venerdì 31 maggio 2019

Cinematografo.

E quindi ieri rientro al volo da Orbassano alla volta di Ivrea perché la Michi era tareffa e non poteva salire sul pullman così. La tangenziale è stata clemente e l'autostrada per Aosta che neanche il gran premio. Per di più, ad un certo punto, c'era una vespa in macchina, e non è che Fabullino potesse cacciarla con le mani, prenderla a librate, o, semplicemente, aprire il finestrino. E io stavo guidando sui viadotti, o noi popolo delle colline moreniche.
E, dopo una notte con svariati attraversamenti di corridoio per entrare nel bagno, e non per l'idromassaggio, stamattina la Michi è partita per Torino per il B1 di tedesco. Che dire? Speriamo che non vomiti in lingua teutonica. La scuola è in pieno centro, vicinissima a Paulo Aimo Cittadino, quindi al limite lo raggiunge. E poi vengono a casa insieme, ovviamente in treno, perché lì come accidenti ci vai, altrimenti. C'è anche sciopero dei mezzi urbani, ma possono raggiungere la stazione anche a piedi: che non è una meraviglia quando si sta male.
Insomma, un cinematografo. La produzione si chiama Il virus suona sempre nel giorno sbagliato.
Speriamo anche che non sopraggiunga la puntata Il virus colpisce anche i più piccoli. Altrimenti sì che sono cavoli amari.
Buona giornata.
Angela

giovedì 30 maggio 2019

Gli infarti per sport.

Ogni tanto un infartino ci vuole, così, allena.
Per esempio: sono iscritta ad una serie di servizi gratuiti per le associazioni, che mandano gli avvisi per ricordare i vari adempimenti, per essere sempre sicura, o il più sicura possibile, di non perdermi nulla. Perché ogni momento è fatto di più momenti: ciò che si pensa con la testa e ciò che si fa con le mani. Talvolta le due cose coincidono: lavare Fabu e, intanto, sorridere, chiacchierare con lui, fare un po' di teatro: qui si aggiunge la necessità assoluta di non lasciare che nel cervello passino altri pensieri, sopravvivenza che Indiana Jones è un dilettante. Oppure: preparare i farmaci con una concentrazione da premio tibetano, per non sbagliare; usare anche trucchi: tutto ciò che è da preparare a destra, le buste vuote a sinistra, non buttare le buste vuote se non alla fine dopo aver ricontato tutto, che fatica.
Poi la parte dissociata: carico la lavatrice e intanto ripasso mentalmente gli articoli da modificare per gli ETS, o elaboro una relazione progettuale che poi verrà scritta successivamente.
Oppure, appunto, cammino per andare all'asl e intanto leggo le scadenze tassative per il 5per1000 arrivate da un servizio: iscrizione già scaduta, dichiarazione sostitutiva. Gulp. Ma come: sono anni che non si fa più così, non posso essermi persa. E quindi cercare notizie chiare: vale solo per i nuovi iscritti, come sapevo io, cosa accidenti mi mandano un titolo allarmista del genere. Il tutto continuando a camminare, entrando uscendo salutando sempre con la faccia convinta di quella che è presente assolutamente, che qui è un attimo passare per Madre Isterica, sapete com'è, la fatica nella fatica in questa grande bugia delle leggi per l'inclusione nel sistema sociale: che, in soldoni sonanti, vuol dire che le famiglie si devono arrangiare, e anche apparire come quelle che si arrangiano bene, altrimenti non si ha più il diritto di pretendere nulla (che tanto non si ottiene, ma almeno la possibilità di non passare sempre per mentecatti).
E quindi, passo successivo: più di 1000 euro di multa da cartella esattoriale per la onlus per ritenute d' acconto non pagate. No, non posso aver fatto una boiata del genere. E quindi, cucinando, riordinando, lavando pavimenti, tutta la procedura viene mentalmente ripercorsa, e quindi la ricerca della documentazione è poi rapida, poi arriva la risposta: non era vero, va tutto bene. Mammasanta.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 29 maggio 2019

Sempre sappiate.

