennesima tassa con un nome diverso ma sempre quella è, solo più alta. Da chi sta arraffando tutto finchè può, perché domani chissà: e per arraffare il tutto, siede in un posticino istituzionale, così va tutto bene. Ma perché dovevo tirare fuori ‘sta cosa. Era tutto così poetico, i bambini e tutto quanto. Ritorno all’ordine.
Quando sono arrivata ieri a scuola era l’ora di musica, per cui, ovviamente, sono state scelte le canzoni dei fantasmi vari e riuniti, come quella bionda mamma mia che bionda che puliva la sua tomba nera e fonda.
E, comunque, madri snaturate come me, dovreste vedere come sono bravi i bambini lì seduti in cerchio che cantano diligenti e bravi come il sole. Altrochè noi che ci lamentiamo sempre.
Poi Fabullo è andato in logopedia a lavorare con le sillabe: gli è stato dato un compito piuttosto facile, ma la verità è che su 13 domande ne ha azzeccate 10. E sta capitando sempre più spesso, quindi potrebbe non essere un caso!!!! Invece è di nuovo cambiato il braccio: quella spalla complicata non fa quasi più male alla mobilizzazione, è posizionata sempre meglio, la mano sta sempre più aperta nel tentativo di usarla, ma adesso tira tanto il gomito. Anche perché non troviamo mai la quadra con la carrozzina, è sempre una storia infinita: meno infinita di una volta, ma sempre troppo lunga.
Ne parlavo proprio ieri con una mamma a proposito di una tutina posturale un po’ meno complessa da usare di altre: l’idea è ottima, la metodologia anche, ma l’esperienza che ne abbiamo, in pratica terra terra, pessima. Nel senso che dovrebbe avere una serie di cuciture fatte su misura sul singolo bambino e sul singolo problema e adattate di volta in volta, per cui poi basta infilare la tutina e tirare su una cerniera: insomma, il lavoro è a carico degli operatori e non della mamma che quotidianamente ne ha già abbastanza. Peccato che poi non funzioni: nel senso che la cucitura in questione non è mai perfetta al primo colpo e prima di fare ogni modifica passa talmente tanto tempo che alla fine è sempre già superata. Insomma, ottima l’idea accademica, ma  irrealizzabile nel nostro sistema di autorizza, becca il tecnico, aspetta che abbia spazio, prega che l’imbrocchi, poi si tiene la tuta per la modifica, poi la rende, poi non va bene. Eccetera.
Il che non c’entra nulla con le zucche, ma era per dire che ci si scontra sempre con dei problemi che sono solo legati alle competenze umane, a tutti i livelli. Che, per inciso, prevedono anche una bella quantità di soldi buttati al vento: perché gli ausili costano tanto, e sembra sempre un po’ che ci sia la corsa a farli, non a farli bene.
Ma mi ero svegliata simpatica, ma guarda te…..
Attendiamo i racconti americani, fateci sognare!!!!
Buona giornata.
Angela

mercoledì 30 ottobre 2013

Che mente, che mente eccelsa!!!!!!!!!!!!!!!!!!




Ahhhhh , il bicerin!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ci voleva LAPAOLA, che è sempre più avanti, lo sapevo o come lo sapevo!!!!
E’ un piccolo caffè, storicissimo, davanti alla Consolata, in cui si beve, appunto il bicerin: caffè, cioccolato e fior di latte nella sua versione originale e storica. La quale versione, nelle sue proporzioni, è assolutamente segretissima, ovvio. Ed è una galuperia senza senso, buona da morire, nei bicchieri di vetro panciuti per guardare i diversi strati che si mescolano.
Solo LA PAOLA poteva associare la leccornia in questione a spiderman, ma, ripeto, quando una mente è eccelsa non c’è niente da fare. Adesso dire se dopo che ci è entrato Cavour ci facciano accomodare anche me così conciata, è un altro paio di maniche.
Ben venga la settimana corta. Penso dormirò 99 ore, forse anche 101. Abbiamo anche deciso con la logo che sabato si fa vacanza tutti quanti: è vero che per un’oretta di logopedia non è mai morto nessuno, ma facciamo fare vacanza anche a Fabullo, ritmi lenti e niente viaggio.
Io sono sempre lì che guardo il preventivo americano da 10 mila dollari e anche se lo guardo la cifra non cambia. Per cui oggi riordino gli armadi, deciso. Magari la soddisfazione di prendere in mano ogni giorno i pantaloncini felpati al primo colpo, invece che le braghette corte di topolino, mi illumina.
Buona giornata.
Angela

martedì 29 ottobre 2013

Il costume giusto.



