venerdì 29 giugno 2018

Quelli che fanno niente.

Fabullino ieri, nonostante il caldo, e pensiamo anche la fame visto che a pranzo non c’erano stati santi, è poi stato bravissimo in fisio: ha voluto andare sul girello e ha fatto una bella passeggiata, facendo andare svelte le gambette. In questo momento ha anche la schiena bella rigida, per cui fatica eccome. Però ha voluto sgambettare lo stesso. Che vi devo dire? Lui ci prova sempre. Poi arrivano le crisi e si ferma; poi le crisi finiscono e riparte. Povero piccino nostro, davvero.
Oggi niente centro estivo perché non riusciamo a far combaciare gli orari con quelli delle terapie, e così lo lasciamo anche riposare un po’ di più e tentiamo il brunch al posto della colazione. E poi comincia il fine settimana in cui è prioritario riposare perché siamo stravolti: in settimana era preventivata una nuova visita del gattino Achille, ma non ce l’abbiamo proprio fatta, Fabu era stanchissimo e ha dormito volentieri nei momenti liberi. Se non dorme sta sdraiato e tranquillo comunque, senza chiedere di alzarsi: ascolta la musica, e chiama se, per qualche motivo, si interrompe, e che musica sia se lo rende felice. Siamo didattici e mettiamo un autore al giorno, perché i Genitori Isterici pensano sempre a cosa fare e programmano ogni gesto anche quando sembra che non facciano niente. È forse questa la cosa più faticosa in un figlio non autonomo, forse ancora di più del carico fisico: pensare sempre a come farlo sentire coinvolto. Insomma, il mitico Stia Tranquilla Che Lo teniamo Qui Con Noi, che tutte le Madri Isteriche conoscono bene, viene accettato con sorridente educazione solo perché non si sa come altro fare per fare la spesa. E per tutto il resto del tempo si pensa sempre a cosa fare per farlo stare bene.
Buona giornata.
Angela

giovedì 28 giugno 2018

Forse imparare.

Fabullo è sempre contento di andare al centro estivo: alle 11 ci andiamo a piedi, perché c’è ancora ombra, e già quella è un’avventura. Incontriamo tutti quanti in giro per la spesa, salutiamo cani gatti uccellini e lucertole, figuriamoci. Poi alle 13 vado a prenderlo in macchina, perché le temperature si alzano e il sole è a picco.
All’arrivo se lo prendono in consegna i suoi Amici e se lo portano dietro in tutte le loro prodezze, ovviamente guardati a vista ma con discrezione. Ecco, quello che piace a lui è questo, almeno così crediamo: l’idea di essere uno di loro.
Che vi devo dire? Sono bambini meravigliosi, e, sicuramente, stanno imparando qualcosa. Come dico sempre perché dico sempre quelle, la sofferenza di un bambino non ha senso per noi: si ha un bell’affermare che insegna tante cose, ci mancherebbe. Ovvio che, se si ha un filo di cognizione, diciamo di più di quella di un palo della luce, è ovvio che si impara da tutto, anche da ciò che bello non è. Resta il fatto che non è giustificabile, che questa idea non ci fa sentire degli eletti e dei sublimi; non sulle spalle di un bambino.
Però è indubbio che gli Amici di Fabullo fanno un’esperienza con lui, e imparano. Io credo che imparino anche a convivere con l’idea della fragilità; quella che porta una situazione del tutto normale (io la uso questa parola, è inutile scappare dalle parole), ad esempio come quella di una famiglia come tante altre, in cui si ha studiato, si sanno i congiuntivi, si fanno dei lavori affascinanti, con un ruolo sociale comunque di qualche rilevanza, a perdere quasi tutto in un soffio.
Ecco, io spero che gli Amici di Fabullo stiano imparando non ad impazzire per la paura di ciò che può accadere; ma ad accettare tutti quanti e ad apprezzare ciò che si ha, e a combattere per le cose importanti, quelle che restano comunque, i sentimenti che rimangono.
Perché, comunque, le storie ragionano su tempi più lunghi delle borse griffate: che piacciono a tutti, e perché no, la bellezza è sempre un valore. Però, appunto, sui tempi lunghi, le generazioni  e le ere, oppure gli attimi, chi lo sa qual è l’unità di misura giusta; nel tempo tante cose possono accadere, e la consapevolezza della fragilità può aiutarci a combattere, a reagire, a ripartire da qualcosa quando tutto sembra perso, da quello che resta, senza spaventarsi ancora prima che accada, senza dire che nulla conta. Insomma, imparare ad essere fragili come un modo per apprezzare la borsa griffata, ma anche l’essere Amici.
Perché la storia gira, non si può mai sapere a chi toccherà, ad esempio chi salirà su un barcone perché non ha più scelta. Questa me la potevo risparmiare. Pazienza.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 27 giugno 2018

Ma si capisce che l'Occasione lo impone!

La prima e grandissima cosa che dobbiamo fare oggi noi, questi qui di questa cricca qua, è festeggiare, e io sto procedendo con una fetta di crostata alle albicocche (marmellata e frutti, entrambi, e pure il burro dentro) e una tazza (svariate, in verità) di Darjeeling buono da manicomio (tutte le volte che faccio la spesa vado a controllare lo scaffale dei the, per non farmi mai scappare le offerte su quelli buoni): festa nazionale, perché è il genetliaco di Donna Paola da La Spezia. Ma ci pensate a quanto sarà bello il Golfo in una mattina d’estate come questa, fatta apposta per festeggiare? E quindi oggi lo dedichiamo a questo, per il bene che vogliamo a Donna Paola e per la bellezza delle buone notizie e dei buoni pensieri, che colorano le giornate: e, quando le prospettive sono tendenzialmente cupe, il valore di un buon pensiero è inestimabile, perché uno tira l’altro, più delle ciliegie rosso rubino, e non si sa mai cosa possa nascere dai buoni pensieri.
E questo è bellissimo, il Compleanno di Paola: e quindi tanti, tanti, tantissimi Auguri per una una Grande Amica, e qui le maiuscole si sprecano, proprio nel senso che, per quanto grandi siano, comunque non bastano! Un’Amica di quelle magiche, che nei momenti più cupi trova sempre degli spiragli per sé e per gli altri. A cui mandiamo un abbraccio che più grande e più stretto  non si può per i suoi 25 anni: e il regalo lo fa lei a noi, per essere sempre vicina.
Per cui che partano i festeggiamenti: sono abbastanza certa che gli Amici del Blog non avranno grandi rimorsi di coscienza nel fare una concessione alla dieta, ditemi voi se l’occasione non lo impone!
Buona giornata.
Angela

martedì 26 giugno 2018

L'organizzazione. O forse no.

