domenica 30 novembre 2008

Il coccodrillo al bar


Oggi pomeriggio abbiamo davvero deciso di andare a passeggio al Sawgrass Mills Malls, che pare sia il centro commerciale più grande della Florida. Al pomeriggio, perché stamattina abbiamo voluto prendercela con calma e stare dietro alla lavatrice e all’asciugatrice, che per fortuna abbiamo qui senza dover andare alla lavanderia automatica.
Non è stata una buona idea andare al pomeriggio, perché il posto è davvero grandissimo ed è necessaria più di un’ora di autobus numero 72. Perché al ritorno è arrivato prima il 36, che si ferma sempre qui davanti a noi e abbiamo deciso di prendere quello. Peccato faccia un giro lunghissimo così ci ha messo un’ora e mezza!!!!!
Abbiamo più volte perso l’orientamento in tutti i vari giri che ha fatto, ma sono sicura che per metterci così tanto è passato sicuramente per il North Carolina, ma anche per il Canavese e anche da Cremona e da Roma. Ne sono certa, non l’avete visto perché era notte fonda. Forse solo Boog in fase di vagabondaggio ha notato uno strano mezzo che si aggirava.
Più che altro fa un freddo allucinante su ‘sti autobus, è davvero fastidioso.
Comunque… mi sono persa. Noi volevamo solo passeggiare, di entrare nei negozi ci interessava davvero poco, quindi è stato comunque carino. Anche perché davvero ci sono degli strani posti in cui si può tranquillamente entrare e uscire e fotografare.

Ad esempio questo bar, in cui hanno ricostruito una foresta equatoriale: è molto grande, ci siamo stati un bel venti minuti per girarlo tutto. Una vera americanata, però i bambini erano felici: ci sono tanti animali finti che si muovono, compreso il serpente vicino all’insegna. E poi c’è un canaletto con l’acqua, i vapori delle paludi e ogni tanto piove anche (con i lampi e i tuoni) e dentro c’è questo orribile coccodrillo che apre le fauci.
Poi ci sono tanti acquari con i pesci veri, e sono davvero bellissimi perché fanno da colonne, da parete del bancone, formano dei tunnel sul soffitto…
Ewa è riuscita a fotografare l’interno solo più o meno, perché, come in ogni foresta che si rispetti, c’è pochissima luce.
C’era parecchia confusione, infatti ci penseremo bene se tornare o no prima di Natale, perché da ora in poi la gente aumenterà sempre.
Però pensate che abbiamo fatto merenda in una delle zone di riposo, con le patrone di pelle che se metti il soldino fanno anche il massaggio shatsu!!!
A proposito di shopping. Il giorno dopo quello del Ringraziamento è chiamato il Venerdì nero: molti negozi fanno dei grandi sconti e aprono le porte alle cinque del mattino. La gente passa gran parte della notte lì davanti per essere sicura di entrare per prima.
Al sabato mi concedo il giornale, e oggi leggevo appunto che nella ressa, a New York, è anche morto un commesso, travolto dalla folla. Ci sono stati anche svariati altri incidenti, per fortuna meno gravi. Il New York Times di oggi riporta che, con l’attuale crisi, i clienti sono stati ridotti e soprattutto sono stati ridotti gli acquisti; la gente però è stata più aggressiva, forse per la rabbia di non potere comprare tutto il desiderabile… mi sembra una roba davvero triste.
Le pagine degli esteri erano tutte dedicate agli attacchi terroristici, però Il Profilo del Sabato è per un’italiana.
C’è infatti un bellissimo articolo su Rosaria Capacchione, la giornalista del Mattino che scrive tanto e bene sulla camorra e che ora vive sotto scorta. Davvero un bell’articolo, che sottolinea tante volte le relazioni tra malavita e potere, e rimarcando il fatto che è una situazione nota per cui muoiono delle persone ma agli alti livelli non si fa nulla. Scritto benissimo, ma davvero molto amaro.
Ieri vi dicevo che Fabullino si era girato ancora. Poi ieri sera tardi l’ha fatto di nuovo e di nuovo oggi.
Oggi è stato piuttosto bravo, anche se sull’autobus si è sicuramente stufato tanto. Salutava tutti e faceva tanti discorsi con i bambini che salivano.
Dopo cena si è addormentato sull’istante come una pera cotta.
Domani verso le undici arriverà Jean e sentiamo quali idee avrà.
Poi vi racconto.

Un abbraccio.
Angela

sabato 29 novembre 2008

Oggi è stato un giorno molto da somarello

Dire che oggi Fabullo è stato somaro e birichino è volere essere molto gentili. Anche in fisioterapia non ha pianto per stare in piedi, ma si è categoricamente rifiutato di provare a camminare. Dopo di che era tutto contento, non aveva nessun problema contingente che lo facesse stare male. Non ne aveva semplicemente voglia.
Ho deciso di non disperarmi, perché mi ricordo che già un martedì con Annie aveva opposto strenua resistenza urlando come un’aquila e io ero in crisi perché pensavo che non avrebbe accettato le terapie, e poi invece il giorno dopo è stato bravo. Quindi ripartiamo da lunedì, perché domani faremo solo l’iperbarica e poi vacanza.
Però con la logopedista Sandra abbiamo deciso che proviamo a farlo lavorare senza di me, perché anche con Barbara avevamo visto che andava molto meglio così: faceva un po’ la rugna le prime volte e poi l’ha piantata lì. Con Sandra dobbiamo solo vedere se sul seggiolone qui sta seduto in modo che lei possa lavorare bene, proveremo martedì.
Ci ha dato la sua benedizione per il succo di lime: l’unico problema è cogliere l’attimo. Nel senso che inizialmente fa bene l’esercizio, poi si stufa perché non gli piace proprio e comincia ad urlare e l’esercizio finisce lì.
Comunque oggi ha fatto degli immensi capricci, ma quando vedeva il burro di noccioline la musica cambiava, con grandi sorrisi e tutto l’impegno del mondo.
Ero in dubbio se ridere o appenderlo per le orecchie.
Per il resto negli attimi liberi abbiamo passeggiato e siamo andati a fare merenda davanti all’oceano. Una delle recenti passioni di Fabullo sono gli aeroplani: qui se ne vedono tanti e molto bene, perché Miami è un grande svincolo e quindi sono relativamente vicini perché atterrano o decollano. Per cui Fabullo quando ne vede uno lo indica con il dito e chiama.
Sicuramente quando siamo arrivati qui non lo faceva: non so se sia più attento o se riesca a sollevare meglio il braccio destro; probabilmente tutte e due le cose insieme.
Quando c’era Ursula è anche passata di qui Jean per una rapida merenda tra una lezione e l’altra e ha portato le bolle di sapone per Fabullino: confezione da sei. Io le ho chiesto se erano solo per lui o per tutto il quartiere, ma lei mi ha ricordato che siamo in America e si esagera sempre!!!!
Ci ha proposto di portarci di nuovo da qualche parte domenica e noi abbiamo ovviamente accettato, ci sentiamo domani per conferma.
Invece la Michi mi ha raccontato della neve, un po’ dispiaciuta perché si è messo a piovere e non ce ne sono due metri. Ma andava a dormire confidando nella notte, anche perché domani niente scuola e avrebbe tutto il tempo di giocare. Se ho capito bene, non andrà comunque al centro ippico perché fa freddo e c’è tanto fango.
Poi mi ha detto che i compiti erano fatti e abbiamo studiato insieme la poesia della neve.
Invece noi domani dopo l’iperbarica siamo liberi e dobbiamo cercare di intrattenere Fabullo: domani ci penseremo con calma, però ci hanno raccontato di un centro commerciale che è tranquillamente raggiungibile con l’autobus che passa qui davanti: pare che sia il più grande della Florida e che ci vogliano tre giorni per girarlo. A noi basta fare una passeggiata e pensiamo che per Fabullino potrebbe essere carino perché ci saranno tutte le decorazioni di Natale.
Ogni tanto ho i piedi in ebollizione a forza di camminare, però in fondo ci fa bene, il somarello sta bravo e si allena a stare seduto….
Però alla fine una cosa importante me la sono dimenticata: questa sera si è di nuovo girato da solo.
Un abbraccio
Angela

venerdì 28 novembre 2008

Fabullo, il tacchino e Pepper



Ho mangiato per questo Ringraziamento e forse anche per Natale. Per la prossima settimana di sicuro, a parte il fatto che dopo tutto il ben di Dio, Teresa ci ha mandate a casa (tre passi esatti) cariche di contenitori con gli avanzi.
Fabullo è stato felice; come vedete non ha collaborato un accidenti nella foto, scattata con Teresa e la sua famiglia, perché era troppo occupato a guardare Pepper, che si avvicinava a tutti con la faccia da cane abbandonato e denutrito.
La tavola era veramente stupenda. La cena è iniziata con il ringraziamento a Dio per tutto ciò che ci ha offerto, in polacco e in inglese.
E poi un carosello di roba americana e polacca: insalata di patate con un erba aromatica che usano tantissimo in Polonia e che credo di avere capito sia l’aneto.
Insalata russa. Insalata di barbabietole, cipolle, ravanelli e fagioli rossi. Fagiolini. Barbabietole aromatizzate all’aceto, ottime tra l’altro, io non le mangio mai perché non le sopporto ma queste erano buonissime. Funghi cucinati in umido con il sugo del tacchino e altri invece che mi sembravano saltati in padella. L’immancabile tacchino, preparato con la frutta che gli ha dato un gusto particolare: Fabullino, l’ha apprezzato e l’ha mangiato con le patate.
Niente pane, qui non si usa se non su richiesta.
Vino di diversi tipi e una bevanda tiepida con dentro la frutta cotta, la cannella e i chiodi di garofano, anche questa polacca..
Poi il dolce con la zucca, lo stesso che Teresa ci ha regalato: ne ha preparati 18, perché è proprio tradizione offrirgli agli amici; una torta al cioccolato; una torta polacca che si chiama Charlotka, con mele e cannella.
Poi una tazzona del mitico caffè, che io non bevo mai e poi mai, ma che stasera non ho rifiutato perché mi faceva piacere prenderlo tra amici: è veramente ma veramente spaventoso, credo che avrò il sonno disturbato per settimane!!!
Dopo cena Fabullo ha riso tanto con Pepper: Fabullo prendeva un giochino, il cane lo guardava offeso, perché era suo e come si permetteva quel bambino con gli occhiali di toccarglielo. Così veniva a riprenderselo per metterlo al sicuro.
Adesso la nostra meravigliosa teiera sta propinandoci svariate tisane. Abbiamo passato una serata piacevole, sono delle brave persone che ci stanno vicino. Teresa è stata bravissima a far cominciare la festa alle cinque, perché dopo le otto Fabullino è sempre stanco e noioso e così potevamo venire a casa. Poi dovevamo veramente chiudere una porta per aprirne un’altra e niente di più, quindi non era troppo impegnativo.
Domani giornata piena, perché faremo veramente tutto. Iperbarica, poi logopedia; poi riposo e pappa. Due ore di fisioterapia e cranio sacrale. Funziona bene perché le cose più faticose si alternano a quelle più tranquille e alla nanna. Sono contenta che siamo riusciti a mettere insieme un orario congeniale ai tempi di Fabullo, era una delle mie preoccupazioni che in effetti non ha avuto ragione di essere.
La Michela mi ha detto che ha sentito le previsioni e forse domani nevicherà. Il resto del paese non lo so, ma lei mi sembrava molto ma molto soddisfatta. Quando le racconto di quando ne venivano ottanta centimetri lei mi guarda sognante e credo che chieda a Gesù Bambino il favore di far nevicare di nuovo così… Credo che Paulo Aimo non sarebbe mica tanto contento di spalare una giornata intera!!!
Un abbraccio.
Angela.

