venerdì 28 febbraio 2014

Giornatina.



Come no, sarebbero grandissimi eventi culturali gli incontri tra me e LA PAOLA, pillole di profonda saggezza. Roba da rivoluzionare il sapere universale. Per altro, sarebbero senza dubbio degli eventi di per sé, perché, accidenti, non riusciamo a vederci mai!!!! Magari ci incrociamo per strada, per cui, a quel punto, si impone un blocco stradale: macchine ferme alla come capita per chiacchierare un attimo, solo quelle due parole.
Per cui ci affidiamo alla tecnologia e ce la contiamo in chat tutte quelle volte che è possibile. Anche lì, esprimendo ovviamente concetti che alzano in un amen il livello di saggezza cosmica, chiaro che sì.
Se di solito si trotta, stamattina si galoppa: perché abbiamo il day hospital in pneumologia. Per cui alle otto tutti fuori di casa, che il Regina Margherita è sempre un’impresa quasi titanica. Ci sembra che dal punto di vista respiratorio non possa che andare dritta, visto che gli ultimi eventi si sono risolti in maniera decisamente rapida e indolore: che poi la piaga sottoscritta sia ancora  stanca adesso per 4 giorni di ospedale quasi due mesi fa, bèh, questa è un’altra storia. Più che altro dovremmo anche ricevere i risultati della densitometria ossea che ci avevano fatto fare, e lì incrociamo. E poi ci hanno fissato un incontro con gli urologi, perché non l’abbiamo mai fatto e visto che stiamo nel capitolo malattie rare dobbiamo farlo: è che, dati i piccoli inconvenienti che sono arrivati così, tipo le ischemie cerebrali, della sindrome di base ci ricordiamo poco. O ci dimentichiamo tanto. O lasciamo perdere. O mi faccio un’altra tazza di thè.
Se non usciamo dall’ospedale troppo stravolti, allunghiamo e andiamo a Orbassano a fare le vibrazioni, cercando di approfittare del prestito.
Buona giornata.
Angela

giovedì 27 febbraio 2014

Lavorare. Colazioni. Punto.



Battaglia con i virus attualmente vittoriosa: tutti stanno già molto meglio. Comunque vada  a finire, in generale, possiamo sicuramente dire che a questo punto dell’inverno, rispetto allo scorso anno, con Fabullo è già vittoria su tutti i fronti e anche i controfronti. (Anche i confronti gli affronti e i diffronti, che non c’entrano un accidenti di niente, ma la tentazione di far posare alla PAOLA la tazza del caffè per spendere qualche pensiero è sempre troppo forte.)
Siamo stati tutti quanti entusiasti  del corso sul Vibra (si chiama così l’apparecchio delle vibrazioni): il terapista che è venuto è un amico simpatico, ma l’abbiamo veramente apprezzato per la sua bravura. Perché è stato chiarissimo in tutto ciò che è pratico, ci ha giustificato ogni passo con la teoria in modo che capissimo bene; ed è stato molto ma molto paziente, perché gli abbiamo fatto settemila domande. Forse anche di più.
Poi ieri pomeriggio, dopo la logo, ci abbiamo provato con Fabu per cominciare a prenderci la mano: perché è una tecnica difficile dal punto di vista concettuale, semplice dal punto di vista applicativo, ma un tantino di pratica ci vuole, proprio nel senso di attaccare bene i trasduttori e i velcri e organizzarsi il tempo.
E poi sono preoccupata da morire per il polso di Fabu, però si è fatto tardi e le colazioni di tutti quanti aspettano.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 26 febbraio 2014

Trottare.



Niente tutorini per i piedini: non erano pronti per la prova, e quindi non siamo andati.
Per cui non abbiamo nemmeno parlato del braccino. Ecco.
Per altro, Fabullo ha qualche problema di pancia: niente di grave, non si lamenta, mangia bene, riposa bene; ma diciamo che questa pancia si muove un po’  più del solito, ecco. Così sono stata elegante.
Inoltre, da ieri sera Paulo Aimo è precipitato nella tareffaggine improvvisa. Nel senso che un attimo prima stava bene e un attimo dopo aveva la testa che girava, male da tutte le parti, le budella attorcigliate e altre simili immagini poetiche. Tutto in un attimo, giuro, roba che verrebbe da dire che uno deve cogliere quelli giusti. Ma con la tareffaggine la poesia non si sposa mica tanto.
E stamattina si comincia con il Vibra, che sarebbe appunto l’apparecchio per le vibrazioni: ce l’avremo per 15 giorni e stamattina facciamo il corso. E poi abbiamo già infilato tutti i pazienti per cui ha un senso per vedere come va. Quindi si parte presto per affrontare la tangenziale che neanche Indiana Jones. E intanto Paulo Aimo Tareffo deve portare a scuola Fabullo: che è proprio la mattina giusta per alzarlo e fare le scale con lui in braccio, ovvio. È che, appunto, la tareffaggine ha un sesto senso pazzesco per scegliere sempre i momenti migliori!!!!!
Poi mamma torna a casa per recuperare Fabu a scuola, si  ritorna ad Orbassano per la logo e poi cerchiamo di farla ‘sta benedetta vibrazione, così vediamo in questi giorni cosa succede di questo braccino. Per cui, diamoci degli obbiettivi: alzare la teiera e farsi un altro thè, che la giornata è complessa e quindi c’ho anche la scusa buona per l’utilizzo di sostanze che mantengano un po’ svegli. E saluto cordialmente tutti coloro che ci stanno intercettando.
Via via via di corsa, che stamattina si trotta. Che poi, le altre mattine, anche.
Buona giornata.
Angela

martedì 25 febbraio 2014

Sempre lavori in corso.



