Ne giuro un’altra, perché è vera.
Nonostante io abbia l’orticaria per il sistema progettuale
che ci impone di pagare per delle cose che potremmo non pagare. Nonostante alla
fine paghiamo appunto delle persone per delle cose che alla fine non fanno e le
facciamo noi, perché le facciamo meglio, si chiama dato di fatto e non presunzione.
Nonostante io mi prenda proprio l’impegno personale (tutto mio, sono fatti miei
se appaio la solita strega) di boicottare queste modalità in tutti modi (per
esempio offrendo agli amici schemi già fatti, così non li devono comprare da quelli
che li vendono, e visto che li ho fatti io va bene così, oltre alle maledizioni,
che non attaccano perché ho la pelle vecchia e dura, nulla può essermi fatto). Nonostante
non perda mai l’occasione di far notare a Quelli Che Sanno che se un’iniziativa
non ottiene grandi successi probabilmente non è proprio un’idea tanto utile.
Nonostante tutto, quando parte un nuovo progetto della Onlus,
io giuro che sono sempre entusiasta assai. Parto volentieri con le prime
procedure, con entusiasmo.
Ieri è appunto partita l’avventura di fasce e marsupi per
bambini piccoli con esigenze speciali, io ho fatto scartoffie senza confondere i
file con il programma della lavatrice, che non è poco per avere un minimo di
cotonatura dell’ego pensante.
Poi, però, guarisco, perché nessuno sano di mente potrebbe amare
le procedure di rendicontazione in toto: non la parte di fatture pagate, ma la
parte narrativa, in cui si perdono ore e ore a scrivere sempre le stesse cose, distinguendo
tra i beneficiari diretti indiretti e parenti prossimi, obbiettivi lunghi brevi,
indicatori di efficacia e Dio solo sa cosa. Neanche lui, anzi, lo sa, è
significativamente perplesso sulla complicazione imposta: si chiede come mai ha
creato il mondo senza tutte quelle menate lì, secondo me. Quindi guarisco: e
meno male, uno ha la certezza di non diventare così.
Poi ci sarà da sdoganare del materiale: e lì l’entusiasmo mi
rifiuto di sprecarlo, non è giusto, non si stanziano belle sensazioni per
immeritevoli burocratiche follie.
Ma oggi come oggi, con il pensiero che faremo delle belle
cose per i bambini e per le famiglie, ecco, oggi giuro che sono contenta.
Ho già anche messo su la minestra, così è cotta per stasera,
che dopo Fabullo fa fisioterapia. Rendicontazione e minestra. Mah.
Buona Giornata.
Angela