mercoledì 30 novembre 2016

Passata. O ce la siamo fatta passare.



Vabbè. Ci è già passata, un po’ come al solito. L’avere sempre poco tempo per pensare è una di quelle robe che funzionano sempre.
Ieri i bambini sono stati a scuola e ieri pomeriggio facevano un laboratorio con la lavanda, cose da bambini di campagna, e avevano la faccia dei bambini contenti: perché stavano tutti insieme, toccavano la lavanda, era tutto profumatissimo. Quanto meno a scuola Fabullo è sempre di buon umore, a meno che abbia appena avuto la crisi. 
Le Maestre stanno aspettando un’altra data, potrebbe essere tutto più rapido del previsto, a metà dicembre: noi cercheremo di non prenderci impegni, poi, come starà Fabullo in quel momento lì, lo scopriremo solo vivendo.
Per cui il nostro prossimo obbiettivo imminente è domani: quando vediamo l’epilettologa; e il nostro scopo è quello di tornare a casa. Il problema con l’alimentazione è stabile: non migliora, ma nemmeno peggiora, il cibo è poco ma pensiamo che la dottoressa lo consideri sufficiente a non farci ricoverare. Quanto meno a scuola Fabullo è sempre di buon umore, a meno che abbia appena avuto la crisi.  A casa, decisamente no: è piuttosto ingestibile, non c’è niente, dico niente, che vada bene: è anche difficile farlo giocare, perché non si concentra su niente, i tempi sono brevissimi e poi è subito stanco e arrabbiato. Quanto meno dorme, questo sì: diciamo che cerchiamo di non pensare che se dorme è più gestibile, perché non è proprio una prospettiva di quelle luminose. Facciamo che è un modo per riposare per tempi migliori.
Buona giornata.
Angela


martedì 29 novembre 2016

In chiaro da subito.



Allora: marca malissimo. Tutti avvisati con larghissimo anticipo.
Perché era tutto organizzato: alle tre e mezza avevamo preso accordi con le Maestre e Rosalina sull’appuntamento, su come organizzare lo zainetto, avevamo tenuto duro nonostante l’inappetenza anche di ieri, insomma pronti. E 5 minuti dopo, giuro, è arrivata la comunicazione da Rivoli che la gita è rimandata.
E perché? Perché con l’alluvione si è allagato il deposito dei pullman che vengono utilizzati dal Castello di Rivoli per l’organizzazione di queste gite e i mezzi sono ovviamente tutti da revisionare per motivi di sicurezza.
Ma allora. Le Maestre avevano trovato la gita perfetta, organizzandola alla veloce finchè  Fabullo era relativamente in salute, senza aspettare la primavera. Noi non vedevamo l’ora di farlo salire sul pullman, di vedere la sua faccia quando finalmente ce l’avrebbe fatta anche lui: a fare la roba più scontata del mondo, ma Fabullo sul pulmann non ci è mai andato. Con i suoi amici, non so se mi spiego. Anche se non sta bene, evidentemente, ma tutti i medici erano d’accordo sul cogliere l’attimo, avevamo tenuto duro e allora facciamogli questo regalo.
E deve mettercisi l’alluvione? Mezzo Piemonte sott’acqua, centinaia di persone fuori casa o rientrati con un sacco di pasticci, gente senza lavoro perché le aziende sono sommerse, eccetera eccetera? Bastava dirlo. Bastava dire che certe cose non vanno nemmeno pensate, che così è e così deve essere.
Vietato dire che Adesso però non facciamola lunga, è poi solo una gita, con tutte le possibilità che hanno i bambini nell’anno del Signore 2016 e ci mancano ancora i deliri di onnipotenza e persecuzione in cui vogliamo far sembrare che siamo delle vittime e che tutto  l’universo creato e da creare  ce l’abbia con noi. Vietato, vietatissimo. Non è giornata.
Buona giornata.
Angela

lunedì 28 novembre 2016

Noi che siamo insopportabili.