Vabbè, ieri i miracoli alimentari hanno fatto le vacanze, cosa vi devo dire: diciamo che non vi dico niente, perché siamo alle solite: non capendoci niente, non possiamo sapere perché una volta è sì e un’altra è no.
E allora vi conto che sono arrivati i risultati del First, l’esame di inglese: Michi l’ha passato a pieni voti, con i punteggi già del livello superiore, che brava lei poliglotta!
Poi vi conto che al centro estivo l’attività ferve, perché i piccoli preparano la festa di fine asilo e i grandi sono, nel frattempo, da guardare. Fabu è proprio contento di andarci un pochino: comunque poi è stanco e si riposa volentieri e, nel paio d'ore che sta lì, è sempre felice. Vale sempre la mitica regola del Meno male che abitiamo qui, almeno si trovano le migliori soluzioni su misura per lui.
Oggi pomeriggio, con un’organizzazione dell’ultimo minuto, ma proprio letteralmente, lo portiamo a fare fisioterapia, perché le temperature sono al momento fresche e quindi, se non è troppo assonnato, magari riusciamo a camminare perché i corridoi non sono caldissimi. Male che vada, rimaniamo al fresco dentro la onlus ma lo mettono comunque in piedi, perché a casa non ci riusciamo proprio: un po' lui non vuole e un po’ bisogna essere in due; e siamo in due quando ormai è sera e siamo tutti troppo stanchi e dobbiamo ancora provare a giocarci la cena. Insomma, si sa, non siamo tanto capaci ad organizzarci e impegnarci, che piaghe d'Egitto.
E basta, farò quella che, prima di alzare Fabullino, va a stendere: che è sempre un nobile sport.
Buona giornata.
Angela

lunedì 25 giugno 2018

Delle cose belle!


Fine settimana assai denso per Fabullino: andiamo in ordine sparso partendo da Achille.
Achille è quel signorino che vedete gli vedete in braccio. È un nuovo arrivo nel vicinato ed è anche comitatesco: e sabato è venuto a trovarci e Fabullo è, ovviamente, stato felice. Achille è stato meraviglioso: perché Fabullo con la mano è un pochino grossolano, e quindi temevamo che lo spaventasse, e che lui avesse giustamente paura, che lo graffiasse per scappare via. E invece no: Achille si è accomodato lì in braccio, non ha fatto una piega, ad un certo punto si è anche messo a dormire, figurarsi. Per Fabullino è stato il regalo più bello, non era mai capitato che un gattino avesse la pazienza di stare lì con lui. Chissà che emozioni per il nostro piccino sentire delle sensazioni completamente nuove: la morbidezza, il peso confortevole, il calore, il movimento del respiro. Tutte le cose scontate che lui non conosceva.
In aggiunta, le bambine comitatesche, lunghe come delle pertiche, che sono state a chiacchierare tenendogli compagnia, il più bello dei pomeriggi: Amici e Gattino.
Sul fronte del cibo: qualcosa è cambiato, cosa chi lo sa.
Venerdì al centro estivo ha mangiato un po’ di riso e il formaggio. Il riso è una roba che non si vedeva ormai da mesi: indubbiamente aveva fame e il centro estivo è sempre un po’ magico. Ma mammasanta, di cose magiche non è che non ne abbiamo fatte, chissà cos’è successo. L’unica spiegazione è che si sia preso paura per gli esami da fare!
Poi, a casa, certi pasti sono andati meglio e altri no, sempre senza regola: non parliamo di pasti veri e propri, piuttosto di bocconi, ma spontanei, una conquista rispetto alle torture, per noi è stata festa.
Ovviamente, non abbiamo capito niente, ma si sa che siamo babbei. Oppure che la comprensione non è di questo mondo. Diciamo che abbiamo preso atto di ogni boccone fatto, e abbiamo respirato una volta.
E poi è tornata la Michi!!!!! Siamo andati a prenderla tutti insieme, per fortuna ha piovuto ed era anche fresco, tutti quei pullman grandissimi, e poi è arrivato il suo torpedone, arancione e verde. Lei piena di cose da raccontare: la scuola è stata bellissima, è stata contenta perché ha potuto parlare e ce l'ha fatta, è stato davvero un corso utile in un ambiente simpatico e stimolante. Poi ha giocato tanto con la Cuginetta piccola, ha girato la città, ad un certo punto ha pure incontrato un suo vecchio compagno di scuola che era lì con la famiglia, figurarsi.
Insomma, dire che è stata entusiasta è dire poco!
Stamattina incomincia ad andare al centro estivo per aiutare con i bambini, insomma, tutta una roba impegnata.
Buona giornata.
Angela

venerdì 22 giugno 2018

Come diamanti!

Ieri camminare sul girello è stato improponibile: i corridoi esterni alla onlus, per quanto all’interno dell’edificio e quindi all’ombra, non sono ovviamente condizionati perché sarebbe impossibile, e la temperatura era impensabile, per poter faticare e avere il fiatone. Ci abbiamo provato, ma Fabullo era proprio troppo cotto. Al centro estivo si stanca anche, va detto, e questo, in questa settimana, si aggiunge al caldo. E siamo contentissimi che si stanchi: sta sempre con gli Amici, alcuni non li vedeva da un po’, che veramente lo fanno giocare. Arriviamo e se lo prendono proprio in consegna loro, e lo portano in carrozzina ovunque loro siano, per cui è sempre in mezzo ad ogni discorso e in ogni gioco. Gli assistenti sono lì che vigilano con discrezione sulla gestione della carrozzina, facendo volontariamente quelli trasparenti. E i bambini vanno sciolti con Fabullo, per loro è la cosa più normale del mondo. E lo so che diciamo sempre quelle, ma ripetere giova, e quando sono cose belle è meglio, le cose belle sono pietre preziose: se i bambini sono così è perché sono cresciuti in una comunità (scolastica, sociale, tutto quello che ci sta) che a loro ha insegnato questo; e quindi loro si comportano nel modo che conoscono.
E poi abbiamo un’altra buona notizia, ma più che buona, splendida, miracolosa: ieri sera abbiamo messo in tavola la pentola della pastasciutta, che ormai non gli proponiamo più da settimane, perché sembra una tortura. E ieri sera ci ha detto che la voleva, che aveva fame. E quindi gliene abbiamo dato parlando del più e del meno, facendo finta di niente: e lui ne ha mangiato un po’, non tanta, ma volentieri. Non troviamo nessuna spiegazione: grazie a Dio, abbiamo smesso con la pessima abitudine di cercare ragioni  nelle cose, pratica assai disdicevole. Inoltre, abbiamo anche smesso di chiederci se i fatti si possano ripetere: prendiamo atto che ieri sera sia andata così, che siamo stati contenti come le Pasque Estive, che abbiamo così festeggiato il primo giorno d’estate, che è assodato che sia successo e che quindi possiamo goderci questo pensiero. Che la faccenda si ripeta, è un’altro capitolo. Bytheway, stasera ci si riprova. E domenica sera arriva la Michi con il torpedone verde.
Buona giornata.
Angela

giovedì 21 giugno 2018

Molto ipotetici.

