martedì 30 settembre 2014

Tutta una serie di pensieri.



Che poi non  è mica andata male, in fondo, pensandoci con calma. E’ andata come pensavamo. Perché poi ieri pomeriggio fossimo stanchi morti e passati sotto il camion, quello che passa e ripassa, chi lo sa.
Allora: il dottore non ha pensato nemmeno per un attimo a dirci che non vuole fare nulla per Fabullino. E quindi è buono. Ci ha detto che anche secondo lui dobbiamo pensare a quel braccino. E quindi è buono.
Come pensavamo, ci ha detto che prima di tagliare e addormentare, però, proverebbe a fare la botulina: però fatta ad alte dosi, su tanti muscoli insieme, perché altrimenti non serve sicuramente a niente, è fatta tanto per dire che si fa, e inoculiamo una roba che è comunque una tossina senza che ci sia effetto. E su Fabu, per forza prevedendo un ricovero. E già lì mi sono cadute le braccia, perché inizierà un tempo indefinito di attesa. Che poi è sensato e lo sapevamo.
Se poi non funziona interveniamo: interveniamo come? Sempre e solo sui muscoli, cercando di essere efficaci ma poco invasivi per permettere la riabilitazione immediata.
Poi ha guardato gli rx dell’anca: mmmm… dobbiamo fare attenzione. Gulp. Nel senso che lei non lo metterebbe più in piedi? Nel senso che lo opererebbe domani?
No, i bambini vanno messi in piedi comunque, a meno che abbiano chissà quanto male e lui non ne ha proprio. E farei solo un’altra radiografia perché è cresciuto tanto e in sei mesi lui è cambiato. Se è invariata va bene così, altrimenti pensiamo se provare a fare un po’ di botulina anche lì. Però non è mai servita a nulla. E allora si può pensare di intervenire.
Rigulp. Ma intervenire come? Osteotomie varie? Assolutamente no, sempre e solo sul muscolo, niente interventi dolorosi che richiedano un’immobilizzazione.
Che poi è il motivo per cui abbiamo scelto questo ortopedico, di questa scuola di pensiero.
Quindi: fare rx e poi sentiamoci per organizzare ricovero con botulina per braccino e per la gambetta vediamo.
Insomma: mica è andata male. Però siamo usciti di lì che volevo buttarmi sotto il treno. Meno male che i binari erano lontani e quindi ho lasciato perdere. Era troppo laborioso e io troppo pigra, poi non sarebbe elegante.
Poi siamo tornati verso Torino per andare dall’omeopata, dove ovviamente è andato tutto bene.
E poi siamo tornati e Paulo Aimo Meccanico ha fatto ancora un giro in ferramenta per la carrozzina e dal pediatra per prescrizione rx. Sempre tareffo, mi diceva che fanno male anche i denti da latte, quelli che sono già caduti un po’ di tempo fa. Dei capelli non ha fatto menzione.
Vabbè. Mamma avrebbe dovuto fare lavorare Fabullino al pc, e invece no. Un camion per volta è sufficiente, grazie. Così ho preparato un po’ di roba: perché la notizia di oggi è che iniziamo la scuola!!!!
Solo qualche ora perché non hanno ancora nominato tutto il personale: sempre perché l’anno scolastico è iniziato all’improvviso, nessuno lo poteva immaginare.
Però sarà bene che ritrovi un minimo di lucidità per il tardo pomeriggio: perché alla onlus viene a trovarci l’inventore del Vibra, di persona personalmente, che ci ha cercato per venire a conoscerci. Quindi magari un minimo di impressione di persona seria è meglio darla. Va detto che tanto c’è la Barbara, che salverà la situazione. Tu stai lì e dì Buonasera, dice LA PAOLA. Che ha sempre ragione, si sa.
Buona giornata.
Angela

lunedì 29 settembre 2014

Nervosi assai.