Ma noi Salvatore (e quindi tutta la sua famiglia, anche un gemello!!!) lo abbiamo sempre nel cuore per il solo fatto che c'è e pensa al nostro Fabullino, così come tutti gli Amici!
E quindi ringraziamo Salvatore e tutti Voi sempre e comunque, a prescindere. Non sentitevi mai e poi mai e poi mai quelli che poco fanno. Davvero. Detto con il cuore e con sincerità (anche perché, mi sembra assai chiaro, che noi le bugie non le diciamo mai: piuttosto stiamo zitti).
Non avete idea di quanto ci abbia cambiato la vita sapere di non essere soli. Ciò che ha fatto la differenza con Fabullo sono proprio gli Amici, vicini e lontani, che ci permettono in tanti modi di fare per lui cose altrimenti impossibili: per cui, alla fine, sta meglio di come farebbero presagire le sue condizioni.
Per favore, ogni mattina sappiate che noi vi abbiamo sempre nel cuore: non so se ciò possa bastare ad affrontare meglio il traffico, le fatture elettroniche, i fornitori,  i compiti da fare a fine anno senza più un grammo di voglia, la spesa con la frutta che costa quanto i diamanti, i familiari che non trovano la maglietta che sta nel solito scaffale davanti agli occhi da sempre (solo i Mariti del Blog non fanno queste cose qui, loro mai, sono avanti, per la carità), la mattina che comincia all'alba senza acqua calda perché la caldaia si è rimbambita (già fatta ripartire, ho un futuro come assistente di Handy Manny).
Ecco, non so se a qualcosa serva, ma voi sappiate che in ogni microbo momento noi vi pensiamo e ringraziamo tutte le Altissime Sfere perché ci siete. Anche i fratelli gemelli.
Buona giornata.
Angela

martedì 28 maggio 2019

Riflessioni sull'estate, non quella fuori dalla finestra.

Uno si alza la mattina, guarda fuori e dice Tòh guarda, siamo andati in vacanza alle isole Ebridi, è già novembre, e non me ne sono manco accorta. Poi guarda meglio, l'ulivo l'ibisco la salvia che appaiono nella nebbiolina: e niente, uno può dire solo boiafàus, che tempo da lupi.
E quindi, noi che non siamo proprio predisposti a prendere la vita con grande leggerezza, perché non siamo zèn, solo per quello, stiamo sperando che Fabu tenga durissimo, in modo da godersi gli ultimi giorni di scuola: prima della lunga estate, in cui vedrà gli Amici al centro estivo solo quando non farà troppo caldo per uscire. E gratissimi di questa cosa: perché può succedere solo perché abitiamo qui, dove Fabu è amatissimo, e quindi i volontari permettono a Fabu di andare a mangiare al centro estivo nelle ore che desidera (appunto quando non ci sono temperature da star male), anche se non ci sono risorse effettive per l'assistenza. Per tutto il resto, poi sarà, giustamente, di pessimo umore. E noi abbiamo ancora qualche mattina, diciamo 3 o 4, con qualche ora di seguito per concederci amenità e lussi, tipo portare la macchina a fare il tagliando ed entrare nel sito dell'Inps per le scartoffie riprovando 400 volte perché appare sempre la scritta Si è verificato un problema.
Suvvia, signora mia, gli impegni sono altri, quelle sono cose che tutti fanno nei ritagli di tempo, è che lei nella sua personalità ossessiva ha perso la capacità di organizzarsi: mi dicono Quelli Che Sanno, che occupano i posti che occupano proprio perché sanno.
Beati loro, che occupano dei posti.
Buona giornata.
Angela

lunedì 27 maggio 2019

Quanto produttivo.