 Armeggiamo con il tutorino del braccio per capire: ieri è andata molto meglio anche a scuola, però non è ancora perfetto. Giorno per giorno vorremmo allineare meglio il polso, però è possibile che un tutorino come questo, morbido, non ce lo conceda più di tanto. D’altra parte, ci permette però di fare un po’ di esperimenti  perché non è una roba fissa: per esempio ci fa capire che non serve il sostegno di dita e gomito, sistemato il polso va meglio tutto quanto.
E poi Fabullo ha male al pollice e ci mette abbastanza in crisi: più che altro perché non capiamo perché vada così, perché sia capitato un po’ all’improvviso.
Poi oggi pomeriggio andiamo a fare la prova dei tutorini e chiediamo al tecnico che tipo di proposta farebbe lui per questo polso, per capire se ci piace o no: anche perché una volta che la prescrizione è fatta poi non ci sono santi, per cui pensiamo bene e decidiamo quello che davvero ci serve. Però non dobbiamo nemmeno metterci degli anni, ecco. Si capisce che sono un tantino nel panico? Così, tanto per portarmi avanti. Perché non possiamo pensare pensare e pensare e poi perderci qualcosa nemmeno sappiamo perché.
La lucidità è di casa stamattina, mia cara, dice LA PAOLA. Ebbene sì, vostro onore, confesso; zucca e limone in marmellata, che è meglio. E’ solo che quando si ha un pensiero fisso, di quelli preoccupanti, si annaspa; ellosò che  avrebbe più senso, invece, non essere ossessivi e guardarsi in giro con calma così si  trovano le soluzioni, oh come lo so. Non so se lo danno, però, il master in pensiero zèn; e, soprattutto, non so se lo danno a me.
Buona giornata.
Angela

lunedì 24 febbraio 2014

Liscia.



Notte andata liscia: tra sabato e domenica Fabu aveva tossito un po’ e ieri sera stava ricominciando.
Per cui non so se eravamo più preoccupati o distrutti, nel senso che è davvero un bel mix: la notte del fine settimana è quella dedicata al recupero occhiaie ad oltranza sul bilancio settimanale, perché è l’unica in cui non suona la sveglia. E invece è stata assai bianca, ma senza shopping e musei annessi!!!!!  E ovviamente ci facevamo domande sul proseguimento della cosa. Per cui le occhiaie fanno pandàn con il colore delle scarpe, perché lo stile è innato, ovvio.
E invece è andata bene, meno male meno male e ancora meno male. Respiro lungo insomma, che non si ferma tra le solite prima e seconda costa, per intenderci.
Poi è arrivato il tutorino per il braccio che abbiamo acquistato negli Usa, per la nobile ragione che costava poco: non è molto contenitivo, forse è un po’ troppo morbido. Però abbiamo sempre visto che se usiamo strutture troppo rigide diventa controproducente, Fabu ci spinge contro e basta. Però armeggiandoci un po’, aggiungendo dei velcri per rendere la leva più efficace, ce la possiamo fare: per cui la mano si apre e anche il gomito si rilassa, che vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta visto che al gomito in sé non ci arriviamo. E anche lì respiriamo un attimo, perché quel polso ci sta veramente preoccupando, è sempre troppo flesso e comunque dolente. E non sappiamo nemmeno esattamente perché, nel senso che è precipitato clamorosamente dopo il ricovero di gennaio. Ora che avremo l’apparecchio per le vibrazioni in prestito proviamo un pochino ad approfittarne, e speriamo che tra quelle e il tutorino vada liscia, senza dover ricorrere a botuline varie che sulla mano sono sempre imprevedibili nei risultati.
Le logopediste si stanno appunto organizzando per rivedere la collega esperta in ausili di comunicazione tecnologici, per raccontare dove sono arrivate e capire se si possa già richiedere una prescrizione specifica, oppure sia meglio avere altre certezze per non sbagliare. Posso dire che meno male che ci pensano loro e che siamo fortunati? Nel senso che spesso ai genitori viene consigliato, giustamente, di recarsi ad esempio in centri appositi che si occupano di tecnologie di questo tipo: dove sono bravissimi, per carità, ma vedono il bambino per un solo giorno senza conoscerlo davvero. E si torna con dei consigli, o delle prescrizioni, che poi si rivelano poco utili nella quotidianità: e, se sono già prescrizioni, hai voglia poi a fare delle modifiche. Insomma, il lavoro per corrispondenza non ha sempre tanto senso. E siamo appunto fortunati perché invece ci pensano le logo in prima persona a incontrare i colleghi giusti, e se le proposte non sembrano adatte viene fuori subito e si va oltre, senza perdere settimane intere nella direzione sbagliata. Insomma, ci sono cose che le madri degeneri non ce la fanno a fare.
Volevo dire che la mattina è già bello chiaro e quindi la scuola sta finendo, dicono qui di fianco a me. E che il derby è andato come al solito, ma ci sono cose che si affrontano con l’opportuno senso della nobile dignità tragica, almeno quella di Antigone, per intenderci.
Buona giornata
Angela