La Michi oggi frequenta il suo ultimo giorno di corso di tedesco. Ci ha spiegato che le daranno i compiti anche oggi, ma che col cavolo, tanto poi nessuno li controlla perché domenica viene a casa. Il ruolo di genitore didattico impone le risposte elevate: è per il tuo bene, lo fai per te, eccetera eccetera. Il buon senso, ovviamente, condivide, lo penserebbe chiunque.
Insomma, glielo abbiamo detto come battuta, ci mancherebbe: in realtà queste due settimane sono state davvero una meravigliosa occasione per lei, full immersion tedesca da residente, tra scuola e collaborazione in famiglia tra le cose quotidiane di chi vive lì. Insomma, meglio di così non si può!!!
E fa anche meno caldo che qui: per fortuna, perché con Fabullo siamo già sul mitico Chi Va Là. Per fortuna la casa resta freschissima. Fuori si sta ancora molto bene la mattina all’ombra, perché la notte raffredda, per cui al centro estivo Fabu si gode il giardino con gli altri: hanno un giardino bellissimo, tra l'altro.
Però poi lo lascio in camera fino a sera, perché  fuori diventa impraticabile per lui, anche all’ombra. Gli mettiamo la musica da ascoltare e facciamo dei lavori lì con lui, in modo che stia sdraiato tranquillo: ci si arrangia, insomma. Anche perché, ad esempio ieri sera, è arrivata una mega crisi, violenta e pesante, proprio prima di cena: che sarebbe stato l’unico pasto della giornata e anche l’occasione per bere tanto. Oltretutto, in questa sua difficoltà ad accettare di mandare giù roba, non riusciamo nemmeno a propinargli i sali minerali: per cui ci stiamo attentissimi.
Oggi andiamo in terapia: se i corridoi interni non sono ancora troppo caldi, e lo vediamo abbastanza in forma, se non gli vengono crisi, se non si addormenta lì, ci mettiamo di nuovo sul girello.
I periodi ipotetici sono sempre troppi.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 20 giugno 2018

I Santi Subito.

Il dottore non è stato solo meraviglioso, ma di più, lo abbiamo iscritto subito e senza un pensiero nell’albo d'oro dei Santi Subito.
Per cui Quelli Che Sanno possono affermare senza indugio che siamo i soliti ossessivi deliranti che si vedono sempre maltrattati a prescindere, perché la nostra situazione ci porta ad inventare le cose e non perché certe cose capitano e sono capitate.
Ma noi lasciamo parlare Quelli Che Sanno, così sono contenti, e vi  contiamo che è andata benissimo.
Innanzitutto siamo arrivati con mezz'ora di anticipo: perché Torino era deserta, zero traffico e posteggio lì per noi. Sarà stata l’ora, o il caldo senza senso, ma a noi è andata benissimo. Sarà sempre stata l’ora, ma il corridoio dell’accettazione era tutto per noi, siamo entrati e non è nemmeno servito prendere il numero.
La sala d’attesa era rovente, ma per fortuna il dottore ci ha chiamato in fretta e Fabullo era tranquillo: e ha continuato ad esserlo, ha salutato, non era arrabbiato, sembrava a suo agio.
Il dottore aveva già tutta la documentazione del Regina Margherita e quella della nostra pediatra e si era già letto tutto.
Nemmeno per un istante ha messo in discussione la capacità motoria di Fabu riguardo all’alimentazione. Ha chiaramente detto che, a Torino, quello chiamato a mettere la peg a Fabu sarebbe lui, e che adesso non si presenta la benché minima indicazione: perché sa mangiare, e perché, diventando matti, mangia troppo poco ma non è denutrito.
Ma sta evidentemente male e quindi concorda con noi sul fatto che bisogna indagare per confermare o escludere qualcosa, anche se gli esami non sono i più piacevoli del mondo.
Anche lui,  a pelle, non pensa ad un problema di bocca: ma visto che quello, comunque, è valutabile solo per esclusione, indaghiamo tutto il resto.
Fabu è gastro protetto bene, e la percentuale che abbia un reflusso è minima: ma non assente, capita eccome e quindi bisogna capire. Gli esami sono la gastroscopia e, eventualmente, l’impendenzometria del ph nelle 24 ore.
La gastroscopia richiede anestesia breve e un paio di giorni di ricovero: direbbe praticamente tutto ma richiede tempi di attesa più lunghi per il posto letto.
L’altro esame, invece, possiamo farlo ad agosto: gli metteranno un sondino naso gastrico per 24 ore, collegato ad un apparecchio che registra l’andamento dell’acidità; ce lo mettono, torniamo a casa, e torniamo a toglierlo: il problema sarà solo farglielo tenere.
Il dottore ci ha detto che gli bastano 18 ore: noi siamo in difficoltà per 18 secondi, perché Fabu non sopporta niente.
Però ci proveremo, male che vada finisce in niente. Stavamo pensando di mettergli un tutorino che non gli fa piegare il braccio, perché non troviamo altre soluzioni, povero Fabullino nostro. È che lui si sente aggredito dai tubicini vari, che comunque danno fastidio, e proprio non li tollera.
E quindi non sappiamo come altro fare, che cosa brutta. Solo che è brutto anche lasciare che Fabu stia male, quindi dovremo cercare una soluzione, anche il dottore ha pensato a un tentativo di quel tipo.
Se l’impendenzometria sarà negativa, escludiamo a prescindere un problema allo stomaco. Se sarà positiva, si valuterà la necessità della gastroscopia: che comunque entro agosto non si può fare, quindi tanto vale provare a portarci avanti.
Ovviamente, se non riusciamo a tenere il sondino per almeno 18 ore, si fa sicuramente la gastroscopia, aspettando un posto. Fabu è più urgente di altri, ma un ospedale come il Regina di urgenze come lui ne ha decine e decine.
In più, il dottore vuole una serie di esami del sangue che riguardano l’intestino, per escludere la celiachia: speriamo di no, mammasanta. Oggi li organizziamo con la pediatra e gli infermieri domiciliari.
Li avrebbe fatti fare comunque, però il dubbio gli è venuto perché l’antibiotico preso per la polmonite non può avere aiutato un eventuale batterio gastrico, mentre invece potrebbe aver tolto eventuali dolori intestinali: quindi è un’indagine che va fatta.
Insomma, siamo stati proprio ma proprio contenti.
Continua ad essere durissima, ma almeno abbiamo trovato un appiglio. Siano benedetti i Santi Subito.
Buona giornata.
Angela

martedì 19 giugno 2018

Neanche lo scalassimo.