giovedì 27 novembre 2008

Fabullo rapato


Oggi al centro mi hanno dato della criminale dopo aver visto Fabullo rapato: in effetti il parrucchiere non se l’è fatto dire due volte di tagliare corto!!! Comunque così siamo a posto per un po’.
Tra l’altro, fare la foto è stata abbastanza una tragedia perché il somaro aveva impostato la linea della non collaborazione assoluta. L’obbiettivo era anche farvi vedere il nuovo regalo che è arrivato oggi, dopo che siamo stati a passeggio, abbiamo salutato l’oceano e cinque scoiattoli. Siamo tornati al motel e c’era Viola, la cameriera che ci aspettava con questo bellissimo pupazzo; e non è un pupazzo qualunque. E’ proprio uguale identico a Pepper di pirsona pirsonalmente. Fabullo è impazzito dalla gioia e oggi ce lo siamo portati a fare fisioterapia, altrimenti non si usciva di casa.
Faremo una foto in cui si veda meglio, perché oggi non era giornata.
Domani vacanza per il giorno del ringraziamento: lo celebrano il quarto giovedì di novembre, per ricordare le difficoltà dei primi coloni della Mayflower e per festeggiare il raccolto, ringraziando appunto Dio per avere avuto di che sfamarsi. E’ anche un giorno di pace, perché in quel momento i coloni festeggiarono dividendo il pranzo con i pellerossa.
Poi si sono messi a sterminare bisonti e a fare una serie di altre cose e gli indiani si sono giustamente abbastanza arrabbiati. Stasera c’era un documentario su History Channel che raccontava appunto l’origine della ricorrenza e il successivo degenerare dei rapporti con i pellerossa.
Così si mangiano i piatti tipici che offrivano la terra e i luoghi in generale, come il tacchino. Oggi Teresa ci ha già portato una torta di zucca.
Per non arrivare a mani vuote ho fatto una tortina semplice anch’io: grazie ai consigli del nostro Consulente americano, stavolta non l’ho carbonizzata, ma se sarà buona o pietosa lo scopriremo solo domani. Mi sa che per fare scattare di nuovo l’allarme anti-incendio ci tocca aspettare Paulo Aimo in Florida e le sue bistecche.
A proposito di programmi televisivi culturali. Io non guardo mai Mtv in Italia, quindi magari c’è anche da noi, ma qui trasmettono un programma con protagonista Paris Hilton: sta seduta su una specie di trono e impone ad un gruppetto di adepte una serie di prove. Poi alla fine lei dispensa consigli e pillole di saggezza sulla vita.
Abbiamo avuto un’idea spaventosa per cercare qualcosa che a Fabullo non piaccia, in modo che non lo lecchi e anzi contragga le labbra. Avevamo pensato al succo concentrato di limone, Ewa ha migliorato ancora il tiro prendendo il succo di lime, che è paurosamente aspro!!! Abbiamo provato e questo non lo lecca, tutt’altro, il problema è che pianta un cine pazzesco perché non gli piace. Però la lingua non la tira fuori, quindi forse va bene. Comunque venerdì lo porto a vedere alla logopedista così decide lei se ha un senso usarlo o no.
So già che Rosalina mi dirà che è una povera stella e che guarda cosa gli facciamo. Però ho apprezzato davvero che mi abbia detto di piantarla di dire “chissà”. Chissà se funziona…
Buon Thanksgiving Day.
Un abbraccio.
Angela

mercoledì 26 novembre 2008

Che gli equilibrismi ci portino bene.


Questo l’amichetto che abita sul viale qui davanti, quello con i grattacieli eleganti che si chiama Galt Ocean. Visto che equilibrista?
Dedicato a tutti gli amici del blog e, lasciatemelo dire, in particolare agli Scoiattoli del trial.
E tanto per usare il blog a fini personali, vorrei dire a tutti loro, e in particolare all’esimio presidente Vanni, che sono comunque nel nostro cuore anche se non imitano il qui presente scoiattolo con la moto.
Che bello che nel blog siano arrivati dei nuovi amici, compreso il nostro nuovo consulente americano e l’amico romano con l’amico che coltiva bonsai.
Stamattina Fabullo è stato visto dal medico dell’iperbarica che non è stato assolutamente preoccupato dalle crisi: perché sono sempre quelle e comunque molto lievi. Da questa sera riduciamo l’altro farmaco e dobbiamo monitorarlo bene. Martedì prossimo lo vuole rivedere in qualunque caso e, ovviamente, dobbiamo esporre ogni nostro dubbio durante la settimana.
L’hanno in generale trovato in forma ed è anche diventato un ciccione, perché ha preso un chilo.
Quindi, questa settimana più che mai, incrociare l’incrociabile,pensare il pensabile e pregare il pregabile.
Poi siamo stati dalla logopedista, dove Fabullo ha fatto dei capricci incredibili quando ha visto il vasetto del burro di noccioline: voleva fare gli esercizi con quello, così passa il tempo a leccarselo e non combina un tubo.
Poi però abbiamo provato il flautino, che come difficoltà è lo scalino successivo rispetto alla pallina che salta e alla trombetta. Io pensavo che avremmo messo il tappanaso e poi avremmo provato ogni giorno, finchè tra un po’, magari qualche settimana, ci sarebbe riuscito.
Invece ci è riuscito al primo colpo, aiutandolo solo a chiudere bene la bocca: e poi l’ha ripetuto parecchie volte, il meccanismo è proprio capito. Non pensavo davvero.
Poi stasera l’ho fatto riprovare e ci è riuscito di nuovo cinque volte, prima di mettersi a urlare. Insomma, è davvero un piccolo passo avanti, perché deve soffiare più forte e chiudere di più le labbra.
La logopedista ci ha dato anche dei nuovi esercizi di imitazione di varie smorfie per rinforzare i muscoli della bocca, e qui la vedo davvero dura: però è anche vero che non avrei creduto nemmeno nel soffio, quindi proveremo e riproveremo anche questi.
Al pomeriggio ha di nuovo lavorato con Alex, e oggi ha lavorato davvero: ha anche urlato come un’aquila negli esercizi che non gli piacevano, ma non ha fatto finta come ieri che aveva impostato la linea della non collaborazione assoluta.
E sapete cosa abbiamo fatto usciti dalla fisioterapia? Siamo andati a tagliare i capelli!!! Era qualche giorno che pensavo che glieli volevo far tagliare, perché è più facile lavarlo ed asciugarlo. Così chiedevo bene a tutti dove andare per trovare un posto dove fossero carini e non mi facessero spendere troppo per fare un rapido taglio con la macchinetta.
Così abbiamo fatto 3 fermate di 72, siamo entrati e siamo usciti in cinque minuti netti. Avevo preventivato 15 dollari e invece ne ho spesi 11 più due di mancia. Il ragazzo è stato rapidissimo così Fabullo non ha nemmeno realizzato che era ora di fare il somarello. Diciamo che forse gliel’ha fatti un tantino corti, ma almeno siamo a posto per un pò!!!!
Domani cerchiamo di fotografarlo, stasera siamo tornati che era quasi buio, poi c’era qui Jean e abbiamo fatto le canoniche due chiacchiere e si è fatto tardi.
Dopo che l’hanno rapato in cinque minuti siamo andati a vedere l’oceano e sulla spiaggia c’erano tre bambini meravigliosi con i capelli da rasta che mi hanno spiegato che stavano giocando ai cowboys: meno male che erano su una spiaggia di sabbia attorniati dall’oceano e nient’altro, perché tre così avrebbero potuto smontare qualunque roba!!!! Comunque Fabullo, manco a dirlo, ha apprezzato la compagnia.
Stasera è riuscito di nuovo a girarsi sul fianco da solo: in questi due anni è successo pochissime volte e adesso sono già almeno due nel giro di pochissimi giorni.
E lo so che ci si attacca a tutto, però chissà…
Un abbraccio
Angela