Andata, nel senso che non è successo niente di drammatico. Il pianto da malessere di giovedì non si è ripetuto e siamo a casa nostra.
Qui l’emergenza pioggia è finita e a noi è andata veramente liscia, a differenza di quello che è successo in mezzo Piemonte: noi siamo comunque rimasti  a casa, un po’ per far riposare Fabullo, un po’ per vedere come stava. Sostanzialmente, dopo la spesa di sabato non abbiamo più messo la testa fuori. Che poi c’era una temperatura caldissima, assurdamente calda, si poteva, che ne so, ripulire il cortile dal fango. Ma ci siamo veramente dati all’eremitaggio, alla pigrizia assoluta, ai No Grazie Ho bisogno di Dormire.
L’importante è non pensare mai: però è vero che eravamo devastati, stare a capire come muoversi con Fabullino è faticoso,  stare lì con tutte le antenne dritte per interpretare ogni segno, di giorno e di notte, perché siamo piaghe e non siamo all’altezza della vita di società, è evidente.
Vabbè: oggi  si torna a scuola, e deve andare tutto liscissimo, perché domani c’è la gita. E siamo qui con il fiato sospeso perché vogliamo metterlo su quel torpedone vociante e vedere la sua faccia.
Per cui appunto: è stato tutto stabile, le solite crisi, i soliti pasticci per il cibo, ma qualcosa ha mangiato e bevuto, con importante fatica ma abbastanza per stare a casa nostra, obbiettivo raggiunto, e venerdì mattina non ci avremmo mica giurato.
Insomma, siamo assai insopportabili.
Buona giornata.
Angela

venerdì 25 novembre 2016

Allerte su tutti i fronti.



Uuuhhhh…. Allora, è tutto abbastanza complesso.
Noi siamo in allerta viola ma molto ma molto più fortunati rispetto al resto del Piemonte, soprattutto del Cuneese in cui ci risiamo come se nulla fosse successo in passato e nulla avessimo imparato. Il Tanaro ha di nuovo invaso tutto, e ovviamente distrutto.
Il Po lo stanno guardando e aspettando. Nel nostro Canavese, la situazione è più complicata nella zona di Lanzo e Ciriè e meno su Ivrea. Nel senso che ci sono allagamenti isolati, che sicuramente non fanno felice quelli a cui tocca, ma non si sta ripetendo il 93 quando la Dora ha fatto franare gli argini in pieno centro cittadino. Hanno chiuso quindi alcune strade secondarie ma non i grossi ponti. In montagna ha cominciato a nevicare e forse ce la faremo. Per caso, nèh? Penso che a Ivrea sarà mistica per le raffiche di vento, perché  è una delle caratteristiche della città già in condizioni non di allerta, per la sua posizione: e già qui tira che  va bene e siamo più riparati.
Sul fronte Fabullo l’allerta è arancione. Ieri mi ha risposto la dottoressa, che ci ha detto che non siamo matti e che anche lei lo vuole lasciare a casa finchè mangia e beve in maniera non soddisfacente ma sufficiente. E però ci ha anticipato il controllo del 12 dicembre a giovedì prossimo, per cercare di mandarlo anche in gita.
E speriamo di farcela.
Perché ieri è andata ancora peggio: nel senso che con il cibo a scuola hanno faticato ancora di più. E poi siamo andati in fisioterapia, dove è andato tutto bene: siamo arrivati in anticipo e ieri era un giorno in cui c’erano delle prove ausili con i tecnici, per cui siamo stati un pochino lì a chiacchierare con tutti quanti e lui era tutto felice. Poi ha cominciato la fisio tranquillo come al solito, faceva il vibra, quindi veramente rilassato a bamblinare. E poi ad un certo punto ha cominciato ad urlare come un ossesso, con le lacrime, che non era un capriccio, e non abbiamo capito niente. E quindi siamo tornati a casa prima, mettendoci in realtà più tempo perché le strade non erano bloccate ma veniva giù che Dio la mandava e forse anche tutti i santi.
Poi a casa sembrava meglio, poi ha avuto la crisi e abbiamo di nuovo avuto mezz’ora di rintronamento, poi ha mangiato, quello che voleva lui, ma ha mangiato:  niente più pesce, solo più formaggio, però mangia ancora la verdura. Oggi abbiamo deciso di tenerlo a riposo totale, perché altrimenti non capiamo davvero più niente. Volevamo farlo vedere alla pediatra, ma oggi la nostra dottoressa è ad un corso e c’è una sostituta che non ci conosce: per cui la chiamiamo solo se si sveglia e ha la febbre, per esempio, perché altrimenti è troppo difficile.
Insomma, se non succede nulla prima domani bisogna recuperare sonno, prendere una vacanza di qualche ora dal mondo,  tassativamente.
Buona giornata.
Angela

giovedì 24 novembre 2016

Acqua dentro e fuori.