Noi  Boog lo abbracciamo sempre, giorni pari e dispari, si sa!
Sabato, invece, ci saremmo presi a martellate in testa. O sui mignoli. Insomma, qualcosa di spiacevole, per intenderci. Sentendoci pure degli imbecilli, perché avevamo osato tirare il fiato.
Perché è stata una giornata con Fabullino evidentemente in difficoltà, disturbato da chissà che cosa. E, a pranzo, ha mangiato pochino. Ma a cena proprio niente.
E aveva un piatto meraviglioso, pure la frittata e un'insalata tutta colorata. Niente.
Alla fine ha chiesto yogurt, come quando aveva fame ma non riusciva a mangiare altro, e voleva qualcosa così, giusto per riempire un pochino  la pancia.
E così? E così niente. Notte passata a pensare, a rigirarsi, ma perché ma percome. Ellosò che quelle notti lì sono produttive quanto un'azienda di merletti di pizzo di San Gallo in Antartide: ma che vi devo dire, gli incubi sono incubi. Già chiedendoci perché, se tutto va male forse dovremmo chiedere una verifica del baracchino prima del 10 giugno, ma sarà poi quello. Eccetera.
Per cui ieri ci siamo approcciati ai vari pasti con il respiro fermo lì, che non andava né su né giù. Facendo finta di niente, parlando d'altro, come se nulla fosse.
E invece è andato tutto liscio. Insomma, sabato c'era eccome qualcosa che non andava, ma è stato un caso. E Fabullo, appena si sente meglio, lui ci prova.
Che bravo. E che pena.
E quindi abbiamo ripreso a respirare, Paulo Aimo ha tagliato l'erba tra una pioggia e l'altra e io ho mandato avanti la procedura di iscrizione della onlus ad una piattaforma di progetto.
Quando è così, non contiamo il tempo che passa: perché il calendario dice che sabato sia durato 24 ore. A noi non sembra mica.
Buona giornata.
Angela

venerdì 24 maggio 2019

Mettere firma.

Oh sì, Fabullo continua eccome con i pranzi luculliani. Così, come niente fosse, come se non ci fosse mai stato nessun problema.
E che in questi giorni è stanchissimo: saranno i continui sbalzi termici, per cui ieri, per esempio, l’ho sicuramente vestito troppo per il caldo che è poi scoppiato al pomeriggio. La tosse è stizzosa e davvero noiosa. Non è tanta, saranno tre attacchi al giorno, ma davvero antipatica. Mi dicono che a scuola tossiscono tutti come ciuchini.
Nonostante tutto questo, mangia splendidamente. Pure le verdure: ieri sera insalata di pomodori e melanzane grigliate, tanto per dire. Ed è bravissimo, perché fa capire ciò che vuole e quando è sazio dice che non ne vuole più.
Per cui sedersi a tavola è faticoso, per la carità, ma almeno non triste, né preoccupante o frustrante. E quindi diteci dove bisogna firmare.
Buona giornata.
Angela

giovedì 23 maggio 2019

Sincronizzare gli orologi, per intenderci.