Oggi vediamo finalmente il gastroenterologo: ci andiamo per le 13.30, che è perfetto, perché possiamo alzare e preparare Fabullino con calma ed è possibile che il Regina Margherita sia più facilmente raggiungibile a quell'ora rispetto al primo mattino: perché, magari, forse, Torino è meno congestionata rispetto alle ore in cui si entra al lavoro, e dobbiamo attraversarla quasi tutta arrivando da Nord; e poi sempre magari, forse, c’è già un ricambio nei posteggi rispetto a quelli che hanno fatto gli esami al mattino.
E speriamo che sia qualcosa di concreto: che lo specialista si prenda il tempo di ascoltarci, che non ci liquidi con Tutti i bambini con problematiche neurologiche sono così, che vanno incontro a problemi, eventualmente si mette la peg così mangia. Che è il nostro incubo, perché sappiamo che Fabu è funzionalmente in grado di mangiare e lo apprezza tantissimo: ama assaggiare e stare a tavola con gli altri. E poi certe soluzioni sono accettabili se non ci sono alternative, ma il nostro incubo, appunto, sono le scelte fatte alla veloce per evitare problemi.
Ellosò che sembra che partiamo prevenuti, e sicuramente è solo perché siamo ossessivi depressi e isterici, non perché siano capitate più volte situazioni simili, oh no no no no.
Comunque: confidiamo che invece il medico sia bravo e gentile, cosa che per altro ci dicono tutti, partendo dalla nostra pediatra che ha proprio scelto lui.
Però, non perché siamo diffidenti ma solo in quanto organizzatissimi, in questi giorni abbiamo lavorato e riorganizzato tutti i faldoni di documentazione in modo che, ciò che ci potrebbe essere richiesto oggi, non preveda più di 10 secondi di ricerca: perché bisogna ottimizzare i tempi di attenzione; e perché l’immagine è tutto a questo mondo: ed è vietatissimo essere i genitori stanchi e distrutti dal dolore, ma si viene a ascoltati di più se si è determinati, con la risposta pronta ad ogni domanda, meglio se prevista, e la documentazione pronta ad avallare ogni affermazione. Lo so che, detta così, sembra che ci si prepari a certe situazioni che neanche in tribunale: ma, come dire, l’esperienza insegna.
Poi siamo positivi, contiamo sul fatto che il dottore sarà meraviglioso: e anche da quel lato, in realtà abbiamo ottime esperienze.
Insomma, come dire, talvolta è tutto un tantino faticoso: per cui thè molto ma molto  nero per favorire la concentrazione, pastiglie per il mal di testa a portata di mano, qualcosa di buono da mangiare per quando si finisce, neanche avessimo camminato fino al Gran Paradiso, invece che guardarlo solo dalla pianura.
Buona giornata.
Angela

lunedì 18 giugno 2018

Ma no.