martedì 25 novembre 2008

Fabullo invitato a casa di Pepper



Grazie all’efficientissima e bravissima e simpaticissima Paola (che in privato mi dirà delle cose irriferibili, ma solo per scherzo) oggi ci sono delle foto poetiche.
Oggi Fabullino ha fatto fisioterapia con Alex, una ragazza molto carina, ma lui non è stato mica tanto bravo: non ha nemmeno fatto il somarello, semplicemente non voleva fare.
Continuava a guardare Annie perché voleva lei, ovvio che la prossima settimana con lei piangerà tutto il tempo.
Non posso dire che sia andata male, ma spero che domani si impegni un po’ di più!!!!!
Però siamo tornati a casa ed è stato tutto felice di passare un po’ di tempo con il cane Pepper, così è stato un po’ in piedi a guardare lui. In realtà Pepper non ama molto Fabullo, perché è geloso quando non tutte le attenzioni sono per lui. Anche la sua padrona dice che è un cane troppo viziato… se lo dice lei!!!!
Siamo stati a chiacchierare con Pepper perché Teresa è venuta ad invitarci ufficialmente a cena per festeggiare il Giorno del Ringraziamento: giovedì sera alle 17. Non so bene, come funzioni: se si ceni così presto o se si comincia presto per finire tardi… comunque è qui in motel, Fabullo può riposare quando vuole. Mi ha detto che non si può passare la Festa del Ringraziamento da soli. Insomma, è stata carina e noi abbiamo fatto un altro passo avanti nel nostro processo di integrazione americano!!!!
A proposito di questo, stamattina è successa una cosa divertente.
Siamo usciti dall’iperbarica e siamo andati a spasso prima della nanna. Mi sono spostata verso il mare a sud, passando da Bermuda Riviera, che è il quartiere vip dietro a noi: così abbiamo potuto salutare lo scoiattolo. Oggi ci è venuto vicinissimo e accidenti, ma nella borsa di Winnie Pooh c’è sempre l’impossibile e mancava ovviamente qualche biscotto; ho provato con un lecca-lecca, l’ha
assaggiato e ha fatto una chiara espressione di disgusto. Meno male che non conosco lo scoiattolese, perché secondo me non ha detto niente di carino.
Il tempo era abbastanza instabile, con le nuvole che correvano e ogni tanto arrivava qualche goccia di pioggia. Così ho tirato giù la mitica cappottina di plastica e Fabullo era a posto. Poi siamo arrivati sull’oceano e lì abbiamo incontrato una simpatica signora sui 75 anni, che camminava anche lei e che era tutta incuriosita dalla cappottina.
Per farla breve, abbiamo attaccato bottone e abbiamo passeggiato un’oretta insieme.
Lei è qui per qualche giorno in uno dei grattacieli bellissimi qua davanti e mi ha a ccompagnato fin qui per vedere dove abitavamo.
Così abbiamo parlato dei suoi suoceri, che sono venuti qui prima della guerra da Reggio Calabria; della volta che è stata a Roma; di Fabullino e della nostra vita qui; di lei che insegnava disegno e che ha abitato con la famiglia nelle Keys, poi a Fort Lauderdale e ora nel nord della Florida; dei suoi due cavalli, Clory e Spirit e ovviamente della Michi che va a cavallo…
Per cui gli ho fatto anche delle domande delle mie, tipo: cosa succede a queste case sul mare quando arriva un uragano? Lei in realtà mi ha detto che non si sa mai che cosa può succedere esattamente e che si può solo andare via e incrociare le dita. In realtà a Fort Lauderdale negli ultimi anni ci sono stati danni alle piante e “lievi” alle abitazioni, tipo finestre esplose; mentre invece si ricorda nelle Keys di avere visto interi quartieri completamente distrutti.
Se la rivedo magari le chiedo qual è l’effettivo rischio di trovarsi un coccodrillo nella vasca da bagno: domenica l’ho chiesto a Jean che mi ha detto che è possibile, perché passando dai canali i coccodrilli possono andare dappertutto e che quindi devo stare attenta; però le ho detto di piantarla di prendermi in giro e alla fine non l’ho capito.
Poi ci siamo salutate perché Fabullo aveva sonno e ci siamo ripromesse di rivederci in giro. Insomma, mi ha fatto proprio piacere, una bella persona sorridente.
Appunti vari: confermo, il tatuaggio sul braccio era solo un timbro per l'ingresso. Sono troppo giovane per pensare ai tatuaggi.
Prima o poi compriamo qualche frutto esotico, ammesso di capire come si mangiano. Non sono carissimi, ma di solito compriamo la frutta in offerta e prima o poi capiterà anche con qualcosa di esotico.
Domani mattina mi hanno fissato un incontro con il medico dell’iperbarica, perché siamo arrivati alla trentesima seduta: vorrà fare un bilancio per capire se fare un altro scalino, soprattutto riguardo alle crisi. Per me è sempre un problema valutarle, perché sono sempre troppo nel panico: però mi sembra di poter dire che sono qualche volta di più, qualche volta di meno, di solito di due secondi, poche volte arrivano a sei-sette, mi sembra un po’ più breve l’attimo di assenza… insomma, mi sembra di poter dire che sono sempre uguali, che è la cosa che deve capitare.
Domani vedremo. Incrociare l’incrociabile e pregare il pregabile.
Un abbraccio.
Angela

lunedì 24 novembre 2008

La farfalla e Fabullo



Oggi Fabullo ha avuto davvero una giornatona. Infatti stasera è crollato senza fare troppe storie e io farò uguale. Ewa sta facendo una partite a carte polacca, nel senso che gioca con la figlia di Teresa a qualcosa di incomprensibile.
Oggi la nostra amica Jean è arrivata qui poco dopo le 11, Fabullo aveva già pranzato e avevamo preparato molteplici merende da portarci dietro.
Ci ha proposto di portarci a Butterfly World, un parco con farfalle e uccelli tropicali, che si trova a circa mezz’ora di macchina da qui.
Per cui siamo arrivati lì e ho sdraiato Fabullo sul passeggino e si è addormentato praticamente subito. Allora noi ci siamo sedute un po’ a chiacchierare, poi siamo entrate in una specie di zoo in cui ci sono solo insetti, per fortuna molto ben custoditi, visto che ospita anche tarantole e scorpioni non proprio simpatici!!!!
Poi abbiamo girellato in varie serre con passiflora di tutte le specie immaginabili. E poi si è svegliato Fabullino e siamo andati a vedere le farfalle. Si entra in una grande voliera dove è ricostruito un grande giardino tropicale in cui passeggiare tra corsi d’acqua e ponticelli e le farfalle sono lì che volano ovunque bellissime e tranquille, veramente belle come i colori dell’arcobaleno. Si posano anche sulle persone e ne è arrivata una bellissima azzurra sui pantaloni di Fabullo, che la guardava da sopra senza sapere bene cosa fare, con aria piuttosto perplessa.
Poi siamo entrati in un’altra serra, dove c’erano prima dei grossi pappagalli, uno dei quali voleva la macchina fotografica di Ewa e continuava a mettere il becco nell’obbiettivo, un vero prepotente.
Dopo c’era un nuovo giardino con tanti uccellini colorati che volavano ovunque e abbiamo visto anche i colibrì, che sono davvero piccolissimi con le ali che frullano velocissime!!! Fabullo era davvero felice, continuava a indicare tutto con il ditino e guardava tutto con degli occhi grandi grandi….
Mentre uscivamo da quella voliera una signora ha indicato la borsa che avevo sul passeggino: è una borsa di tela che mi hanno dato al centro di iperbarica ed è comoda per portare dietro vestitini e merende; sopra c’è appunto il logo del centro. Questa signora l’ha riconosciuto e Jean subito le ha chiesto se ne aveva avuto esperienza personalmente: lei ci ha risposto che una persona a lei vicina aveva subito un danno cerebrale ed era venuta apposta in Florida per tentare questa cura e ne aveva tratto un grande giovamento. Poi ci ha augurato buona fortuna: non abbiamo osato importunarla troppo, però ci ha fatto piacere, l’abbiamo preso come un incoraggiamento. In fondo poteva non dirci nulla e invece è stata gentile…
Quindi abbiamo fatto un po’ di merenda e poi siamo andati in una nuova voliera dove c’erano tanti pappagallini molto simpatici, guardate un po’ come hanno fatto amicizia con Jean!!!!!
E qui Fabullo è proprio impazzito e ha fatto una bella cosa: non sono entrata con il passeggino perché era un po’ scomodo così l’ho preso in braccio e poi l’ho messo in piedi a guardare i pappagalli. E lui è stato così almeno dieci minuti, tutto felice e senza lamentarsi!!!! Ovviamente sostenuto e con la gamba sinistra rigida, però non aveva mai avuto così tanta voglia e resistenza, difficilmente ci stava un minuto senza incominciare a piangere.
Potere dei pappagalli, senz’altro, ma ho voglia di pensare, almeno per qualche ora, che ci sia anche qualcosa che va meglio!!!!
Poi siamo usciti e abbiamo passeggiato ancora un pochino fuori dal Butterfly World, dove c’è un bel giardino pubblico con canali, prati e aree picnic con una parte dedicata ad un gioco che si fa qui: il frisbee-golf o disco-golf. Praticamente si seguono le regole del golf, nel senso che c’è un percorso da seguire nei prati, però non ci sono le buche ma dei pali a cui bisogna avvicinare il più possibile il frisbee.
Insomma Jean ci ha regalato una bella giornata.
Questa settimana continuiamo il programma di mantenimento e faremo fisioterapia due ore per quattro giorni, visto che la settimana scorsa l’abbiamo fatta solo due per la visita ortopedica. Così andremo tutti i giorni tranne giovedì, quando comunque è la Festa del Ringraziamento e quindi è tutto chiuso.
E adesso vado a pubblicare, prima che si alzi Rosalina.
Un abbraccio.
Angela.

domenica 23 novembre 2008

Pensieri molto sparsi

Adesso ve la racconto, però la prendete sul ridere e basta.
Sul New York Times di oggi non si parla ovviamente dell’Italia, però c’è un articolo di circa mezza pagina che ci riguarda sull’inserto culturale della settimana.
Si intitola: “I cheesburgers entrano nella ricetta nel dibattito italiano sui musei”. Per essere precisi, si parla di mix, che non è solo ricetta, ma anche mescolanza e pasticcio.
Comincia in modo davvero simpatico: Quando si parla di eredità culturale, agli italiani piace vantarsi del fatto che il loro patrimonio è il più ricco del mondo, anche se sono cronicamente a corto dei soldi necessari per mantenerlo.
Poi va avanti sul fatto che si potrà ordinare un McCaravaggio e una Coca media!!!!
Poi ci va giù più sul pesante, ma io volevo solo farvi sorridere e quindi la pianto, perché oggi non mi sono svegliata socio-politica.
Per la verità, oggi non mi sono svegliata affatto (e la sentite La Paola che dice: perché? Sei mai stata sveglia?), proprio nel senso che ad un certo punto Ewa si è accorta che erano le sette passate e noi alle sette e mezza dovevamo essere nell’acquario.
Semplicemente avevo puntato la sveglia sulle sei e mezza pm. E Fabullo era sveglio, ma zitto e muto, per cui io potevo anche svegliarmi direttamente domani senza accorgermene.
Comunque ce l’abbiamo fatta, con un ritardo irrilevante.
Poi abbiamo passeggiato e fatto la spesa quotidiana, attaccato la lavatrice e l’asciugatrice, fatto pappa e nanna, gli esercizi di logopedia….
Al pomeriggio siamo andati a spasso in un centro commerciale, perché c’era tantissimo vento e almeno Fabullo non era costretto a stare sempre dentro la cappottina di plastica.
E’ lo stesso in cui avevamo fatto le foto in piedi con l’albero di Natale e ci siamo stati circa tre ore, facendo anche merenda sulla panchina salutando la gente.
C’era comunque più gente dell’altra volta, non so se perché ci sono i saldi o sono arrivati più turisti.
Ci diverte soprattutto girare tra gli scaffali del cibo: anche in Italia ormai gli ipermercati sono enormi, però qui si trovano cose diverse e per noi strane; in alcuni casi sono veramente delle porcherie pazzesche!!!!
Ad esempio, ci sono corsie intere di burro di arachidi e di noccioline, semplice o mescolato al cioccolato o a qualunque roba vi venga in mente.
I cereali per la colazione sono di decine di tipi diversi, come forma e gusto, con confezioni che vanno da quella piccolina da mangiare ovunque a delle robe che sfamerebbero una famiglia di sei persone per una settimana. Per ogni tipo esiste sempre la versione senza grassi, che regala l’alibi di poterne mangiare uno scatolone intero in una botta sola.
In realtà, viene sempre fornita l’alternativa senza grassi di qualunque cosa, con dei controsensi tipo: burro di noccioline dietetico!!!!!
I biscotti e gli snack per i bambini sono infiniti.
Noi compriamo tanta frutta e verdura, perché ci piace e poi facciamo il passato a Fabullino.
Ci sono delle meravigliose mele, tutte della stessa forma, colore e lucentezza. Sacchetti di peperoni confezionati a tre con uno giallo, uno arancione e uno rosso in un meraviglioso arcobaleno.
Pur comprando delle cose poco elaborate, tra gli ingredienti figura sempre qualcosa di “modified”: preferisco non sapere!!!!
Però mi sono persa, perché in realtà volevo raccontarvi che il bello del girare gli scaffali degli alimentari sta soprattutto nel fatto che si trovano prodotti per cucinare piatti di ogni parte del mondo: le spezie più strane, le misture più disparate…. Ewa dice che qui vede tanti prodotti che in Polonia si usano comunemente e che in Italia non trova, come i semi di papavero.
Invece questa sera ci sono una serie di programmi dedicati a Kennedy, per ricordare i 45 anni della sua morte. Noi stiamo guardando JFK senza capirci un accidenti.
Domani su AMC, canale 48, dalle tre del pomeriggio in poi fanno vedere tutti, dico tutti, i Rocky, dal primo al quinto: un vero delirio, se siete interessati ricordatevi che la pubblicità è quasi continua, per cui penso finiranno all’alba del giorno dopo!!!!
Fabullino per fortuna dorme. Stasera a cena ha piantato un cine dei suoi perché voleva colorare mentre mangiava: io tengo in braccio lui, tengo il cucchiaio, dovrei aiutarlo a tenere il pennarello in mano e a colorare e non sono ancora un polipo. Per cui ovviamente gli ho detto no e lui ha fatto la faccia più offesa della galassia e ha guardato Ewa in cerca di aiuto.
Domani, in tarda mattinata, verrà qui Jean e organizzeremo insieme qualche giretto: lei ha la macchina, quindi le cose sono più semplici, dobbiamo solo vedere un po’ che tempo farà.
Speriamo sia bello, per poter stare fuori.
Non so se si nota, ma oggi sono più sconnessa che mai, spero passerete di qua lo stesso!!!
Sarà meglio che vada fuori a pubblicare per poi cercare di dormire un po’ e ritrovare un minimo di lucidità.
Un abbraccio
Angela.