Ieri non è successo niente, ci siamo solo rimbambiti e ieri sera abbiamo realizzato che uno pensava che l’altro avesse scritto. Beate quelle famiglie in cui sono sempre tutti lucidi, noi dobbiamo ancora accedere alla modalità scuola dell’infanzia, a tale proposito.
Paulo Aimo era tareffo: niente di grave, raffreddore cosmico che però non arriva  e rimane lì a martellare in testa, per fortuna era domenica, tachipirine e coperta, Fabullo permettendo.
E mamma stordita è rimasta presa tra: il libro di Grisham che ci sono solo più 150 pagine e lo devo finire e per altro non mi piace ma lo devo finire lo stesso; una torta di mele e cannella che è venuta uno spettacolo della natura; due pentole di patate al rosmarino che invece facevano pietà e anche misericordia e non so perché, visto che le ho fatte come sempre, una pentola è bruciata l’altra non è cotta, misteri misteriosi; una focaccia per cena; conseguente lavaggio piatti ad oltranza e pulizia cucina.
Però anche mezz’ora di lavoro con il pc nuovo: storia di Saetta e Crichetto, con Fabu che deve girare le pagine guardando una macchinina rossa. E quando marcava bene faceva tutto in mezzo secondo, e quando marcava male chiudeva gli occhi apposti o guardava per aria. Se non mi avete sentito gridare è solo perché non siete stati attenti. Devo parlarne con le logo, perché il programma di allenamento con me non funziona e stiamo rovinando tutto innervosendoci da morire. Panico. Domande: forse non vuole, è contento di quello che fa e dovremmo lasciarlo perdere. Paulo Aimo Saggio: se non sa che ha delle altre possibilità non è che possa decidere sul serio, semplicemente fa il pelandrone.
A proposito di panico: oggi andiamo dal neuro ortopedico, il primario di Castellanza, che ci sembra una brava persona e sensata. In realtà noi andiamo a visita ad Alba, dove viene una volta al mese ma abbiamo trovato posto prima. Per noi è uguale, di qui Varese o Alba sono in direzioni opposte ma alla stessa distanza.
In realtà è anche meglio, perché oggi abbiamo anche il controllo dall’omeopata che avevo prenotato a giugno e così non lo perdiamo: perché è di strada e al ritorno ci fermiamo. Ci spiace perderlo, vedendo come sono andate le ultime storie di tosse ci sembra che un effetto ci sia, eccome.
Per l’ortopedico siamo un pochino in tensione: su certe cose ci sembra che Fabu abbia davvero bisogno di un aiuto chirurgico. La cosa più sensata e funzionale da fare sarebbe stata rivolgerci alla tecnica dello specialista russo che abbiamo ospitato la scorsa primavera: perché è efficace e molto poco invasiva. Però bisogna andare all’estero e noi, francamente, non ce la sentiamo per l’anestesia. Opera in centri assolutamente adeguati, per carità, ma siamo noi che proprio non ce la sentiamo.
Per cui andiamo a sentire questo qua, che di tutti quelli che abbiamo preso in considerazione ci sembra quello più adatto alle esigenze di Fabullo. La cosa più brutta che ci possa dire è che lui uno così non lo tocca neanche con la canna da pesca: la cardiologa e lo pneumologo sono pronti a collaborare, a organizzare consulenze con ematologi genetisti anestesisti.
È probabile, visto che è la prima volta che vede Fabu, che proponga prima della botulina, che noi abbiamo fatto solo due volte. Non siamo molto convinti, non ci sembra abbia mai dato più risultati di una buona fisioterapia. Però è molto possibile che voglia vedere lui con i suoi occhi l’eventuale effetto. Noi non è che vogliamo tagliuzzare Fabu, ci mancherebbe: però non vorremmo nemmeno perdere tempo.
Insomma, siamo assai nervosi.
Buona giornata.
Angela

sabato 27 settembre 2014

Donna Paola in Svizzera.



O per carità, ci mancherebbe che Donna Paola da La Spezia sia costretta a farsi un bozzo in fronte quotidianamente. O a indossare la divisa a strisce.
Questa storia della Svizzera mi ha sconvolto: subito mi è venuto da ridere; poi mi sono preoccupata. Poi mi sono chiesta: ma come saranno quelle prigioni lì? No, perché se proprio non confezionano i materassi con le pulci invece che con gomma piuma scadente, due giorni, senza fare niente di niente, ad annoiarsi con il tempo che non passa mai, solo due giorni, si dovesse anche mangiare poco uno fa la dieta, mani ferme gambe ferme cervello fermo, quasi quasi…..
La brava ragazza dell’ufficio delle entrate ha comunicato che grazie al nuovo invio di Paulo Aimo Preciso, sostanzialmente la ricevuta della pec con il numero di protocollo, è stato possibile verificare l’invio della dichiarazione sostitutiva nei termini. Si scusa per il disguido e ringrazia per la collaborazione; anche cortese, la suddetta collaborazione. Asteniamoci dai pensieri, in quanto molto poco utili.
Ieri Fabu si è rifatto una scena magistrale, anche meglio del giorno prima. Ha camminato meno bene, forse era piuttosto stanco. Per cui siamo di nuovo andati nel parcheggio e lì si è subito arrabbiato, appeso al girello modello mocio vileda. E tutte le volte che Ceci lo spingeva un pochino, lui cominciava ad inveirle contro, urlando come un ossesso, puntandole il dito e scappando, con una serie di passi veloci. C’era tutto il parcheggio ad assistere. Ceci che cercava di non ridere.
Poi gli abbiamo detto di andare a vedere la moto, una bellissima Harley sempre lì posteggiata. E lui non voleva camminare per non dare la soddisfazione. E allora c’è andato saltando. Ma proprio somaro.
Oggi si riposa ad oltranza, faremo solo esercizi con il comunicatore per una mezz’oretta: perché è sempre difficile, ma un pochino miglioriamo. Michi sta andando a cavallinare e Fabullo è già alzato perché gliel’ha ordinato il medico. Mamma se ne va ad Orbassano per qualche lavoretto e cerca di tornare presto perché ha grandi progetti per oggi: vuotare carta vetro e plastica e pulire il fornello.
Buona giornata.
Angela

venerdì 26 settembre 2014

Effetti positivi post lettura blog.