La Michi d'Oltralpe inizia la seconda settimana da studente, è contenta come una Pasqua estiva.
Qui nel fine settimana, con Paulo Aimo Operativo a casa e il sole stabile, si è provveduto ai lavori campali: finite le tende, smontato completamente letti, materassi, doghe, tutto. Cogli ogni attimo buono per ridurre il caos casalingo, perché nel caos la fatica diventa più fatica.
Ho partecipato ad una chiacchierata informale tra un po’ di rappresentanti di associazioni e servizi per l’assistenza ai disabili, sia sanitaria che sociale: io stavo lì sempre in virtù di quel famoso intervento virtuale che AperCrescere ha fatto a Kiev lo scorso autunno.
Tema della faccenda: le relazioni su Internet tra i disabili e le loro famiglie.
Detta in parole più povere: quanto incidono o aiutano i vari gruppi e chat.
Sostanzialmente, le impressioni hanno ricalcato esattamente quelle che emergono per quanto riguarda ogni tipo di contatto solo virtuale, che si tratti di cucina, scarpe, collezioni di bottoni o argomenti molto più seri. Sono contatti utilissimi, perché permettono il passaggio di informazioni: ma, d’altra parte, la loro utilità è tale solo se poi inserita in un mondo che non è solo virtuale, altrimenti tutto diventa morboso e, all’estremo, pericoloso.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole: idee che leggiamo in qualunque articolo sull’argomento.
Nel mondo della disabilità, però, tutto va collocato nello specifico: il contatto su internet rischia di essere il solo possibile, perché è complicato avere relazioni umane. Ed è inutile farla lunga e negare l’evidenza, perché il punto è lì: diventa difficile sia prendere appuntamenti per uscire,  o per invitare a casa, perché le probabilità che ci siano degli impicci non prevedibili sono altissime; e la fatica è tale che si rinuncia a priori. Per cui siamo immediatamente finiti nel discorso per cui Ma noi abbiamo organizzato momenti di uscita specifici e di incontro (cinema museo ristorante) ma poi le famiglie non vengono, nemmeno quando si offrono le cose gratis, sono troppo depressi.
Alt: calma: non sono depressi, o non lo sono in prima battuta, per lo meno; le famiglie sono stanche morte. Se il progetto in questione prevedesse anche la possibilità di un aiuto assistenziale e domestico continuo, fidatevi che la voglia di avere relazioni umane farebbe salire la partecipazione a determinate iniziative.
E ma le risorse economiche richieste sono ben altre.
D’accordissimo: ma diamo il giusto nome alle cose. Stanchezza allucinante in un contesto senza futuro, non solo depressione e ingratitudine, perché è questo il messaggio che ogni tanto passa.
Ecco, in quell’ambito lì le chat fanno comodo, perché ci si può rispondere quando si può.
Però c'è, appunto, il rovescio della medaglia: perché non si sa chi c’è dall’altra parte, magari le persone che sembrano affidabili sono problematiche, e quindi le informazioni che passano non si riescono a collocare nella propria quotidianità, e la Madre Isterica si getta nello sconforto più tetro perché si sente sempre più idiota.
Esempio per capire: avete presente quando si leggono i blog femminili in cui ci sono quelle tizie che si alzano alle 4 per fare joga, poi la passeggiata, poi lavano i vetri perché basta fare un lavoro al giorno per avere la casa da rivista, poi tutta la famiglia si alza sorridente e si fanno le colazioni del mulino bianco, con le camicie stirate, e tutti escono felici, madre compresa che fa un lavoro meraviglioso, poi torna a casa e gioca cucina va anche dalla pettinatrice e via dicendo? Ecco, chiunque faccia una vita normale sa che tutto ciò non è vero, lo legge due volte e mai più.
Però spostate il tutto sulle famiglie dei disabili che chiacchierano con altre famiglie sconosciute: innanzitutto, non possono dire Adesso stacco perché vado a lavorare, perché sono sempre in casa. Poi: sono famiglie, semplifichiamo ancora: sono Madri Isteriche abituate a essere sempre sbagliate, a sentirsi sempre dire Quello Che Non Fanno; se lo sentono dire dal medico, dalla maestra, dall’operatore sociale: per cui se sulla chat trovano la sconosciuta mamma del disabile che fa tutto benissimo, ci credono e vanno ancora più in crisi.
Qui ho raccontato la nostra esperienza in AperCrescere, in cui regolarmente arrivano Madri Isteriche tetre da morire perché hanno letto una chat e si sentono tonte. E il punto era nel non farle sentire sole e collocare la faccenda.
Cioè: se vieni a sapere che c’è qualcosa che possa essere utile per tuo figlio, una terapia,proviamo ad informarci bene; ma non diventare matta per chi c’è dall’altra parte, perché non sai chi è. Non sai quanto sia equilibrata quella persona, e non sai come sia davvero il disabile di cui si parla, un video o una foto non bastano.
Insomma: il  succo è che le Madri Isteriche non vanno lasciate sole nel valutare certe situazioni, non vanno lasciate sole nel seguire i propri figli (e lì noi ne abbiamo parlato per la parte riabilitativa): e non basta fare Quelli Che Sanno e dire ma Signora se adesso lei ascolta Internet invece che noi non sappiamo cosa dirle!
Perché non si possono dare risposte simili e poi dire che bastano 12 sedute di fisioterapia all’anno.
Perché allora è ovvio che si cercano alternative e si rischia di diventare matti a leggere le chat.
E lì si è poi sconfinati in una discussione che per fortuna è stata subito messa in riga da uno che la pensava come me.
Perché si è arrivati alla fase in cui le famiglie si montano una con l’altra parlando di realtà comuni e conosciute, ad esempio lo stesso servizio sociale: insomma, fanno le pettegole. E questo non va bene, dicono Quelli Che Sanno, perché poi, proprio nel clima di esasperazione fuori dalla realtà che si crea su internet, la gente è mal disposta e non possiamo lavorare bene.
Fermo tutti, ha detto un signore. Se le cose sono vere, non è che non bisogna dirle; mia moglie aveva la sla, il servizio assistenziale era penoso, l’operatrice cambiava tutti i minuti, sarebbe stato più produttivo non averla ma non volevamo rinunciare perché poi perdevamo altri diritti: ma io queste cose le ho sempre raccontate agli altri utenti perché erano vere, e da tutti condivise, e poi mi facevano passare per il marito matto e addolorato, finché mi sono arrabbiato davvero.
Sante parole, santissime: eccoci al succo, guardare la luna o il dito che la indica.
Il signore in questione è un giurista che, quando poi si è arrabbiato davvero, le cose le ha messe per iscritto come merita. E sull’istante non è più stato né matto né addolorato: c’erano solo state delle incomprensioni.
Invece una comune  Madre Isterica che si lamenta rischia il mobbing: che la scartoffia finisca sotto il mucchio, che Quelli Che Sanno alzino il telefono per chiamare Quelli Che Sanno di un'altra parrocchia e avvisarli che la signora è problematica. Eccetera eccetera eccetera.
Insomma, la Mamma Isterica può solo stare su Internet e può andare bene, come male: esattamente quello che si dice di Internet sempre, solo che per le categorie più fragili tutto si esaspera.
Per cui: non ha senso accusare le famiglie di stare sempre in chat se non si danno in alternativa delle proposte oneste, sotto tutti gli aspetti.
Ma tu il lunedì ti diverti sempre a rovinare la giornata a tutti? dice LA PAOLA. Ma no, dico io, è che vi racconto.
Buona giornata.
Angela
       

venerdì 15 giugno 2018

Poi arrivano.

Bòn, le notti straordinariamente tranquille sono finite, fermandosi a quota uno. Stanotte sono ripartiti i lamenti; per carità, siamo veramente delle piaghe d’Egitto incontentabili, perché basterebbe ricordarsi di quando, prima del neuro stimolatore, non dormiva più di un'ora di seguito. Che vi devo dire? Siamo dei lamentosi senza speranze, è evidente.
Pensare che ieri è anche stata una buona giornata, in cui ha anche mangiucchiato di più. Sempre e solo burrata, ma l’alternativa è niente.
E in fisio è stato bravo: approfittando dell’ottima temperatura, senza pioggia e freddo, ma prima che diventi afa, abbiamo camminato con il girello, ed è andato bello spedito e contento.
Probabilmente la sofferenza dei bambini è tale che non si accetta più niente, nemmeno quando si sa che ci sono stati momenti peggiori; e lì dipende: o hanno ragione Quelli Che Sanno a trionfare sulla mancata accettazione e la conseguente personalità delirante; oppure accettiamo che si dica che l'obiettivo dovrebbe essere stare bene, e non solo un pochino meno male.
Passiamo alle buone notizie: tempo fa, su indicazione del neuro ortopedico, dovevamo provare una botulino ai muscoli della mano, quelli del pollice in particolare. Una botulina fatta bene, guidata strumentalmente, o così o niente. E non volevamo farla da ricoverati, perché Fabullo di ospedale ne ha già abbastanza. Però siamo capitati in un periodo di riaggiustamenti aziendali e politiche varie, per cui un ospedale non ci poteva prendere, e l’altro non faceva la botulina così.
Adesso, dopo quasi due anni, ce l’abbiamo fatta. E comunque, pur passando al di là del cup, perché comunque eravamo già stati inseriti, andiamo ad ottobre. Vabbè. Già siamo contenti, avevamo abbastanza perso ogni speranza: e invece, in fondo, anche stavolta ce la facciamo.
Forse sono questi i pensieri a cui attaccarsi: prima o poi, le buone notizie arrivano. È che viaggiano su tempi che per noi, poco zen, sono poco comprensibili.
Oggi centro estivo, perché in fisioterapia ci andiamo alle due, e quindi è perfetto.
E la Michi d’Oltralpe stamattina fa proprio vacanza, perché il venerdì non ha il corso, i Cuginetti sono ancora a scuola e quindi lei fa la turista in quel di Monaco.
Buona giornata.
Angela

giovedì 14 giugno 2018

È la maionese.