Di fronte a vicende come quella di cui si parlava ieri, il sentimento prevalente è ovviamente la rabbia: per il senso di abbandono e solitudine totali, per i servizi che non funzionano, per la solita scusa che mancano le risorse economiche. Che è indubbio, ma tutta questa amara vicenda è anche l’esempio più lampante che, quando le risorse invece ci sono eccome, non se ne fa nulla lo stesso. Per incompetenza, pigrizia, un misto delle due cose, probabilmente.
L’altro momento di rabbia che emerge subito dopo è la percezione che la colpa è sempre delle famiglie: la legge di cui parliamo ogni tanto, Quello Che Non.
Se emerge un problema che non si può proprio più nascondere, le famiglie epperò dov’erano? Facile lamentarsi poi.
Non vede che sta male? Perché non l’ha fatto vedere? Ma io ho chiamato il dottore, l’ho portato in ospedale, mi hanno sempre detto che era tutto legato al quadro clinico di base, che lo sapevo che era così. Ma lei doveva insistere!
O in storie come quella di ieri: ma lei se ne esce adesso? L’abbiamo sempre detto che le famiglie devono informarsi bene! (Nello specifico: diciamo sempre di leggere il bando. Le Madri giurano con il sangue) Ma no, mi dicevate di non preoccuparmi, che sono cose granose, che dovevo lasciarle a voi che siete del mestiere. Vabbè, ma noi non è che possiamo sempre sapere di cosa avete bisogno.
Quando poi qualcosa diventa molto triste: è una famiglia che si è isolata, hanno sempre rifiutato il nostro aiuto. Dove si intende la partecipazione alla conferenza sull’accettazione e l'elaborazione del dolore, a cui accedere trovando qualcuno che si occupi del familiare sfortunato, per andare a sentire il servizio che dovrebbe a sua volta aiutare a fornire questo supporto.
E lì di mezzo non c’è nulla: ci sono le Famiglie Isteriche da accogliere nei loro sfoghi in modo che si sentano poi in colpa per lo sfogo stesso.
Oppure le Famiglie Ossessive che si presentano con dati alla mano, tutto scritto di prove tangibili: che entrano di fatto nella categoria delle maniacali. Che però vanno fermate: per cui, prima o poi, arriva qualche ritorsione,  non drammatica, apparentemente: ma che va inserita come l’ennesima complicazione in un quadro di grave fatica.
Suvvia signora mia, la pianti, sta rasentando il ridicolo nelle sue accuse e nel suo senso di persecuzione, dicono Quelli Che Sanno.
Intanto la Madre Ingrata ci terrà aggiornati.
Buona Giornata.
Angela

mercoledì 22 maggio 2019

Dalla miticità con amore.

Intanto il mondo e tutte le galassie continuano a girare nel grande mistero.
In questo grande mistero, dobbiamo annoverare anche la presenza del mitico Ambito. Mitico come la Ninfa Calipso, o le Amazzoni, o Teseo.
La differenza, almeno in questo momento della storia universale, è che l’Ambito esiste davvero.
Sul perché, mah. D’altra parte parlavamo di mistero.
L’unico pensiero che abbiamo, è che non esiste per quello che noi mentecatti pensiamo sia il suo concreto obbiettivo di essere.
Ahhh, dice LA PAOLA, quando parti così marca malissimo.
Riassunto rapido: la mail che arriva tutti i mesi dall’Ambito per esortare a segnare la casellina giusta. Quella delle scelte personali.
Solo che: la mail è cambiata. Sicuramente per caso, solo che i mal pensanti come noi si fanno passare per il cervello che sia tutta colpa della Madre Isterica Ingrata e Sconsiderata che ha scoperchiato un problema.
Guardate qui:

ALL’ATTENZIONE DEI RESPONSABILI DEL PROGRAMMA XXXXXXX DELLE PRESTAZIONI INTEGRATIVE. (nota mia: ricordate che i responsabili sono i disabili stessi o i parenti, secondo definizione del bando)

Cari responsabili del progetto Xxxx,
Inoltro la solita email promemoria per ricordarvi di effettuare l'accettazione mensile per la prestazione di xxx da voi ricevute nel mese di aprile 2019.
L'accettazione può essere effettuata dal 10 al 19 del mese in corso.
Nell' augurarvi buon pomeriggio vi ricordo che potete chiamarmi per qualsiasi dubbio ma ormai siete bravissimi per cui sono certa che non avrei alcun dubbio. A presto.

Andiamo oltre all’italiano dell’ultima frase, pantanosa. Sono sparite le scelte personali, la minaccia di sanzioni (per chi?).
Va anche detto che, però, la frase pantanosa spiega bene perché è tutto così cambiato: Perché siete diventati bravissimi.
Spettacolo.
Ora: noi siamo sicuramente isterici, pronti a vedere complotti ovunque e a parlare male di tutti.
Assodato questo, io dico che, se tutto fosse stato fatto in maniera ineccepibile, se l’Ambito avesse avuto la certezza del proprio operato corretto, non ci sarebbe stata la necessità di cambiare la mail. Anche se le famiglie sono diventate bravissime, per la carità.
E quella Madre Isterica e tutto il resto, comunque, ha deciso di non fleggare nessuna casella.
E vediamo un po’.
Buona giornata.
Angela

martedì 21 maggio 2019

I raccomandati.