sabato 22 novembre 2008

Fabullo capriccioso e anche concentrato



Sono ancora nella fase botanica, per cui arriva una bellissima orchidea e una pianta di quelle che tutti quanti noi abbiamo prima o poi avuto in appartamento, ma guardate che dimensioni raggiunge qui, e questa è una di quelle piccole.
Stamattina Fabullo è stato bravo con la logopedista, che ha visto anche lei che si lecca il collutorio come un ghiacciolo: in questo caso non tira fuori la lingua per problemi di coordinazione motoria, anzi è proprio un movimento ben organizzato e finalizzato a gustarsi ‘sta roba immonda.
Per cui la logopedista ha detto l’equivalente di “Ma basta là!!!!”, senza accento piemontese, e ha deciso che questo esercizio per lui non va bene.
Non mi ha detto che non ha mai visto nessuno così somaro, ma credo che l’abbia pensato.
Poi è stato bravo a soffiare, ha sollevato la pallina almeno una decina di volte, dopodichè si è messo a urlare come un ossesso e a indicare la porta per uscire.
Sicuramente, pur senza parlare, le modalità comunicative sono sempre più rapide: è sempre più svelto ad indicare e ad anticipare le cose. Non so se sia perché è più sveglio o perché usa sempre meglio il braccio destro, forse le due cose sono complementari.
A pranzo ha fatto di nuovo i capricci perché voleva solo la minestra di verdura, così si è preso uno sgridatone e anche un mezzo scapaccione e poi si è mangiato tutto il prosciutto con l’aria molto risentita.
Al pomeriggio è venuta a trovarci la nostra amica Jean, che ci ha anche detto che vorrebbe portare Fabullo a vedere qualche bel parco con gli animali e vedremo se riusciamo ad organizzarci già per questo fine settimana.
Poi però ho lasciato lei ed Ewa a chiacchierare in pace e ho messo il somarello sul passeggino e l’ho portato a spasso, altrimenti non stava bravo.
Siamo andati a vedere l’oceano sulla Commercial, abbiamo fatto merenda sulla panchina, poi siamo andati a curiosare in uno di questi negozi che sono un po’ l’equivalente delle nostre tabaccherie, però sono grandissimi e vendono una varietà di souvenir che ha dell’incredibile. Pensate a qualunque boiata possa venirvi in mente in cui ci si possa inserire il mare, una conchiglia o un coccodrillo e state tranquilli che la troverete. Per cui sono posti molto colorati, in cui si può curiosare a piacere, e a Fabullo piacciono molto.
Ovviamente ha una predilezione particolare per i vari rettili di gomma: lucertole, iguane, coccodrilli…
Comunque, tra le tante pubblicità che interrompono continuamente il telegiornale sulla CNN, ci sono anche i piatti da collezione con l’immagine di Obama. Ovvio che ci imponiamo di guardare il suddetto telegiornale ma non ci capiamo quasi niente: ricaviamo qualcosa dai titoli.
Grande fermento intorno a Hillary, futuro segretario di stato, e intorno alla scuola che Obama ha scelto per la figlia maggiore: un posto con la divisa con la giacca blu e la gonna scozzese verde.
Poi siamo tornati e abbiamo passato una bella ora a giocare a guardare i disegni e a provare a colorare e devo ammettere che è la prima volta che si concentra così a lungo senza arrabbiarsi subito.
O forse era anche divertito da Ewa, in preda ad uno dei suoi raptus culinari: ogni tanto le capita, si mette lì e cucina tutto quello che le passa per le mani, speriamo non abbia incontrato anche un’iguana o quanto meno una lucertola!!!!
Domani andremo solo nell’acquario e poi faremo qualche passeggiata o qualche esplorazione.
Spero di farcela a pubblicare prima che Rosalina si alzi, ieri sera ho fatto davvero tardi!!!!
Un abbraccio.
Angela

venerdì 21 novembre 2008

Consuenze botaniche



Ok, ieri mi sono tolta qualche mal di pancia e oggi mi sono svegliata botanico-naturalistica, per cui ho mandato alla simpaticissima ed efficientissima Paola delle foto strane che abbiamo fatto ieri.
Per intrattenere Fabullino noioso come un somarello, lo abbiamo portato a spasso in un parco.
In realtà è il parco di una villa-museo che si può visitare con le guide: però noi abbiamo spiegato che con il piccino la visita guidata era un problema, per cui ci hanno lasciato girare liberamente nel parco senza entrare nella casa.
In realtà questa Bonnet House vista da fuori è davvero affascinante, tutta gialla, con dei bellissimi porticati. Ci abitava una coppia di artisti, i Bartlett, e per Fort Lauderdale è un pezzo di storia… come no, è antichissima, l’hanno costruita nel 1920!!!!!
Beh, ognuno ha la propria concezione di storia!!!
Il giardino è spettacolare: piante tropicali grandissime, una ricostruzione del deserto con piante grasse e sabbia bianca, laghetti con capanni, ponticelli e cigni e in fondo l’oceano.
Grazie alla bravissima Paola, vedete questa pianta con tutti ‘sti tronchi, che purtroppo non rende perché è altissima: si chiama Lofty-tree. E poi c’era questo cespuglio che faceva delle robe lunghe lunghe che non so se siano fiori o frutti, ma quando li ho visti ho chiesto ad Ewa una foto perché ho pensato che tra gli amici del blog un esperto botanico non può mica mancare.
Poi c’era una serra con le orchidee e le scimmiette che andavano in giro sugli alberi: dei bellissimi o bruttissimi (fate voi!!!!) babbuini che se andavano in giro con i cucciolini sulle spalle e mangiavano insieme ad uno scoiattolo. Fabullino era tutto felice, ha fatto degli occhioni immensi e tutta una serie di commenti.
Sull’istante è finita la batteria della macchina fotografica, Ewa le ha riprese con il cellulare ma non siamo ancora riuscite e scaricare queste foto.
Grazie a tutti gli amici che hanno scritto ieri e oggi. Mi avete fatto un piacere immenso.
Con gli amici di ieri, è arrivata la ricetta della pizza con tutta una serie di consigli ad hoc per gli italiani in trasferta in America…. E oggi l’abbiamo fatta. Alla faccia del forno, che in effetti avevo programmato a temperatura un po’ troppo alta. E’ venuta buona e l’ho mangiata pensando al nostro nuovo amico del blog consulente in cucina americana e anche alle formiche in pizzeria.
Oggi siamo stati dall’ortopedico per valutare la necessità di nuovi tutorini per le gambette. Mi è molto piaciuto, lavora con un metodo di confezionamento di queste ortesi che non avevo mai visto. Per stabilizzare il piede sia lateralmente che nell’allineamento della caviglia utilizza due tutori diversi: mi diceva che farne solo uno non può dare gli stessi risultati, perché non è possibile fornire tutte le spinte in maniera adeguata. Per cui ci sarà un tutorino corto che stabilizza lateralmente il calcagno e il piede, contenuto in uno più lungo, che arriva circa a metà gambetta, che mantiene la caviglia a 90 gradi.
Mi hanno detto che in questo settore è uno dei tre migliori ortopedici statunitensi e devo ammettere che mi è sembrata un modo interessante di lavorare.
Abbiamo fatto i calchi gessati, con le relative tragedie, ovviamente, e andremo a ritirarli il quattro dicembre.
Ah già, particolare importantissimo: abbiamo scelto i tutorini con disegnati sopra…. i camion!!!
Solo perché non c’erano i terranova e i varani giganti, ovvio.
Devo raccontarvi l’ultima americanata che mi ha fatto ridere.
Dunque, avete presente i vari conti alla rovescia che si fanno dal primo dicembre a Natale, con tanto di calendarietti con i cioccolatini da mangiare?
Ecco, qui fanno il conto alla rovescia del conto alla rovescia: nel senso che oggi in televisione c’era scritto dappertutto che mancano dieci giorni al count-down del primo dicembre!!!!
Domani si va nell’acquario e poi a fare logopedia; poi riposo fino alle cinque, quando arriverà Ursula.
La logopedista mi ha detto di bagnare l’abbassalingua in un collutorio fortissimo, in modo che Fabullo stringa forte le labbra nel classico atteggiamento di “che schifo!!” e rinforzi così i muscoli. Mi ha anche consigliato una marca con un gusto veramente forte.
E lui che fa? Se lo lecca compiaciuto come un ghiacciolo.
Se non mi facesse sempre preoccupare da morire, ci sarebbe da ridere per quanto è somarello.
Un abbraccio.
Angela

giovedì 20 novembre 2008

Ma quanto sono noiosa oggi...