Sì sì, la Michi d’Oltralpe è tutta presa tra le lezioni del mattino, i compiti (pure i compiti!!!), il girare la città con la metropolitana come se non avesse fatto altro in vita sua, e il giocare con i Cuginetti. Pare che in questa classe siano una decina, provenienti da mezzo mondo, e che
la Michi capisca abbastanza e ne sia quindi contenta.
Fabullo è stato di nuovo molto contento di andare al centro estivo: poi ad un certo punto ha avuto un treno di crisi, per cui è stato un po’ con la testa giù infastidito, e poi si è messo a piangere; stanchezza, dolore, senso della testa che frigge, chi lo sa. Povero piccino nostro. È veramente una pena infinita: lo so che lo dico sempre, però è la verità, anche se è noiosa da vedere e da ascoltare. È verissimo che ci sono i disabili felici, perché fanno le cose in un altro modo, con nuove abilità. Fabullo, però, non rientra in quella categoria lì, punto  e basta.
Se non altro, stanotte ha dormito molto meglio del solito: ieri ha fatto la sua seduta di osteopatia, e non è probabilmente un caso: si sentirà più rilassato, la schiena sarà meno rigida, probabilmente. Lo lasciamo riposare, perché dobbiamo andare a fare fisioterapia nel primissimo pomeriggio, e allora oggi vacanza dal centro estivo, così facciamo tutto con calma. Fabullo ha necessità di riposare, perché la resistenza è proprio poca; e noi dobbiamo dosare le energie, in maniera più raffinata dell’olio nella maionese, altrimenti si sa come va a finire: tutto perché siamo delle piaghe che non sanno farsi guidare dall’entusiasmo, beati i saggi che sanno come affrontare le giornate! Sapete qual è il punto? Che io non ho mai imparato a fare la maionese, forse il problema sta lì.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 13 giugno 2018

Proprio Amici.

Ieri è andata meglio, chi lo sa il perché: forse perché, se lo sapessimo, diventerebbe tutto troppo semplice, sapete com’è, uno rischia di rilassarsi perché trova delle soluzioni.
È iniziata malissimo, in realtà: ho alzato Fabullino perché si lamentava tantissimo, l’ho messo sul divano e si è addormentato nuovamente in una frazione di secondo e non riusciva a stare sveglio. Poi, ad un certo punto, è andata meglio, vale il Chi lo sa il perché sopra citato: e al centro estivo non ha mangiato nulla, ma per la carità, ma ha trascorso due ore bello contento, proprio soddisfatto di essere lì. La risposta più intelligente a tutti i dubbi è sempre bòh.
Poi nel pomeriggio c’è stata più animazione perché è venuto il diluvio, tutto nero come la pece, un muro di pioggia, vento che sembrava sradicare tutto: e un po’ di vicinato che si è rifugiato qui, per cui Fabullino era tutto interessato alla faccenda.
Oggi riposino dopo il centro estivo e poi abbiamo la seduta dall’osteopata: che abbiamo interrotto quest’inverno con la polmonite, per tutta la sequenza di pasticci che ci sono stati, e la conseguente stanchezza cronica, e ne ha proprio bisogno per la schienetta rigida. Per cui vediamo il Grande Capo Osteopata, che a Fabullo piace tanto.
E quindi vi racconto una cosa bella:  la classe di Fabullo, insieme ad altre, ha partecipato ad un progetto di scrittura, con l’intervento anche di uno scrittore torinese per i ragazzi. Ogni classe ha scritto un libro, un bel racconto lungo: ma sono belli, con delle trame intricate, davvero. E poi i Ragazzi hanno deciso di venderli a parenti e amici per aiutare Fabullino nelle sue cure: e ieri hanno versato i soldini,  tanti, 30 ore di fisioterapia!!! Insomma, non era né dovuto, né scontato, era un lavoro che faceva comunque parte del loro percorso didattico. E invece hanno avuto questa idea! Come sempre, se i ragazzi hanno delle belle idee è perché hanno dei begli esempi. E Fabullo è il più fortunato della galassia ad avere questi Amici. Che non sono compagni di scuola: proprio Amici.
Buona giornata.
Angela

martedì 12 giugno 2018

Chiedo venia.

Vi prego, non stupitevi, non pensate che io sia completamente citrulla, o tetra fino al midollo. È che quando si cambiano completamente i parametri per cui ci si alza la mattina dal letto, quei parametri lì diventano appunto malleabili come il didò: però lo diventano sempre, in ogni momento. Una delle prime e importanti cose che Quelli Che Sanno inculcano alle Madri Isteriche è la seguente: Signora, non pensi sempre al fatto che rivorrebbe una vita normale, ci pensi bene, la normalità non esiste, ognuno e ogni vita ha della situazioni che esulano dalla normalità, l’importante è trasformare ogni difficoltà in una risorsa per la crescita personale.
In alcuni casi tutto ciò viene anche detto  con una meravigliosa espressione tra l’ispirato e l’entusiasta.
Sarà: a me continua a pungere il pensiero che uno possa nutrirsi di massimi sistemi solo quando i parametri di base siano garantiti: cibo vestiti un tetto il riposo. E che tutto ciò sia sì aleatorio, come lo può essere per la maggioranza, ma non di più ancora: quando si sa di essere sempre dipendenti dall’aiuto degli altri, sempre sempre sempre, mi sembra che sia più difficile essere pieni di risorse evolutive. Insomma: anche il didò dopo un po’ si rompe, in fondo.
Però accettiamo gli insegnamenti di Quelli Che Sanno: appunto perché, se Sanno, se li hanno messi lì a sapere, un motivo ci sarà.
E quindi, se la normalità non esiste, bisogna anche poter ragionare in un altro modo, senza che sia sintomo di citrullite. Per cui non vi stupite se vi dico che il primo giorno di vacanza di Fabullo, per fortuna, è passato, e che ne manca uno in meno all’inizio della scuola: che è esattamente il pensiero opposto  a quello di tutti i bambini che a giugno cancellano settembre.
Perché è stato un incubo.
Al centro estivo hanno fatto l’impossibile perché passasse due ore contento: quando siamo arrivati era felice di andarci e di rimanere. Dopo poco, però, ha cominciato a essere stanco e infastidito: probabilmente ha poche energie, non sta bene, e non ce la fa. La Maestra era dispiaciutissima, lo ha visto proprio cotto. E il pomeriggio lo abbiamo passato a fare su e giù dal letto, perché chiedeva continuamente di sdraiarsi.
E quindi mi dispiace se ho detto una roba brutta, però è andata così.
E quindi vedete che tutta la mia introduzione psicologica non fa una grinza, e che ho ragione io a ribaltare il tutto ed aspettare settembre con ansia.
È che sei turùlu, mia cara, dice LA PAOLA (la filologia piemontese permette il termine): tu puoi ribaltare i parametri per arrivare a degli insegnamenti per l’umanità, questo dicono Quelli Che Sanno, quando ti dicono che la normalità non esiste; altrimenti non vale, dici solo cose spiacevoli e rovini la giornata a tutti.
Anche se le cose spiacevoli sono vere? Anche se è stato un incubo? Dico io.
Ma si capisce, sei tu che non hai saputo trasformare le cose spiacevoli come la giornata di ieri in un momento di crescita.
È vero, chiedo venia, oh me Madre Inadeguata.
Buona giornata.
Angela

lunedì 11 giugno 2018

Abilissimi.