Grazie per i vostri pensieri per la onlus, che è nata  prima di tutto, e non ce ne dimentichiamo mai e poi mai, per merito degli Amici di Fabullo.
La cosa che ci rende davvero contenti è vederne l’autonomia per la bravura degli operatori: nel senso che tutta la parte organizzativa quotidiana, orari, valutazioni, tabella di marcia con i tecnici ortopedici, insomma, un lavorone, la fanno ormai completamente i terapisti. Ed è meraviglioso che siano così bravi perché io, in effetti, non me la cavo proprio più.
Vi racconto di quando sorridiamo perché ci sentiamo protetti dalle altissime sfere, raccomandati doc, insomma.
Allora: i terapisti sono bravissimi, ed è un’infinita fortuna che ci siano, impagabile. Periodicamente serve che qualcuno di loro vada sostituito, per ragioni personali, anche solo temporaneamente, in caso di maternità per esempio.
Che sono tutte cose che hanno un senso, che sono anche belle: ma sappiamo anche come, nelle piccole realtà in cui le singole persone sono determinanti, ogni passaggio di stato è passibile di  una potenziale esplosione.
Ebbene: a noi succede sempre, dico sempre, che tutto vada liscio. Perché abbiamo sempre tirocinanti volontari che vengono ad imparare e che, intanto, guardiamo attentamente. E, quando serve, c’è sempre, già pronta, la persona giusta: che a quel punto affianca in maniera concreta l’operatore che andrà sostituito e poi il passaggio è indolore per tutti, soprattutto per i bambini che sanno già tutto; e le terapie non ne risentono mai. E poi dopo, quando la sostituzione è finita, quella persona lì serve già per qualcos'altro.
Ditemi voi se non sono raccomandazioni queste.
Buona giornata.
Angela

lunedì 20 maggio 2019

Non mi hanno ascoltato.

Siamo felicissimi per Boog, un grande pensiero a lui e a sua sorella!
Qui si procede benissimo con il cibo. Siamo invece in allerta perché Fabu ha la tosse: stizzosa e antipatica, stamattina partiamo con l’aerosol, che è giusto quello che ci vuole per complicare l’esistenza; tutto giustificabile, sempre guardando fuori i camini che fumano. Ma, dopo che abbiamo giustificato, è una grana lo stesso.
Allora facciamo che andiamo oltre, sport in cui noi si eccelle.
E vi conto che la onlus paga l’ultima, dico l’ultima, rata del Vibra. Dopo 5 anni, è fatta.
Veramente un grande orgoglio, sulle famiglie non ne è pesato un centesimo. Dovessi dire come abbiamo fatto,  non lo so, fatto sta che.
Però ricordo che io non ero tranquilla, che volevo lasciar stare, mi sembrava un rischio troppo alto. E mentre mi lamentavo, seduta su una sedia, sulle sedie di fianco gli altri parlavano  di prezzi con l’azienda, per capire come fare.
Insomma, nessuno mi ascoltava.
Meno male.
Buona giornata.
Angela

venerdì 17 maggio 2019

Tutto mischiato, ma va bene!