Chissà da Donna Paola come va con la pioggia, e il grande Po da Boog.
Qui siamo in allerta da oggi, ma probabilmente noi del paesello ci salviamo per pochi km: stanno monitorando i torrenti e le frane sopra Ivrea e Cuorgnè, a ridosso della montagna.
Certo è che ieri tra caricare e scaricare, mammasanta quanto eravamo zuppi. Le giacche gocciolavano come se ci avessimo fatto il bagno dentro. A Fabullo mettiamo la cappottina che è pronto per volare sulla Luna, e lo teniamo all’asciutto. C’è l’impiccio in più del metterla, ma almeno è fatta.
Altra giornata complessa con Fabullo ieri, da punto di vista cibo: è andata in qualche modo, però complessa sì. Non ci sono sicuramente le scene da fame nel mondo che vedevamo anche solo fino a due settimane fa, quando attenzione che addento tutto quello che passa. Ieri c’era la pizza in mensa e non l’ha voluta, figurarsi: sicuramente il fatto di mangiare a scuola perché con la pioggia, per fortuna, possiamo farlo, non è divertente come andare con gli amici. Ma in realtà sul cibo la faccenda non aveva mai inciso, proprio per niente. Ieri sera a cena nemmeno i bastoncini di pesce.
Vabbè, vediamo. Ieri ho scritto tutto alla dottoressa e le ho raccontato tutto quanto, che non glielo portiamo a visita perché abbiamo paura di non uscirne e  che vogliamo andare in gita. Proprio papale papale.
E vediamo oggi: per ora la mattina è cominciata alle sei quando la sottoscritta ha fatto cadere la bottiglia di vetro azzurra piena d’acqua. Così, per solidarietà con il cortile pieno di pozze.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 23 novembre 2016

Scivolare con eleganza.



Stiamo scivolando nella preoccupazione, lo facciamo con eleganza, per così dire, che boiata, insomma, mantenendo un contegno. Però il succo è quello lì.
Diciamo che ammettiamo che negli ultimi 4 o 5 giorni il cibo sta diventando un problema: ce la facciamo, non siamo nella fase in cui fa la fame. Però è innegabile che due settimane fa si sarebbe mangiato un bue, che a ora di cena non era mai pronto abbastanza rapidamente, mentre adesso la prima roba che dice è no.
E, anche a scuola, vorrebbe sempre formaggio: che è la classica cosa che fa quando non vuole mangiare ma accetta solo la cosa che proprio gli piace di più pur di riempire un pochino la pancia e basta. Insomma, una storia già vista.
E pensiamo sia per le crisi che lo disturbano tanto: non ci sembra abbia mal di stomaco, ma, in qualunque caso, stavamo scalando i gastroprotettori e adesso abbiamo sospeso la sospensione e torniamo  a regime, per sicurezza. Pensiamo siano le crisi perché è anche molto stanco, triste, mogio, di cattivissimo umore, sempre con la fronte corrugata, sempre con la testa da un’altra parte che ha bisogno di un attimo per concentrarsi.
Insomma, stavamo tirando per mandarlo in gita martedì prossimo, perché le Maestre sono state dei miti e hanno organizzato quasi praticamente per lui: e potrà andare senza mamma in pulmann al castello di Rivoli, con gli amici. Certo è che chissà se se la gode.
Però, a questo punto, abbiamo deciso che alla dottoressa raccontiamo tutto: anche che vorremmo mandarlo in gita, perché queste cose lei le capisce sempre, non è mai quella che ci dice che siamo imbecilli.
Uhhhh, mammasanta.
Buona giornata.
Angela