Quando uso skype dal motel sono sempre abbastanza in difficoltà, perché ho il sole sul video e non vedo un accidenti, magari Fabullo in braccio per cui non riesco ad usare le cuffie e così non sento un tubo… insomma, sono sempre delle telefonate proficue!!!!
Così oggi, quando mi sono connessa e ho telefonato immediatamente a casa, ci ho messo un attimo a capire che Paulo Aimo mi diceva che Fabullino era sull’home page di Beppe Grillo.
Gli avevo scritto la scorsa settimana, perché mi sembrava assolutamente doveroso ringraziare le persone che partendo di lì ci avevano aiutato e far sapere loro che ce l’abbiamo fatta ad essere qui.
Ammetto di avere scritto una lettera che è come dire… un po’ dura. Non è polemica, perché sono solita credere che nel nostro cervello non possa esserci spazio per le polemiche: fanno sprecare troppe energie e noi abbiamo bisogno di focalizzarle su qualcos’altro.
Però ci sono dei dati di fatto. Chiacchierando con gli altri genitori mi rendo conto che arriviamo da esperienze diverse, ma che hanno sempre dei punti in comune. Devo ammettere che Fabullo è sempre stato seguito meglio di altri bambini veramente abbandonati dai vari servizi dell’asl delle regioni più diverse. Noi, in effetti, abbiamo sempre avuto una bravissima fisioterapista; grazie anche a lei, abbiamo sempre avuto tutti gli ausili che ci erano necessari in tempi brevissimi.
Però è indubbiamente un approccio molto diverso da quello che abbiamo incontrato qui: nel senso che qui si crede moltissimo nella necessità di una riabilitazione intensiva.
Invece io stessa ho imparato che i cicli intensivi non servono, quello che conta è la qualità, è un’idea che fa davvero parte della nostra formazione culturale.
Dato per scontato che le situazioni sono sempre le più diverse, perché ci sono pazienti che evolvono e altri che hanno delle patologie degenerative che peggiorano sempre e che quindi hanno degli obbiettivi diversi; assodato questo, io oggi mi chiedo se ciò che mi è stato insegnato e che io stessa ho applicato sia giusto e vero o sia solo dettato dal fatto che tanto la nostra struttura sanitaria e sociale non ci permette di lavorare in un altro modo. Così che è molto meglio pensare di essere nel giusto e non di fare solo il minimo possibile, e soprattutto è molto meglio passare al paziente questo tipo di informazione e non fargli mai pensare che magari ci sarebbero delle diverse possibilità.
Parlo solo per me e non per i miei colleghi, ma io in quindici anni di pazienti che avrebbero potuto avere un’evoluzione diversa se trattati più a lungo ne ho visti eccome.
Chiacchierando con gli altri genitori, emerge sempre la stessa sensazione: ci dicono che siamo qui solo perché non vogliamo mai accettare la situazione dei nostri bambini, insomma è più un problema psichiatrico dei genitori che altro.
Per carità: lo so anch’io che i passi sono piccolini, come potrei non saperlo quando ci piango sopra ogni giorno? E’ vero che Fabullo sta seduto sempre meglio, ma non ancora da solo. E’ vero che Fabullo comunica sempre di più, ma mica parla. E’ vero che sta cercando di muovere il lato sinistro, ma mica ci riesce…. Insomma, la nostra vita non è mica cambiata. Lo so benissimo, non sono un piaga subtropicale solo per hobby.
Ma e se questi passi portassero a qualcosa, perché negargli questa possibilità? Magari è vero che io sono la madre depressa, isterica e assolutamente non obbiettiva. Però una delle amichette di Fabullo che è stata qui due mesi, partita da una situazione sicuramente più semplice, ha fatto davvero dei grandi cambiamenti, che ho visto anch’io nell’ultimo mese: sta seduta praticamente da sola, è sempre più veloce nelle risposte, parla sempre di più, prende decisioni rapide e le realizza, non utilizzava una mano e ora se la ricorda sempre di più…. I genitori sono ovviamente contenti ma si stanno chiedendo come sarebbe andata se non avessero mai avuto questa possibilità…
Sul fatto che il nostro sistema sanitario non possa permettersi un lavoro così intensivo per avere magari solo dei risultati in qualche caso e non in tutti, potremmo discutere per l’eternità: nel senso che dovremmo cominciare a chiederci se veramente non ci sono le risorse economiche o se vengono semplicemente usate male.
Ma mi sembra ancora più grave il non ammettere il problema economico- sociale, dicendo a priori che tanto sono tutte illusioni dei genitori e sarebbe tutto uno spreco perché intanto per gran parte dei bambini cerebrolesi non c’è niente da fare.
E se ci fosse un solo bambino su tanti che invece ha delle effettive possibilità di recupero, perché non deve avere i mezzi e le strutture che possono consentirglielo?
Chiedo scusa perché oggi mi sono svegliata così psico-economico-sociale, in realtà volevo raccontarvi che oggi abbiamo portato Fabullino in un giardino con le scimmiette.
Però sono contenta che per ringraziare il Beppe mi sia uscito questo post, perché era da un po’ che ce l’avevo sullo stomaco.
Quindi le scimmiette ve le racconto domani.
Domani mattina alle undici andiamo dall’ortopedico e non facciamo la fisioterapia del pomeriggio perché so già che Fabullo sarà stanchissimo ed è più produttivo farlo riposare.
Mi connetto appena posso. Col pc, dico; con il cervello non garantisco.
Un abbraccio.
Angela

mercoledì 19 novembre 2008

Ok con la radiografia



Niente ragni, così La Paola è contenta. Questa è la parte del parco sul canale, dove ci sono anche tavoli da picnic, prati e giochi per i bambini e noi ci siamo seduti ad aprire gli zaini della merenda.
Come vedete sta arrivando l’inverno, il vento è freschino e bisogna mettere la felpa.
Oggi pomeriggio è venuta a trovarci la nostra nuova amica Jean con un golfone di lana e i pantaloni di fustagno: tutto dipende da che cos’è il freddo per ciascuno!!!!
Stamattina mi raccontavano che in pieno inverno qui ci saranno circa 5 gradi la mattina presto e circa 20 nelle ore calde… però si vedono le signore in pelliccia, perché è l’unico momento dell’anno in cui si può sfoggiare senza farsi venire un colpo di calore. Mah!!!
Oggi stavano venendo via dalla fisioterapia quando è arrivato il fax con il referto delle radiografie alle anche: sono a posto, nessun segno di sublussazione!!!! Lo so che non è una garanzia per il futuro, ma oggi sono contenta che sia così, è davvero un problema in meno. Quando ho visto quel referto sono stata troppo contenta.
Fabullo ha lavorato con Andrea, la quale mi ha confermato che ha pianto solo negli esercizi per il cammino: però mi ha anche detto che fa un po’ di tenerezza perché piange ma lavora… insomma è rassegnato, ma comunque vuol far sentire il proprio dissenso!!!!
Poi mi ha detto che anche secondo lei sta cercando di fare il passo anche con la gamba sinistra, senza riuscirci o riuscendoci male, però fino alla settimana scorsa non ci provava nemmeno: non so se perché era più spastico o se per lui quel lato esisteva pochissimo, però è così.
Oggi i genitori di una delle amichette di Fabullo mi parlavano dell’ortopedico che vedremo giovedì per i tutorini, loro ci sono andati ieri: mi hanno detto di essere stati davvero soddisfatti, perché ha fatto una valutazione accurata e delle proposte intelligenti.
Oggi, come dicevo, è venuta Jean, che abbiamo conosciuto mentre pagaiava e noi parlavamo con l’anatra e guardavamo le iguane.
Lei parla un buon italiano perché è stata due anni a Senigallia e a Jesi a insegnare inglese ad adulti e bambini. Ci ha detto chiaramente che lei ha amato tantissimo l’Italia e ci stava bene, ma ha deciso di venire via perché si lavorava tantissimo e si guadagnava pochissimo. Ecco.
Io riesco poco a fare dei raffronti, perché noi siamo qui in una situazione troppo particolare e con poca lucidità per fare delle valutazioni socio-economiche: noi cerchiamo di risparmiare il risparmiabile, anche perché non abbiamo poi grandi esigenze, però mi sembra di poter dire che il cibo e le cose quotidiane costino in generale un po’ meno. Un giorno ne parlavo con la signora Teresa che è rimasta stupita, anche perché mi diceva che qui negli ultimi mesi ci sono stati degli aumenti importanti.
Però sono osservazioni che fanno poco testo, bisognerebbe metterle in relazione con le spese di una famiglia normale: la casa, le bollette, la macchina, le assicurazioni…
Sicuramente le disparità economiche sono molto evidenti, più che da noi, nel senso che le catapecchie e le ville dei vip si alternano continuamente nel giro di pochi metri, davvero.
Comunque questa Jean è tornata qui e insegna inglese in una scuola di lingue per stranieri a Miami.
E ci ha portato un regalo da prof: un dizionario di inglese monolingua, per diventare più brave.
Mi ci vedevo proprio bene domenica mattina con la cassiera arrabbiata perché non compravo l’uva in offerta ad aprire il dizionario monolingua per capire qualcosa!!!
Domani davvero riposo: iperbarica la mattina presto e cranio sacrale alle cinque. In mezzo cercheremo di andare un po’ a spasso, altrimenti la giornata in casa diventa veramente lunga con Fabullino che si annoia.
Oggi ho visto la Michi con gli occhi piccoli piccoli: non ha niente di grave, un banale raffreddamento, però era stanchissima. Spero che domani se la cavi meglio.
Grazie perché ci tenete sempre compagnia e mi fate notare che ci sono delle belle cose di cui essere contenti.
Un abbraccio.
Angela

martedì 18 novembre 2008

Per oggi sono contenta così.