Aspettiamo notizie dal nostro consulente americano, perché ci deve contare come ci si prepara a casa sua per Halloween, chissà che fibrillazione e grandi preparativi. Costumi e dolcetti.
Io, notoriamente strega di classe tutto l’anno, soprattutto di classe, mi vestirei volentieri una volta da super eroe, sceglierei spiderman penso, mica le fatine. Roba che i miei figli farebbero finta di non conoscermi di qui all’eternità. Mia cara, stamattina mi sa che hai davvero scelto la scatola sbagliata, dice LA PAOLA, non può essere thè quella roba lì.
Boh, in teoria è thè verde all’arancio. In pratica fa ancora parte della scorta polacca, quindi in effetti su ‘sta scatola possono scriverci la qualunque!!!!!
Banalmente, è il solito attimo di sconforto del martedì: uno il lunedì si alza prestissimo, fa di tutto per cominciare con il piede giusto e il giorno dopo è già passato sotto il mitico schiacciasassi.
Però non scherzavo sul costume da supereroe; neanche su quello da strega, ovvio!!!!!
A proposito di facce da sfida. Ieri la terapista Ceci ha trafficato con Fabu seduto al banchetto, come se fosse a scuola: ogni tanto lo fa, per verificare sempre tutto e per dare eventuali indicazioni alle maestre. Io sono entrata solo alla fine perché altrimenti non si fa nulla e sentivo: non si fa i bambini capricciosi, sai???? Non fare quella faccia lì!!!! E Ceci, poi, viene ascoltata!!!!! O ascoltata un po’ più spesso, ecco.
Comunque, sarà la sindrome del martedì, oggi tetraggine, sto cercando di non attingere al blocchetto dei buoni: perché siamo qui che non sappiamo che fare con quel girello che abbiamo provato, se non ci convince o se è solo perché abbiamo paura di non farcela. Perché il braccino sinistro che era così brillante adesso ci convince di nuovo di meno di un mese fa, anche se la spalla ha decisamente più tenuta di prima in assoluto. Perché bisogna pensare al massimo al prossimo minuto, quello in cui bisogna preparare le colazioni, perché se vado più in là mammasantissima.
Ecco, appunto, thè e costume di spiderman, lo dicevo che era la cosa migliore.
Buona giornata.
Angela

lunedì 28 ottobre 2013

I misteri domenicali.



Si riparte con le vibrazioni stamattina di buon’ora. Per fortuna siamo nella seconda parte del ciclo per cui le facciamo solo più una volta a settimana: non è tanto l’alzarsi prima, quanto il fare tutto più con calma.
Ieri davvero riposo assoluto: ieri mattina abbiamo fatto un po’ di allenamento di cammino in cortile, per tenerci in forma. Poi la sottoscritta si è persa in un libro di Stephen King e ho abbastanza perso il filo della giornata, il che non rappresenta proprio una novità, ne sono consapevole.
Sono riemersa per brevi momenti per impastare pizza e focaccia e per preparare un plumcake che, senza spiegazione, è poi finito direttamente nella compostiera senza passare dal via. Perché era bellissimo, alto e soffice, ha riempito la casa di un buonissimo profumo di limone: poi, verso la fine, si è seduto e ha smesso di cuocere. Sono quei misteri molto ma molto misteriosi. Mi sa che sia un po’ dovuto al fatto che avrò aperto il forno trenta volte perché non vedevo l’ora di mangiarlo. A 25 anni uno, teoricamente, certe cose le ha imparate e diventa un pochino più zèn. Teoricamente; poi c’è la pratica. Che afferma che non è che poi si diventa furbi, dice LA PAOLA, la quale, come sempre, esprime innegabili perle di saggezza assolutamente veritiere.
A parte questa vicenda dolcifera e le letture, abbiamo ascoltato musica e cantato, perché Fabullo si diverte da morire e ci prova anche lui.
Io riparto con un elenco di cose da fare, che, sostanzialmente, riprende quello della settimana scorsa che non è mai finito. Perché sono bamblinante, ecco perché.
Buona giornata.
Angela