Michi D’Oltralpe è felice come una Pasqua a giugno e oggi comincia la scuola.
Il viaggio è andato benissimo, sono arrivati con circa tre quarti d'ora di anticipo. Pullman nuovo, comodo, pulitissimo, semivuoto così ognuno ha avuto il suo spazio tranquillo; niente impicci alle frontiere, proprio nel senso che non c'è stato nemmeno un controllo: meglio così, ma qualche perplessità sorge spontanea, non per il viaggio di Michi ma per la situazione generale. Più che altro: niente bagno sul pullman e niente tappe idriche; le uniche fermate sono state Milano, Lugano e Chur per salita e discesa passeggeri, ma rapidissime: a Chur Michi ha provato a entrare in autogrill, ma c’era la coda e nei 5 minuti previsti era impraticabile. Per carità, è stata veramente un’esperienza positiva: con 30 euro  ci si sarebbe a malapena pagato il tragitto per andare e tornare da un aeroporto; a 17 anni, soprattutto, va più che mai bene. Ma visto l’anticipo con cui viaggiavano, forse la pipì si poteva fare.
E ieri, con i Cuginetti, ha mangiato lungo il fiume e pedalato nei parchi, come tutti i bambini tedeschi che si rispettino.
E Fabullo? Fabullo, come ogni fratello che si rispetti, è offeso. L’ha vista su Skype con i Cuginetti e si è arrabbiato da morire!!!
In questi due giorni, udite udite, non ha piovuto, per cui l’abbiamo tenuto un pochino in giardino, con immersione preventiva nell’autan, perché le zanzare sono già ferocissime a qualunque ora.
E stamattina si va al centro estivo, e di questo sarà contento: ci alziamo con calma, colazione con supplica di aprire la bocca, farmaci, bagnetto, e poi ci andiamo un paio d’ore a cavallo del pranzo: così si gode il momento dei giochi e poi viene a casa a riposare, perché ha bisogno di tantissime ore di sonno.
E quindi? E quindi ringraziamo di avere questa possibilità e evitiamo qualunque altro pensiero, abili a sgusciare come la famiglia di lucertole che abita sotto la nostra rampa.
Buona giornata.
Angela

venerdì 8 giugno 2018

Le giornate coraggiose?

Il nostro Boog può stare tranquillo, se il Tipo del Tempo continua così: è molto difficile che la sottoscritta possa farsi prendere da un Lavo Tutto Io Day, in cui ficco in lavatrice tutto quello che mi capita davanti agli occhi, fidatevi, è proprio un’ipotesi remota che capiti un giorno così. Per cui metti che Boog, cammina cammina senza bici, su per il Po, e gli affluenti, si ritrovi qui, non rischia la centrifuga. Perché anche ieri ne è venuta giù tanta che non so neanche da dove arrivasse.
E qui è ancora andata abbastanza liscia: invece la cintura sud di Torino si è allagata e noi ci eravamo in mezzo tornando da Orbassano. Ed è andato tutto molto bene, per fortuna, siamo arrivati a casa sani e salvi, ma ci abbiamo messo più o meno un’eternità.
Dopo la fisioterapia abbiamo approfittato della logopedista libera per una nuova verifica sulla bocca: Fabullo è stato bravissimo, tutta la meccanica di movimenti della lingua, della masticazione e della deglutizione è stata eccellente. E a questo punto è scattata la nuova, ma anche solita, domanda: tutti questi fatti positivi possono escludere a priori la mitica BMS, la Sindrome della Bocca Urente? Risposta: a priori no, perché ci si arriva sempre e solo per esclusione e per le sensazioni che i pazienti raccontano. Però tutti i test e gli esercizi che abbiamo fatto sollecitano la bocca e la produzione di maggiore salivazione, che avrebbe dovuto creare un maggiore fastidio in caso di bruciore. Invece Fabu non ha manifestato disagio, e non ci sono dubbi sul fatto che lui sia in grado di comunicare quando c'è un problema. Non solo, ma intanto che siamo qui che parliamo lui è ancora lì che gioca a masticare i vari attrezzini. Quindi, detta così, non sembra un problema di bocca, anche se, appunto, possiamo solo basarci sul buon senso: quindi, facciamo prima di tutto la valutazione dello stomaco, che sembra la più urgente, almeno qualcosa si conferma o si esclude.
Ok, andiamo avanti, non perché siamo straordinariamente coraggiosi, ma perché non è che ci siano grandissime alternative.
Ultimo giorno di scuola: ve la ricordate quella sensazione di cuore leggero, della prospettiva di lunghe giornate senza l’ansia delle interrogazioni? Diciamocelo, il giorno più bello dell’anno, emozionante come l’arrivo di Babbo Natale, uno dei ricordi più belli di tutti e per tutti.
I bambini come Fabullo, invece, festeggiano al contrario, perché l’estate è lunga e solitaria.
Ma l’ottima notizia è che il Direttore del centro estivo mi ha detto che Fabullo ci può già andare da lunedì, decidendolo e comunicandolo direttamente la mattina a seconda di come Fabullo stia ogni giorno, di quanto possa fare caldo e degli impegni con le terapie. Ci starà nelle ore centrali, che comprendono il pranzo, e la Fondazione metterà a disposizione l’assistenza. Un altro Santo Subito.   
Oggi finiscono i preparativi per infilare la Michi sul pullman domani. Abbiamo chiacchierato con quei Cuginetti di   Monaco che le hanno detto che le daranno anche i compiti alla scuola di tedesco; e la Piccola ha subito ribattuto: Tanto tu devi giocare con me.
Amen.
Buona giornata.
Angela

giovedì 7 giugno 2018

Dai pensieri nasce tutto.