Sì, Donna Paola da La Spezia la dice sempre giusta; perché, obbiettivamente, guardando fuori stamattina, sarebbe davvero da fare la polenta, ma quella seria!!!!
Ammetto, ahimè, che con Fabullino appartengo alla categoria delle Madri Degeneri: nel senso che, per sfruttare al massimo il momento magico, cerchiamo di variare continuamente gli alimenti. Per carità, fiduciosi nel futuro, ci mancherebbe, fiduciosissimi. Ma contemporaneamente, ci pariamo le spalle, e cerchiamo di preservare al massimo l’entusiasmo per il cibo e anche la salute della pancia. Quindi si alterna pasta riso polenta couscous, a rotazione. E lo ammetto, me sconsiderata, ci vorrebbe eccome la polenta seria: ma è quella istantanea nel pentolino, tre secondi con un po’ d’acqua e farina.
Ma siamo talmente contenti che se vengono quelli del gambero rosso la offriamo pure a loro.
Ieri non siamo andati a scuola perché dovevamo essere in onlus presto per una revisione ausili: e prima di uscire alle 11 ha fatto un pranzo di nozze. Dopodiché è stato un lungo pomeriggio di lavoro, di quelli che datemi le pastiglie per il mal di testa. E Fabu era davvero stanco, siamo tornati che dormiva seduto e non si svegliava.
Ma, nonostante questo, ieri sera cenone di Capodanno (sempre perché sto guardando fuori!): però con la pasta al pesto, perché ieri sera toccava a quella.
Insomma, Quelli Che Sanno staranno pensando che è tutto psicologicamente disorientante, si perde la dimensione della stagionalità, non si parla di pesto a capodanno.
E non si ridicolizzano gli insegnamenti di Quelli Che Sanno, dice LA PAOLA, che mi redarguisce.
Scusate, dico io, è che siamo contenti ed è anche più tollerabile il mal di testa da stanchezza del venerdì, figuriamoci.
Boog lo abbracciamo sempre.
Buona giornata.
Angela

giovedì 16 maggio 2019

Più dei diamanti.

E ieri sera alle nove leggevo il giornale prima di sparecchiare, giuro, uno di quei lussi da famiglie della pubblicità, che veramente sono preziosissimi quando ogni singolo istante deve essere strappato all’angoscia.
Vuol dire che la cena è andata liscissima, che è durata solo un'oretta, che non è stata uno strazio di tentativi, pianti, mille pentolini e piattini per provarle tutte, e giochi e libri e sceneggiate da circo.
Invece è stata una cena con il pesce, l’insalata di pomodori, e un po’ di polenta rapida come primo. E poi parmigiano sgranocchiato come dolce.
E alla fine, appunto, sono rimaste le energie per leggere dieci minuti il giornale.
Adesso: andiamo oltre a quel che sul giornale si legge. Per la carità.
Fatto sta che sono quei gesti che fanno andare a dormire già più riposati.
E che vi devo dire? Non è accontentarsi di poco, perché un minuto senza angoscia è impagabile.
È tirare il fiato, è diverso.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 15 maggio 2019

Tutte riunite.

In questi giorni siamo in fase miracolo alimentare in casa Aimo: per carità, rispetto alla scorsa estate è stata tutta festa. Ma in quest’ultima settimana, roba che si sono riunite tutte le solennità in una botta sola, Natale Pasqua e pure San Giovanni: perché, oltre a non fare storie, chiede anche il cibo, con la faccia da fame nel mondo.
Quelle robe che uno non sa se cercarne la ragione o contare fermamente nei miracoli e vivere nel qui ed ora confusi e felici.
Però, partendo dal presupposto che ad essere confusi non facciamo particolare fatica, ovviamente due domande ce le facciamo. Una novità è che, partendo dalle osservazioni di Rosalina che è la più brava di tutti ad analizzare i comportamenti di Fabu, abbiamo un pochino spostato il maalox a pranzo: chissà, anche se è vero che a casa, per esigenze pratiche di mille farmaci, ad esempio a colazione era comunque già più staccato dal pasto.
Quindi, forse, non è proprio quello.
E poi sono tre mesi che prende l’integratore che ci ha suggerito l’epilettologa, che è il tempo logico che la dottoressa aveva indicato per valutarne un eventuale effetto: e in effetti starebbe proprio in piedi la faccenda.
Fatto sta che anche ieri sera ha mangiato couscous, pomodori, carote, pollo al marsala, parmigiano, e il tutto a grande richiesta.
E quindi? Quindi niente, decretiamo la fine delle elucubrazioni e prendiamo atto che ieri sera è andata così e basta. Confusi e felici perché alle nove stavamo già sparecchiando  e non eravamo ancora lì a cercare qualcosa che andasse bene da mangiare. Punto.
Sarebbe bello che poi, un bel giorno, dopo il punto arrivasse l’A capo.
Buona giornata.
Angela

martedì 14 maggio 2019

Stortissima.