Comunico formalmente che ho spedito il ragno, in foto ovviamente, alla Paola. Se non lo pubblica uccide la libertà di espressione, chiamo il mio avvocato e la faccio interdire.
Conoscendo l’avvocato in questione, coglie la palla al balzo e ci interna tutte e due nella foresta equatoriale così ci chiariamo meglio le idee a proposito dei ragni.
Sappiate comunque che era bello grande, il solo corpo era più di 3 cm. Non è che abbiamo approfondito particolarmente la conoscenza, però, secondo me, uno così è velenoso. Chissà se tra gli amici del blog c’è anche un esperto di ragni.
Le altre due foto fanno vedere le mangrovie sui canali e l’intrico di radici che creano.
Oggi Fabullo ha fatto fisioterapia dalle otto alle dieci: l’ho sentito piangere poco e poi Annie mi ha confermato che ha urlato solo negli esercizi sul cammino, anche perché non c’erano le sue amichette del pomeriggio. Però mi ha anche detto una bellissima cosa: che ha avuto l’impressione che abbia cercato di muovere la gamba sinistra. Lei gli ha chiesto di farlo di nuovo e lui non ci è più riuscito, però sembrava davvero un tentativo. Credo che se non fosse stata una chiara impressione Annie non me l’avrebbe nemmeno raccontata.
Ho pianto pochissimo, giuro, con la mamma della bimba canadese, quella il cui papà lavora tra gli orsi bianchi e le foche, che diceva “evvài”, ovviamente con parole sue.
Preferisco non illudermi troppo, però oggi ho cercato di non essere troppo una piaga subtropicale, ecco.
Tra l’altro, chiacchierando con questa signora canadese, ho risolto un altro dubbio esistenziale americano. Quando vediamo la tv, dicono ad esempio che domani ci saranno i Piccoli Einstein alle 8/7c: le avevamo già pensate tutte, ma davvero ‘sti numeri rimanevano dei misteri misteriosi.
Così la signora mi ha spiegato: il primo numero è l’orario per noi, il secondo con la c è l’ora negli stati centrali… perché gli USA sono un pochino grandi e hanno i fusi orari. Già.
Non ci sarei arrivata nemmeno pensandoci fino a Natale.
Poi abbiamo fatto l’iperbarica e siamo tornati al motel a riposare: però prima abbiamo trovato un regalo. Viola, la ragazza che riordina le camere, ha portato a Fabullino una copertina blu che era del suo bambino da piccolo, con due meravigliose macchinine Hot Wheel, una delle quali ovviamente gialla!!! Fabullo ha spalancato gli occhi, mandato tanti baci e se le è tenute vicino per dormire.
Al pomeriggio siamo andati in farmacia a cercare l’adattatore per le prese: perché qui in farmacia si trovano le cose più assurde, cibo confezionato, giocattoli, ciabatte, cosmetici, teli da spiaggia…
Siamo riuscite a spiegare che noi volevamo un adattatore e non un trasformatore e ci hanno indicato un posto ben lontano in cui provare. Prima di far partire Ewa in bicicletta, ci è venuto in mente di chiamare un papà italiano che immaginavo se lo fosse procurato: e in effetti ci ha indicato un’altra farmacia vicina dove l’abbiamo trovato. Abbiamo pure chiesto conferma al commesso che fosse ciò che serviva a noi. Considerato che per noi è già abbastanza complicato spiegare ‘sta roba in italiano, ci siamo sentite estremamente realizzate!!!!
Prossima tappa, affrontare il forno: con Ewa abbiamo già fatto un piano d’azione, proveremo a temperatura più bassa. E’ vero che non è questione di vita o di morte, ma ci siamo incaponite!!!!
Ora Ewa sta parlando con Jeanne, quella che pagaiava ieri tra le iguane e verrà a trovarci domani pomeriggio.
Oggi è un mese esatto che siamo qua e non avrei mai detto che ci saremmo ambientate così in fretta e, ammetto, nemmeno che Fabullino avrebbe collaborato così, ricordando quanto piangeva i primi giorni.
Un abbraccio.
Angela

lunedì 17 novembre 2008

Iguane, papere e nuovi amci.


Oggi ho buttato anche la torta: stamattina io e Fabullino siamo andati a comprare il lievito per dolci, mi è sembrato di avere fatto delle dosi decenti e meditate, l’ho infornata dopo aver rifatto tutte le proporzioni per la conversione dei gradi e dopo dieci minuti usciva il fumo nero dal forno. Si è carbonizzata sopra e non è cotta completamente dentro. Con grande perspicacia penso che il forno abbia qualche problema, forse è rotto il termostato e la temperatura sale sempre troppo, indipendentemente da cosa si imposti.
Adesso ve ne racconto un’altra del supermercato, però vi mettete una mano sul cuore e mi giurate che non ridete.
Allora, c’era una sola cassa aperta e la cassiera era una signora anziana, piccola, magrissima e con tanti capelli bianchi.
Ha passato il sacchetto di uva bianca che avevo comprato e ha incominciato a dirmi qualcosa che non capivo: capivo che parlava di un prezzo e di uno sconto, ma di più non riuscivo e lei mi guardava tra il seccato e l’arrabbiato. Alla fine mi ha portato davanti allo scaffale dell’uva e mi ha fatto vedere che quella bianca costava 2 e 40, mentre quella nera era in sconto a 99 centesimi e se insistevo a comprare quella bianca ero proprio stupida. Ovviamente ho preso la nera, altrimenti a lei veniva un infarto e io perdevo il rispetto di me stessa.
Al pomeriggio siamo andati a passeggiare nel parco che abbiamo scoperto ieri: è un giardino pubblico, vicino al mare, ma con tanta vegetazione delle paludi, come le mangrovie con tutte le radici e quegli stessi ficus che noi abbiamo in salotto, che qui sono alti dieci metri e hanno anche dieci tronchi!!!!
E ci sono anche gli animali delle paludi e dei canali, ed ecco le nostre amiche iguane, con la collaborazione della Paola, che se non le fa vedere al suo Pargolo le tolgo il saluto e ne metto una in valigia per lei.
E’ difficile fotografarle perché girano tranquillamente tra la gente, però se ci si avvicina troppo scappano. Eravamo appunto vicino ad un laghetto che le guardavamo e chiacchieravamo con una signora lì con la bici e un’altra che le guardava stando in canoa. Poi ho fatto due parole con un’anatra che ci tallonava da vicino perché voleva la merenda di Fabullino (ovviamente al settimo cielo con tutti ‘sti animali): per l’anatra ho scelto l’italiano, allora la signora della canoa è partita con l’italiano anche lei; ha abitato per due anni a Senigallia insegnando inglese. Poi le abbiamo raccontato la nostra storia, sempre lei in canoa, io a riva, l’anatra e le iguane. Poi ha posato la canoa e ci siamo presentate e abbiamo anche scoperto che i nonni materni venivano da Cracovia. Si chiama Jeanne e in questi giorni verrà a trovarci, probabilmente martedì. Poi ci siamo guardate e abbiamo pensato che è veramente buffo conoscersi grazie a degli strani animali.
Comunque le iguane fanno un certo effetto: è vero che sono assolutamente innocue, ma un minimo di inquietudine la mettono. Però sono anche affascinanti, fanno pensare che non sono mai cambiate in milioni di anni, che hanno davvero visto le origini del mondo….
Tanto La Paola mi scriverà in privato per dirmi che anche il mio cervello risale alle origini del mondo, già lo so, non ho resistito alla tentazione di toglierle le parole di bocca…
Poi abbiamo continuato il nostro giro e siamo andati dall’altro lato del parco, dove invece ci sono dei bei prati puliti, delle aree picnic e il parco giochi, il tutto affacciato sui canali, per cui Fabullino ha salutato tutte le barche che passavano. Comunque mando ogni giorno un po’ di foto alla Paola, che è bravissima e efficientissima e simpaticissima.
Siamo poi tornati a piedi, un po’ perché ci faceva piacere camminare lungo il mare, un po’ perché il cielo era limpidissimo ma il vento molto freddo e non ci andava di stare ferme ad aspettare l’autobus: per fortuna Fabullino stava nel suo acquario anti pioggia, tutto bello caldo.
Domani cambiamo un po’ orari, perché incomincia la settimana di mantenimento: fisioterapia con Annie dalle otto alle dieci, l’iperbarica la faremo dopo e poi cranio sacrale con Ursula alle cinque: in mezzo, dormiremo, mangeremo e faremo una passeggiata.
Ewa ha anche fotografato un ragno spaventoso, preparatevi.
Volevo anche dirvi che questa sera per stare fuori a pubblicare, ho proprio dovuto mettere le calze e la felpa, perchè in cannottiera era fastidioso. (Questa era per il Comitato).
Un abbraccio.
Angela