Sempre Grazie per tutti i pensieri, che poi danno vita a suggerimenti, non solo per Fabullo ma anche per la onlus: questa cosa del teaming me la guardo bene, perché tutto può fare tanto. Tra l'altro quella per la onlus è una preoccupazione molto costante in questi giorni, come in tutti i momenti in cui ho pochissimo tempo da dedicarvi: il 2017 è stato davvero un anno eccezionale per la quantità dei servizi offerti gratuitamente; non solo, ma anche per la qualità dei servizi stessi: le famiglie hanno bisogno di cose serie e non degli incontrini con le chiacchierate; quelli servono una volta, anche due e anche tre, ma se poi non viene dato un supporto concreto si ha ben da chiacchierare. Allora poi arrivano Quelli Che Sanno che raccontino di come la partecipazione sia scarsa o assente: a causa della mancata elaborazione del dolore, ovviamente. Non perché le famiglie fanno talmente fatica, ma proprio fisicamente, che aggirano abilmente ciò che sa di aria fritta. E però così non si costruisce una coscienza, dicono sempre Quelli Che Sanno (guardate che non sto scherzando, giuro!), e non si offre lavoro ad operatori che possono avere un ruolo sociale riducendo i fattori di rischio legati alla disoccupazione: ovviamente, il problema della disoccupazione degli operatori è legato alle famiglie esaurite che non accettano ciò che è offerto, non alla qualità dell’offerta stessa, allucinante. E siamo sempre lì: si arriva pensare che il primo obiettivo di questo sistema sia mantenere se stesso.
D’altra parte, ed è quello che va detto, le cose serie costano tanto, e torniamo alle preoccupazioni: perché per finanziare progetti seri le Fondazioni, quasi sempre, chiedono che i valori siano alti e già cofinanziati, magari per due terzi, altrimenti non sembrano proposte serie. Insomma: è lo stesso principio di quando si chiedono soldi alla banca che non ve li dà perché non li avete.
E quindi si selezionano, in questo modo, grandi realtà che, però, a loro volta, hanno grandi costi di mantenimento: ed eccoci tornati al sistema che mantiene, prima di tutto, se stesso.
E quindi più che mai Grazie per tutti i suggerimenti: voi non avete idea di quante belle cose per la onlus siano nate dagli Amici di Fabullo.
Qui si prosegue: ieri parlato con la pediatra e vediamo cosa ne esce, variato gli appuntamenti di oggi, direttore del centro estivo e terapie, perché a scuola c’è la mezza giornata (che belli i ragazzini con la faccia da vacanza!!!), trasportato il girello a Orbassano con tanta ma tanta ma tanta pioggia, a doccia, ogni 5 minuti. Altroché martedì, quando il sole era stato brillante nel cielo di smalto e io ho lavato e asciugato due tende e due giacconi e tutto quello che mi passava davanti: ma davvero, lavatrici compulsive (ditelo a Quelli Che Sanno, così confermano i loro pensieri sulla mia mattitudine e si sentono più tranquilli), roba che tutti giravano larghi per paura di finirci anche loro in lavatrice. Per dire: se il nostro Boog si fosse dato al vagabondaggio e avesse pedalato fin qui senza rendersene conto, così, per risalire il Po e gli affluenti a nord, roba che centrifugavo anche la bici.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 6 giugno 2018

Imperversare.

Abbiamo esattamente fatto la stessa domanda per una visita privata con il gastroenterologo nella clinica in cui va, l’abbiamo fatta fin dall'inizio, tramite la pediatra che si è occupata di tutto. Pare che però lo specialista abbia detto che, comunque, si sarebbe anticipata solo di pochi giorni, e che, sempre comunque, un bambino come Fabullo lo vuole vedere in un posto strutturato come il Regina Margherita. Io, comunque, ieri ho di nuovo chiesto supporto alla pediatra per provare ad anticipare il tutto. In effetti altre famiglie di bambini complicati, che sono state mandate dallo stesso specialista, mi dicono di trovarsi benissimo, ma mi hanno anche chiesto come siamo riusciti ad avere una prima visita in meno di un mese perché c’è mezzo mondo che viene da lui.
Però, appunto, io ci provo ancora. Metti che si liberi un buco. A provare non si ha nulla da perdere, poi tutto il mondo concorda sul fatto che io sia una madre isterica e imperversante, quindi approfitto della mia condizione e, appunto, imperverso e continuo a chiedere.
Intanto abbiamo dato inizio all’operazione Fine Scuola: oggi e domani porto a casa girello e standing, anche perché negli ultimi giorni non riesce più ad utilizzarli, è troppo stanco: e fidatevi che se non ci riesce con Rosalina, che rende attivi anche i sassi, è proprio perché non ci sono santi. Comincio oggi con il girello, perché c’è la possibilità che  Paulo Aimo Pendolare rientri prima e quindi io posso partire e portarlo ad Orbassano, che magari, durante l’estate, riusciamo ad usarlo in fisioterapia: e, comunque, sappiamo già che a casa prenderebbe la polvere, per cui proviamoci. Tanto l’unica cosa che abbiamo da perdere nel trasporto sono ore di riposo: che non è roba da poco, ammettiamolo, ma che vi devo dire, toccherà cantare in macchina.
Poi ieri sera ho parlato con il direttore del centro estivo e ci vediamo domani mattina: ma ha già detto che per Fabullo c’è sempre posto decidendolo di giorno in giorno a seconda di come sta. Per i centri estivi in questo consorzio assistenziale non c’è più da anni, purtroppo, la possibilità di avere un operatore come a scuola, per mancanza di fondi: ma per fortuna noi abitiamo qui, dove la fondazione che gestisce, tra le altre cose, il centro estivo mette a disposizione del personale per Fabullo per le ore centrali della giornata, quelle del pranzo, che per noi va benissimo: perché, metti che mangi, sono le ore più utili.
E quindi, che vi devo dire? Affrontiamo anche oggi.
Buona giornata.
Angela

martedì 5 giugno 2018

La derelitta!!!

Prosegue la macchina organizzativa per la Michi bavarese: oggi passo in comune a ritirare uno stato famiglia; la signora mi ha detto subito che è come diciamo noi, che non serve nulla a parte la carta d'identità; però facciamo anche ‘sto stato famiglia così evitiamo ogni intoppo, soprattutto vista la frontiera svizzera in tempi di possibili controlli, tanto è un lavoro da un minuto che costa praticamente niente. Quindi porto Fabullo a scuola e passo di lì a ritirare (grazie grazie grazie che abitiamo qui dove le pratiche durano un minuto esatto). Poi ieri pomeriggio abbiamo visto i Cuginetti via Skype, soprattutto la piccola che sta già preparando tutti i giochi: e la notiziona è che la Michi è stata infilata in un corso di tedesco, in una bella classe più che mai multietnica, per cui conoscerà mezzo mondo; sostanzialmente, venerdì finisce la scuola e lunedì la ricomincia, o povera lei derelitta!!!
Fabullo, invece: povero Fabullino nostro. Ieri sera non sapevamo più a che santo prenderci per cercare di farlo mangiare un po’ e per capire perché si lamentasse così tanto, avremmo voluto fare qualunque cosa e alla fine non abbiamo fatto praticamente niente. Che tristezza. Proprio una tristezza.
Buona giornata.
Angela