Io voglio dire che alla Bocconi non mi fanno entrare manco per sbaglio, altro che per fare i conticini, come Davide: è veramente un grandissimo, che emozione! Siamo davvero orgogliosi dei Bambini del Blog, non c'è niente da fare.
Io invece mi sono alzata con il piede stortissimo, dopo una notte di troppe poche ore di sonno profondo ma rimuginato, avete presente? Per cui ci si alza bastonati.
Sempre a proposito di Onlus, con il senso dell’acqua alla gola: perché è ora di pensare al mitico progetto che tutti gli anni ci fa penare, ma che è l’unico che rappresenta per noi la certezza di sopravvivere.
E, per quanto complicato per me che posso lavorare alle cose a intervalli di pochi minuti (ieri 30 righe di Statuto, per intenderci), rimaneva un bando semplice rispetto a tutto il resto.
Ecco, da quest'anno hanno complicato il complicabile: prima hanno “invitato” alla partecipazione ad un corso, ma invitato molto caldamente, per cui abbiamo spedito un volontario che ci permettesse di avere l’attestato. E adesso sono uscite le direttive per il nuovo bando, che prevede la partecipazione di più enti riuniti. Santa pazienza.
Gratissimi a queste grandi fondazioni che ci sostengono da sempre; comprendo che sia giusto imporre che i fondi vengano ben utilizzati prevedendo tanti requisiti.
Ma santo cielo: ci sarà ben una differenza tra l’ente a cui si danno poche migliaia di euro e quello che mette in piedi un’iniziativa che ne prevede centinaia e, conseguentemente, tanti soggetti coinvolti. In cui poi, guarda caso, le cose vanno comunque storte, basti pensare alla mitica storia dell’Ambito.
Insomma, fuori c’è per fortuna un bellissimo sole, meno male. Perché basto io con la mitica luna storta.
Buona giornata.
Angela

lunedì 13 maggio 2019

Tutto molto lucido.

Possiamo finalmente dire, in quanto finita, in quanto quindi dato oggettivo, che la scorsa settimana è andata liscia: nel senso che non sono successe grane con Fabullino, punto primo; e la sottoscritta è riuscita a colmare qualche caos arretrato da circa due mesi, tra tareffaggine e frattura.
Adesso l'obiettivo concreto per la onlus è riscrivere lo statuto secondo le nuove direttive di legge: il nostro, di statuto, in realtà, è già fatto bene, e sono pochi i dettagli da variare. Resta però il fatto che, quei pochi dettagli, non sono chiari per un accidente. E poi, sempre per un accidente, non è chiaro dove vadano spediti gli statuti: visto che per agosto vanno adeguati, ma i benedetti (no, benedetti proprio no, ma che vi devo dire) registri non ci sono.
E siccome che io sono italiana doc anche nel modo di pensare, spero con tutto il mio cuore che la data di agosto salti, visto che è tutto per aria. Insomma, tiro a campare.
E sarebbe anche bello saperlo adesso: perché la scuola finisce praticamente domani, per cui tutto quello che si può fare lo posso fare ora, e se la scadenza è agosto quando aspettano a dirci che si rimanda? Per cui io cerco di lavorarci, a spizzichi e mozzichi, ogni minuto libero, che è una roba faticosissima: perché tra uno spizzico e l'altro bisogna mantenere comunque la mente concentrata, altrimenti ogni volta ci si mette troppo tempo a riprendere il filo della matassa, e i minuti finiscono. E poi, magari, sarà un lavoro inutile perché tutto salta. E, paradossalmente, spero ancora che salti, perché sarà più semplice un lavoro inutile, rispetto ad uno che va fatto ma con questi termini che non capisce nessuno.
Ditemi voi se questa è lucidità. Secondo me è sopravvivenza.
Insomma, chissà Donna Paola nella swinging London; e il Davide con i suoi conticini.
Buona giornata.
Angela

venerdì 10 maggio 2019

Festa grande!