domenica 16 novembre 2008

Pizza in teoria

Oggi è stata una di quelle giornate in cui in teoria non abbiamo fatto niente, in pratica, soprattutto per intrattenere Fabullino, non ci siamo fermati un attimo.
Dopo l’iperbarica siamo andati in passeggiata a vedere il mare, in direzione sud verso il centro della città, su Atlantic Drive. Solo che faceva caldissimo: il sole cuoceva la testa, Fabullo aveva sicuramente sonno ma stava anche patendo la temperatura. Così abbiamo salutato il mare e siamo tornati subito indietro e intanto meditavo quasi di fare un rapido bagnetto in piscina per poi fare nanna meglio. Solo che arrivati al passaggio pedonale davanti al motel, mentre aspettavamo il verde, e lo si aspetta sempre quasi dieci minuti, è arrivata una nuvola improvvisa e si è messo a piovere. Così, senza troppi complimenti. Per fortuna eravamo praticamente a casa.
Mentre fuori pioveva e Fabullo dormiva… io ho impastato la pizza. Eh già: Teresa ci ha dato un sacchetto di farina autolievitante che io ho guardato con la faccia perplessa ma lei ci ha assicurato che va benissimo; ci ha anche dato un matterello, quindi dovevo farlo ‘sto esperimento.
L’impasto non mi sembrava male e l’ho messa a lievitare fino a ora di cena: ogni tanto la guardavo e mi convinceva davvero poco.
Poi abbiamo fatto gli esercizi di logopedia che hanno mandato il somarello piuttosto in crisi perché ne abbiamo aggiunti di nuovi e apriva sempre la bocca al momento sbagliato. E’così tutte le volte, ci vuole un po’ per imparare.
Nel pomeriggio, dopo la pioggia faceva ancora più caldo. Per cui abbiamo deciso di andare in un centro commerciale che non avevamo mai visto a cercare un nuovo adattatore per le spine elettriche perché il nostro si è rotto ieri.
Quindi abbiamo preso il 36 e siamo andati alla Gallery di Sunrise Boulevard. E ci siamo immediatamente rese conto che lì l’adattatore non l’avremmo trovato, però era un ottimo posto per passare le ore calde e far divertire Fabullino. Infatti è un centro commerciale elegantissimo, tutto specchi, lampadari, scale mobili e un albero di Natale alto una decina di metri: guardarlo in bermuda e canottiera fa sempre pensare ci sia qualcosa di sbagliato!!!! Ci sono tutta una serie di negozi stravip. Tra l’altro: ieri vi raccontavo delle tre corsie di biglietti di auguri al supermercato. Bene, qui ce n’è un intero negozio!!!! Ce ne sono migliaia, suddivisi per argomenti e sottoargomenti. Per esempio, compleanni: per la mamma il papà la moglie il marito il figlio grande e quello piccolo l’amico vicino e quello lontano….
Oppure ci sono quelli per ogni occasione: per dire che la vita ci ha portato lontano ma siamo vicini, per dire che non volevo dire quello che ho detto e adesso mi scuso, per dire che ho fatto dei magnifici biscotti e siccome sei mio amico te li offre e per dire qualunque altra roba vi venga in mente o vi sognate sull’istante.
C’è anche un meraviglioso angolo tutto pronto per farci sedere Babbo Natale, ops, Santa Claus, perché prenda in braccio i bambini come fanno nei film americani.
Poi, avete presente le panchine dei nostri centri commerciali, sempre sverniciate e occupate, soprattutto perché ce n’è una ogni sei chilometri? Ecco, qui ci sono svariati salottini per riposare, con poltrone e divani: un salotto di vimini, uno di pelle, uno con le potrone massaggianti, un altro con quelle ergonomiche tipo stokke….
Poi c’era un negozio di intimo tutto a pallini rosa, arredato con tanti armadietti e cassettini e c’era anche un cane di pezza bianco a pallini rosa anche lui che Fabullo ha preso per la coda e avrebbe volentieri portato a casa.
Uscite di lì, visto che erano le quattro passate e il sole si era abbassato, abbiamo deciso di fare a piedi il tratto lungo l’oceano: questo pezzo è bellissimo, perché la spiaggia finisce direttamente sul marciapiede, con il mare lì… La luce era bellissima e il mare turchese.
Abbiamo anche visto un parco in cui si può passeggiare, ma chiudeva dopo mezz’ora, quindi ci torneremo con calma, sembra un posto con tanta ombra.
Ritorno, bagnetto, dove non l’avete sentito piangere solo perché non siete stati attenti.
E quindi… la pizza: l’ho guardata abbastanza sconsolata, nel senso che sicuramente era lievitata, ma più o meno la metà di quello che capita a casa. Comunque l’abbiamo tirata, condita e infornata. E ‘sto forno non l’abbiamo capito: prima scaldava solo sotto, poi solo sopra…. Bruciata sopra e cruda dentro. Con un gusto strano che non ho capito se perché era mezza cruda o davvero mal lievitata. Abbiamo deciso che riproviamo con questi ingredienti cercando di correggere la cottura e se ancora non viene buona, cambieremo la farina. Ovviamente è finita nell’immondizia, era immangiabile. Che frittata!!!!
Domani è veramente domenica, senza nessuna terapia, se non qualche compito di logopedia che è meglio fare ogni giorno. Ovviamente Fabullo si sveglierà alle sei e mezza come ogni giorno, perché ormai è abituato così!!!!!
Un abbraccio
Angela

sabato 15 novembre 2008

Picinko


Qui se mi preparo la teiera a quest’ora rischio di liquefarmi, per cui l’ho sostituita con una bottiglia d’acqua fresca.
Oggi giornatona per Fabullo, che le ha veramente fatte proprio tutte: iperbarica, bravissimo.
Poi logopedia: bravo, quando ha voluto, anche a soffiare, poi però si è stufato in fretta e si è messo a strillare.
Al pomeriggio fisioterapia con Annie, che mi ha detto che si è comportato bene, è stato però d.isturbato dall’emergenza cacca dopo dieci giorni in cui non abbiamo avuto problemi. Così siamo tornati a casa ed è arrivata Ursula per la cranio sacrale, durante la quale Fabullino ha potuto dormicchiare, e poi siamo corsi ai ripari con il mitico clisterino. Speriamo sia solo un fatto isolato.
Nonostante tutto, però, si è mangiato tutta la sua minestra di verdura con pasta e carne; poi anche noi avevamo una minestra polacca che ci ha portato Teresa, con pezzi di verdura, carne, funghi, panna e pure un po’ di paprika e l’ha voluta anche lui e dovevate vedere che ingordo.
Domani andremo solo nell’acquario e poi siamo liberi, così andremo a spasso per distrarci. Tra l’altro qui fuori c’è anche la piscina, solo che non mi sono mai fidata a metterlo dentro perché c’è sempre tanto vento. Mi hanno comunque detto che verso dicembre il tempo sarà sempre più stabile. Quindi vedremo.
Comunque domani passeggeremo o ci daremo a qualche nuova esplorazione, Fabullo sicuramente si divertirà, spero che si rilassi anche.
Nonostante sicuramente si stanchi, devo dire però che non è per niente isterico, lo vedo proprio sereno. A merenda mi ha indicato il computer perché voleva salutare la Michi, però subito dopo ha indicato la palestra ed è tornato da Annie tutto contento.
La prossima settimana, comunque, sarà la prima delle due del cosiddetto mantenimento: ad un certo punto del ciclo intensivo viene previsto un momento di lavoro più leggero, per non correre il rischio di affaticare troppo i bambini che così poi rendono meno. Nel caso di Fabullino Annie ha deciso di concedergli un po’ di riposo dopo quattro settimane di lavoro: lunedì mattina lavorerà sempre con lei, mentre martedì e giovedì pomeriggio, dalle due alle quattro, lavorerà con Andrea, che è una ragazza carina che aiuta spesso Annie con il somarello, quindi lo conosce benissimo.
In realtà per giovedì vedremo, perché in tarda mattinata dobbiamo vedere l’ortopedico, quindi valuteremo se fare o no la seduta.
A proposito di persone interessanti, c’è una bambina che viene dal Canada e che rimane qui per tre settimane. Ha sei anni e ha incominciato a camminare nell’ultimo anno e la mamma mi raccontava che è passata dal fare pochi passi al camminare sempre anche per strada, con un andatura tutta sua ma funzionale e che migliora ogni giorno. Che bello….
C’è anche un’altra amichetta di Fabullo che sta incominciando a stare seduta da sola, che emozione…
Mi sono persa. Volevo raccontarvi della signora canadese: pensate che suo marito lavora nel profondo nord e guida gli aircraft che fanno da cargo per le diverse merci, tra gli orsi polari e le foche!!! Mi ha detto che è una regione affascinante da vedere, ma un tantino scomoda per viverci!!!
Fabullo ha anche un nuovo nome: Picinko, ovviamente polacco by Ewa. Mi ha detto che non vuole dire niente, è tipo chicco o pippino… Però è bello Picinko.
Tra l’altro Ewa mi ha anche detto che stanno continuando e aumentando gli allestimenti natalizi: magari se fa tanto caldo domani potrei portare Fabullino ha vedere i nuovi pupazzi e le nuove luci, così non ci sciogliamo al sole.
La foto che La Paola in tutta la sua efficienza pubblicherà raffigura semplicemente gli scaffali dei biglietti d’auguri, tre intere corsie per ogni occasione: Natali, Compleanni, il primo dentino, la torta più buona, le trecce più lunghe e qualunque altra roba possa mai venire fuori dalla mente più contorta…
Un abbraccio.
Angela.

venerdì 14 novembre 2008

Sale grosso macinato

Dichiaro immediatamente le mie carte: potrei morire di indigestione per la polenta, mi vengono già i crampi allo stomaco e l’acquolina in bocca al solo pensiero, ma non mi piace la bagna cauda. E’ che c’ho dei problemi con l’aglio, non c’è niente da fare.
La bagna cauda, per i non piemontesi, è quella salsina con acciughe, panna e aglio, che si mangia tutti quanti in compagnia da un pentolino con il fornellino sotto puciandoci dentro verze, peperoni e quant’altro. E io non reggo l’aglio.
Qualunque maestro della sua preparazione, mia madre compresa, a questo punto dice sempre: ti assicuro che come la faccio io l’aglio non si sente. Peccato che non sia mai stata pubblicata una tabella di riferimento di quando e quanto si senta l’aglio!!!!!
Comunque, qui non c’è traccia di tutto ciò.
A proposito: non è vero che l’America puzza di fritto. O meglio: non solo di fritto.
Sa anche di mare o di fiori o di smog… Aveva ragione Asimov, ci si abitua davvero agli odori dei nuovi mondi.
Oggi non abbiamo fatto grandi esplorazioni né al mattino né dopo la terapia del pomeriggio, perché ero in ko tecnico: se avessi misurato la pressione credo ci sarebbe voluto un rilevatore geiger per trovare la minima. Il comitato riunito si è mostrato molto comprensivo con me quando ho spiegato che oggi ho patito tanto il caldo e l’umidità: in effetti ieri è stata una giornata faticosissima sia per il clima che per le cose da fare e probabilmente non l’avevo ancora smaltita.
Così stamattina, dopo l’acquario, abbiamo solo fatto la spesa quotidiana e poi abbiamo riposato. E alle cinque siamo subito tornati a casa.
Però stamattina, per andare al supermercato, sono passata dal quartiere vip, tanto la distanza è la stessa e c’è tanta ombra. Da qualche giorno incontriamo una bambinetta di un anno con la sua tata messicana e ci fermiamo sempre a chiacchierare un po’, credo siano qui in vacanza.
Stamattina mi chiedeva se conoscevo qualche parco giochi in cui portare i bimbi a giocare. E io non li ho mai visti: ci avevo già riflettuto anch’io , pensando che la Michi mi avrebbe sicuramente fatto la stessa domanda, perché lei adora i parchi giochi in cui conoscere nuovi amici. In effetti gli spazi verdi ci sono, sono sparsi un po’ ovunque, arrivano tanti turisti… Boh, non lo so perché qui non si usi. Con questa signora riflettevamo anche sul fatto che in questo quartiere modello con tanto verde e pochissime auto scendono sempre tanti ragazzini dallo scuolabus e poi scompaiono, entrano in casa e non si vedono più. E’ anche vero che tutte queste case, sul retro hanno la piscina e la barca ormeggiata, quindi forse si divertono lì e non con la bicicletta per le stradine.
Comunque fermarsi a chiacchierare per la strada mi piace proprio. Magari non capisco proprio tutto tutto, ma qualcosa ne esce sempre. Io comunque cerco di fare la faccia convinta e non so se sono credibile o no.
Oggi la Michi mi ha di nuovo raccontato della sua gita a Sicuropoli, spiegandomi che più avanti le diranno sicuramente qualcosa di più, sapete perché? Perché bisogna capire come vestirsi e cosa portare da mangiare. Non si può dire che la Michi non sia una che non va all’essenza primordiale delle cose.
Al telegiornale, giustamente, Obama imperversa: tutta la sequenza di avvenimenti che segnano il suo effettivo insediamento alla Casa Bianca viene chiamata Path to Power. Si alternano servizi con le supposizioni su chi sarà il Segretario di Stato, Hillary o Cheney , con racconti sulla sua pizzeria da asporto preferita: si chiama Italian Fiesta e di italiano non ha veramente niente.
A proposito: Ewa ieri ha trovato il sale grosso. Ma sapete come? Dentro il contenitorino piccolo di vetro, come quelli per l’origano per intenderci. Quando è arrivata c’era qui Ursula che ci diceva che qui in effetti non si usa e meno che mai nella confezione grossa come i nostri chili.
Oggi abbiamo anche scoperto che questo barattolino di vetro ha il tappo che gira e trita, come quelli del pepe: insomma, si compra il sale grosso per macinarlo. Mah…
Un abbraccio.
Angela

giovedì 13 novembre 2008

Capricci sì, ma non in gabbia.