Apriamo immediatamente una mozione per il comune di La Spezia. Perché alle sei di mattina uno fa come può. E non può ritrovarsi i pali tra i piedi. I pali alle sei di mattina vanno spostati lontano da Donna Paola, lo pretendiamo. Poi possono anche rimetterli a posto, che facciano un po’ come vogliono. Ma insomma. E’ questione di buon senso, mi pare ovvio.
Sarà la storia dei pali, o no, fatto sta che ieri è stata una buona giornata. Al punto che ieri sera ho fatto la pasta al pesto, giusto per rimanere liguri.
Abbiamo messo Fabullo sul girello per vedere cosa combinava ed è partito come una scheggia, ha fatto tutto il corridoio, ha preso l’ascensore ed è uscito nel parcheggio. Ha anche attraversato la stradina, ben deciso ad andarsene. Ovvio che poi l’abbiamo riportato dentro a braccia, perché non c’è stato verso di convincerlo a rientrare.
E’ stato proprio bravo: c’è solo la gambetta sinistra che fa una rotazione bruttissima e vediamo cosa dice l’ortopedico.
Poi vi conto dell’agenzia delle entrate e magari diamo loro un premio, facciamo un sondaggio.
Allora: è arrivata una raccomandata in cui si dice che non abbiamo mandato la dichiarazione sostitutiva del 5permille entro il 30 giugno, e dobbiamo pagare 258 euro di multa per rientrare negli elenchi. Peccato che abbiamo l’avviso di ricevimento della pec dell’11 aprile. Perché l’ho fatto subito, proprio per non dimenticarmi.
Allora telefoniamo e ci dicono che basta che andiamo nella sede di Ivrea, ma di persona, con le scartoffie.
Per cui Paulo Aimo Volenteroso parte e va. Dove gli dicono che è vero che potrebbero spedire tutto loro, ma sarebbe meglio se lei andasse di persona a Torino in Corso Vinzaglio. In pieno centro, roba che sarebbe più semplice esplorare un quarto di Amazzonia. Paulo Aimo Con I Sudori Freddi alla sola idea. Per cui si è messo in sala d’attesa e in Corso Vinzaglio ha telefonato: ed è riuscito a parlare di persona personalmente con la tizia gentilissima che ha spedito la raccomandata. La quale ha candidamente comunicato che: in effetti ho visto che non riuscivo a scaricare le pec, è colpa mia.
Ma simpatica ragazza, ma se lo sai che non riesci a scaricare dei documenti, tu mi mandi la raccomandata con la multa? Non puoi fare altre cose? Tipo telefonare e spiegare la cosa e concordare un’altra spedizione?
Però uno può mica dirle quelle robe lì, per la carità. Così Paulo Aimo ha rispedito tutto e adesso aspettiamo che esaminino la cosa: che ovviamente va bene, perché trattasi di modulo compilato e fotocopia di carta di identità, non dell’esposizione dimostrativa della massa del neutrino. O di come raccogliere le braccia.
E Giovanni non lo so.
Buona giornata.
Angela

giovedì 25 settembre 2014

Facciamo che oggi è così.



Siamo in effetti un pochino stanchi. Perché partiamo presto per buttarci in tangenziale; perché pranziamo che sono le tre e mezza; perché stiamo lavorando tutti i giorni con il nuovo pc e non troviamo tanto la quadra ed è normale, ma è un pochino frustrante lo stesso; perché ogni tanto uno dice ma dove andiamo e perché e come; insomma, quelle robe che capitano a tutti ogni mattina prima di uscire di casa.
Così ieri sera ho superato me stessa: no risottini, arrostini, sughetti; ho rotto 6 uova in padella e amen, servite con il pane e sono anche stati tutti contenti, perché si vede che tutto quel bianco e quell’arancione erano divertenti. Va anche detto che questo numero non me l’ero ancora fatto in un mese: perché, dopo la Polonia, se vedevo ancora un uovo a qualunque ora del giorno, mi faceva urlare. Magari entro Natale riesco a mangiare un cavolfiore senza buttarlo dalla finestra.
Molto bene, mia cara, dice LA PAOLA, stamattina ti vedo molto costruttiva e piena di buone intenzioni.
Davvero. Mi sono alzata simpatica. Abbastanza per cercare di annegare nel thè alla frutta (di cui mi rifornisce Anna Dei Gatti) pensieri per Fabullino, le scartoffie della onlus che latitano e aumentano, sensi di colpa per tutto il non fatto, e l’avrei potuto e il dovrei, e tutti gli altri condizionali che adesso non mi vengono.
Insomma, una roba da piaghite cosmica. Però poi mi passa. Esattamente tra nove minuti, perché dobbiamo alzare Fabu ed essere fuori di casa entro un’oretta.
Buona giornata.
Angela