L’impiccio prosegue, sottoforma di tareffaggine non grave,
ma tanto tanto tanto noiosa. Michi rimarrà a
casa da scuola anche oggi, per vedere di togliersela completamente.
Ieri è scattato il piano di emergenza: Paulo Aimo
Organizzato è uscito dal lavoro e ha portato lui Fabullo in terapia, mentre la
sottoscritta cercava di convincere il carro armato che passa e ripassa ad
andarsene da un’altra parte. Il quale carro armato, però, sembra fregarsene
assai, per cui oggi sarà una giornatina da manicomio, considerato che il
venerdì è già problematico di suo, con la letio brevis di Fabullo e corse
continue.
Fà solo che non se la prenda Fabu, ti prego ti prego ti
prego.
Ieri mi ha chiamato la neurologa, che è sempre meravigliosa
nel suo ragionare su misura per ogni bambino. Mi ha detto: che è vero che i
cambi di stagione provocano sempre scompensi in tutte le situazioni epilettiche
non equilibrate, non può dirsi un dato scientifico perché non sono mai stati
fatti degli studi, ma il fatto che non siano stati fatti degli studi non vuole
dire che non sia vero, vuol solo dire che non sono stati fatti, ma l’esperienza
evidenzia questo fatto; per cui capitano dei momenti di peggioramento che
durano parecchie settimane senza motivo apparente, che poi regrediscono sempre
senza motivo apparente; e la situazione di Fabu potrebbe rientrare in questo
capitolo qua, sarebbe sperabile. Lei non è d’accordo, in questo momento, a
ricoverarlo per dargli l’ipnotico, visti gli effetti passati troppo transitori;
riserverebbe il ricovero solo al momento in cui la nostra possibilità di idratarlo
e nutrirlo sia veramente ridotta al minimo come lo scorso anno. E le ho
confermato che non siamo ancora lì, per fortuna, e che uno dei nostri dubbi è
sempre capire quale sia il nostro obbiettivo: la sopravvivenza o la ricerca di
un benessere. Sulla sopravvivenza ce la stiamo cavando; sul benessere no: da
scuola mi avevano appena detto che Fabu era tutto felice che giocava a pallone
con il girello ed è arrivata la crisi e addio, solo per fare un esempio del
momento. Quindi: qual è l’obbiettivo? E lei mi ha risposto che non è quello di
arrendersi, ma di cercarlo eccome il benessere.
Quindi: proviamo ad attendere ancora una settimana, perché i
tempi rientrano ancora nei peggioramenti transitori e inspiegabili da cambio di
stagione.Intanto, provare ad utilizzare in maniera più ravvicinata il magnete per l'attivazione supplementare del baracchino. Mercoledì la devo aggiornare: se non c’è nemmeno un minimissimo
miglioramento, riaggiungiamo il frisium alla sera, che non lo prende da tanto
tempo, con il baracchino il lavoro dei farmaci è di nuovo tutto da scoprire, e
proviamo. Se, ovviamente, peggiora e non mangia più, lì non si discute e andiamo in ospedale.
Ad esempio ieri è andata così a scuola, e poi, ieri sera,
benissimo la cena, come non capitava da settimane.
Insomma, vediamo. Che bello che abbiamo incontrato la nostra
dottoressa.
Attualmente, l’obbiettivo di stamattina è la tachipirina e
arrivare a coricarmi stasera, mammasanta che grado totale di cottura. Sono arrivati
i tulipani rosa ed è fiorita la gaura, fucsia fosforescente; ieri ho detto a
Sibilla che le erbacce dal suo angolo non le zappo via, così lei è più
contenta, mi guardava assai perplessa. Uno di questi giorni prendo il coraggio
e le chiedo un po’ di opinioni, per esempio quando crede che arriverà il
seggiolino del bagno: l’abbiamo mica chiamata Sibilla per niente.
Buona giornata.
Angela