Stasera alla televisione c’è un film con un ragazzino che si trasforma in un folletto irlandese, ovviamente su Disney Channel.
In verità c’era anche una storia di spionaggio con Michael Douglas, ma lì eravamo veramente senza speranza di comprensione.
Fabullo dorme e tra poco lo raggiungo anch’io: la giornata è stata bella tosta; anche Annie mi ha detto che oggi alla fine ha lavorato, però si vedeva che era più stanco del solito, è andata anche bene fare un’ora in meno.
In realtà Annie mi ha detto che piange sempre nelle cose che non gli piacciono, tipo gli esercizi sul cammino, però intanto li fa: piange e intanto fa, a sottolineare comunque il suo disappunto.
In compenso è stato bravissimo nella gabbia, perché si è perso a guardare la sua amichetta Melissa e si è dimenticato di piangere. Al punto che ad un certo punto Nathalie, che è un’altra terapista, si è girata e si è stupita di trovarlo lì senza sentirlo.
Per di più stamattina presto ha piovuto tantissimo e poi è venuto il sole, per cui oggi eravamo di nuovo nella serra modello lattuga.
Comunque venerdì le lastre refertate verranno mandate direttamente dalla dottoressa che ha visto Fabullo la settimana scorsa e che ce le ha prescritte e poi ci dirà.
Speriamo bene, io le ho sbirciate e mi sembravano a posto, o comunque non doveva esserci niente di tanto grosso. Sicuramente il lato destro va sempre meglio, per cui l’asimmetria tra i due lati è più evidente, ma speriamo sia per una rotazione di bacino e basta.
L’ospedale era un posto grandissimo in una città a circa 40 minuti di qua che si chiama Hollywood: d’altra parte anche noi abbiamo Orio Canavese e Orio Al Serio, è uguale no? Non bisogna cercare parcheggio e questo per noi è davvero spettacolare: davanti all’ingresso si lascia l’automobile agli addetti che consegnano un tagliandino e provvedono a portare l’auto in un multipiano lì davanti, e poi la recuperano quando il paziente torna. Servizio gratuito, si danno di routine due dollari di mancia: però non bisogna arrivare un’ora prima per posteggiare a pagamento a sei isolati di distanza!!!
Poi ci ho capito davvero pochino, meno male che ero accompagnata: prima hanno raccolto la prenotazione, poi il servizio di sicurezza ci ha chiesto i documenti, ci ha fotografati, ha stampato la foto adesiva da attaccare sulla maglia. Poi hanno chiamato il nostro numero dopo pochi minuti e siamo andati all’accettazione della radiologia, dove c’era una signora gentile. Qui hanno anche messo a Fabullo un braccialetto con un codice a barre.
Quindi siamo stati dieci minuti in un’altra sala d’attesa, dove tutti, in religioso silenzio, guardavano affascinati una specie di Forum, dove due tizie litigavano per un cane. Però mi è sembrata una roba più scherzosa del nostro programma, con un’atmosfera molto meno rissosa.
E quindi abbiamo fatto questa benedetta radiografia, ovviamente urlando come polli allo spiedo.
Invece la Michi, oltre a darmi le consulenze sullo lievito, mi ha anche detto che andrà in gita a Torino. A vedere cosa? Boh!!!! Allora ha preso il diario per guardare. Andremo a Sicuropoli. Bello, e che cos’è, Michelina? Boh!!!
Molto bene, poche idee ma ben confuse!!! Mamma, ci andiamo da soli con le maestre e con il pulmann!!!!
Capito il succo della questione?
Un abbraccio.
Angela

mercoledì 12 novembre 2008

Chissà che faccce avevamo




Ho spedito alla Paola delle prodezze architettoniche della Down Town di Fort Lauderdale e fanno sempre parte delle foto che Ewa ha scattato domenica.
Oggi è stata una giornata bella piena: nell’acquario oggi Fabullo ha passato i primi venti minuti piangendo per qualche importantissimo motivo solo a lui noto.
Poi, sempre per oscure ragioni, ha deciso di piantarla e di guardare tranquillo i piccoli einstein.
Poi non siamo andati a passeggio come ogni mattina, ma a fare la logopedia, dov’è stato bravo e ha soffiato nella trombetta finchè ne ha avuto voglia e anche in un affare che fa salire una pallina e c’è riuscito due o tre volte.
Oggi pranzo senza nemmeno un capriccio: ha mangiato prosciutto arrotolato bello spesso in modo da masticare tanto e siamo arrivati anche all’accordo che per ogni cucchiaio di passato di verdura bisognava masticare un pezzo di pane.
Con Annie si è difeso, ogni tanto sembrava lo mettessero nell’acqua bollente e ogni tanto no.
E poi stasera abbiamo fatto il risotto e questa mi ero proprio dimenticata di raccontarvela.
Un giorno Ewa mi raccontava che le sarebbe piaciuto imparare a fare i risotti, perché in Polonia il riso si fa solo bollito. Per cui abbiamo deciso di provare insieme e io le ho detto che io ci metto sempre il vino bianco.
Qualche giorno fa siamo andate a fare la spesa e abbiamo deciso di procurarci gli ingredienti per poi cimentarci nell’opera la prima volta che fossimo state un po’ tranquille, perché il risotto, si sa, è questione di attimi, va coccolato e seguito. Quindi abbiamo preso il fatidico vino bianco, una roba californiana in offerta a sei dollari.
Andiamo alla cassa, dalla nostra solita incomprensibile amica, che ci diverte perché ogni volta è veramente una sfida impossibile.
Ci salutiamo, facciamo le solite due parole e tanti sorrisi, lei comincia a passare la roba, prende il vino e dice una roba tipo: hoidi, dove però la o poteva anche essere una a piuttosto che una e, solo il cielo lo sa. Noi cadiamo dal pero, chiediamo di ripetere, lei articola di nuovo quel suono incomprensibile, noi la guardiamo desolatissime, lei scuote la testa, passa la bottiglia e fa il conto.
Per tutta la sera le pensiamo veramente tutte.
Finalmente ieri sera l’illuminazione, che, in quanto tale, non so bene come sia emersa nel nostro cervello: il vino si vende solamente a chi ha compiuto 21 anni e lei era tenuta a chiederci un documento. Poi ha desistito per pietà e perché si vedeva che noi avevano 25 anni e non meno di 21.
Per cui quella roba che avrebbe incuriosito un glottologo era “idy”, che si legge “aidi”, diminuitivo di “identità”…
Comunque il risotto era buonissimo e, usando un bicchiere per volta solo per quello, questa bottiglia durerà un po’ per fortuna.
Domani dopo l’iperbarica ci accompagneranno a fare la lastra, speriamo che Fabullino stia bravo e non abbia troppa paura. Ho già avvisato Annie che potremmo arrivare un po’ in ritardo per la fisioterapia perché voglio che comunque mangi e dorma con calma.
E, ovviamente, deve andare bene.
Un abbraccio.
Angela

martedì 11 novembre 2008

Avventure gastronomiche!!!!!




Come promesso, ecco altre foto che abbiamo fatto domenica. Questa fontana è dietro al bar del pescecane, sempre nella zona di Las Olas. Gli zampilli cambiano continuamente in altezza e intensità e, la sera, arrivano anche le luci, che cambiano anch’esse. E c’è anche la musica, così sembra che acqua luci e suoni compongano un’unica danza.
Unica nota negativa è che il giardino, man mano che faceva buio, e quindi più belle le luci, era di momento in momento frequentato da tipi poco raccomandabili, per cui ce ne siamo andati.
Fabullino, comunque, è stato esaltatissimo dallo spettacolo.
Oggi con Annie ha fatto la sua bella dose di capricci, però mi ha detto che è in generale più bravo a fare gli esercizi.
Abbiamo fatto vedere a chiunque che è bravissimo a dare i baci sulle guance e con Ewa notavamo che oggi è diventato di momento in momento più veloce a farlo: stamattina doveva pensarci, stasera gli veniva benissimo al primo colpo.
Volevo raccontarvi una nostra avventura che sarebbe proprio da italiani, se non fosse che Ewa è nata un po’ troppo a nord-est!!!!
Avevamo proprio voglia di pizza, abbiamo un po’ guardato i prezzi delle varie pizzerie da asporto e, alla fine, abbiamo deciso di provarne una surgelata: è vero che non sarà mai e poi mai la stessa cosa, ma bisogna ammettere che in Italia se ne trovano di dignitose.
Noi volevamo una semplice margherita e già lì era un problema: ci mettono sempre sopra l’impossibile, dai peperoni al mais alla salsiccia… consentitemi una battuta acida: fa così chi non dà importanza al gusto di un ottimo impasto.
Poi l’abbiamo trovata: c’era scritto Margherita, la foto non faceva vedere cose strane e ieri sera l’abbiamo schiaffata nel forno. E non era male, solo con un gusto strano…aglio, ci avevano messo l’aglio in polvere. Come uccidere una margherita e vivere felici.
Allora abbiamo preso una decisione: la facciamo noi. Per cui stasera, usciti dalla fisioterapia, siamo andati a comprare l’occorrente.
E lì ci siamo veramente ma veramente sentite due babbee. Il comitato avrebbe riso due ore vedendo le nostre facce. Non sapevo ovviamente il nome del lievito di birra, per cui ho chiesto quella roba che fa diventare alta la pizza, in polvere o a cubetti. La signora ha capito, ma mi ha detto che chi fa la pizza usa la farina apposta e basta.
Comunque abbiamo trovato il lievito di birra per fare il pane, che dovrebbe essere quello, ma come cavolo fare le dosi: un panetto di quello fresco o una bustina di quello secco per 500 grammi di farina… e qui? Qui c’era una bustina che facendo i conti con le once doveva contenerne sette grammi, ma, boh, forse….
Insomma, abbiamo capitolato. Ci ripensiamo un attimo a mente lucida, facciamo qualche conto a cui non eravamo preparate e poi ci riproviamo: in effetti solo davanti agli scaffali abbiamo realizzato il problema, che due storditoidi!!!!
Domani mattina iperbarica e poi logopedia.
Un abbraccio.
Angela.