Siccome che le feste nazionali sono da festeggiare, e siccome che qui le decidiamo noi, oggi è il genetliaco di Luana: la nostra meravigliosa Luana, che averla incontrata sulla nostra strada è una di quelle benedizioni che fanno sì che valga la pena di alzarsi la mattina. Noi abbracciamo Luana, felici di festeggiare che sia qui in questa galassia, proprio in questa, con noi. Da 25 anni, manco a dirlo!!!
E quindi tutto il blog si sente in dovere di procedere: nel mio specifico, con un altro brüt e bùn, che da queste parti si chiamano così le meringhe alle nocciole, con i pezzetti croccanti dentro.
È d’obbligo, mica è un giorno qualunque!!!
E per festeggiare di più, vi conto che sono stati assegnati (non dati, solo assegnati) i fondi del 5per1000 2017 (ellosò, funziona così, la procedura prevede due anni; so che tutti i liberi professionisti stanno attualmente leggendo e pensando il dovuto va dato in anticipo anche per il prossimo anno, e ciò che si riprende lo si riprende con moltissima calma. Ma tant’è.) e AperCrescere riceverà 3269 euro corrispondenti a 112 elargizioni.
E quindi più di 100 volte Grazie, perché sono 3 mesi di spese di struttura pagate (li rendiconto proprio così), senza che un milligrammo ne ricada sulle famiglie.
E quindi, ovviamente, ricordatelo a tutti quanti anche per quest'anno, fino alla prozia di settima generazione!!!
Un abbraccio anche a Boog.
Festeggiamo più che mai ringraziando sempre voi Amici, Fabullino è molto fortunato ad avervi sempre.
Buona giornata.
Angela

giovedì 9 maggio 2019

Cose belle.

Parliamo di cose belle.
Vi conto che la onlus ha vinto un bando, alleluia alleluia, e ci danno 15 mila euro: da ieri, che è arrivata la notizia ufficiale, lavoroni, per tutte le procedure per ottenerli e utilizzarli e rendicontarli, Fabullino mio adesso stai buono ti prego.
Se non altro, si lavora per qualcosa di produttivo, e la onlus, dopo un anno complicato, dovrebbe avere un po’ di respiro e poter offrire di più alle famiglie.
Meno male, insomma.  Per noi sono lavori angoscianti, perché sono difficili, perché dietro hanno tutte le speranze di tutte le famiglie che sperano di tirare il fiato almeno un pochino.
Insomma, sembra sempre incredibile, ma i pensieri nessuno ha ancora capito come pesarli. E i fisici ci dicono che non si fa. Però, intanto, sulle spalle sono più corposi di uno zaino da montagna per star fuori due settimane.
E quindi è stato un pomeriggio convulso, ma la notizia è ottima.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 8 maggio 2019

Pensiero sgusciato.

E i bilanci onlus sono finiti, con tutte le relazioni annesse, ieri in una miracolosa ora di silenzio e concentrazione totale: il piacere di essere lucidi, senza l’intontimento del dolore e dei farmaci. Se penso a come stavo fino alla settimana scorsa ancora non ci credo.
Al punto che, ieri sera, ho sbagliato pensiero, ogni tanto capita, l’attenzione non è mai troppa.
Per cui stavo andando a dormire, tutta soddisfatta perché ero stanca morta ma ero riuscita ad occuparmi di Fabu, perché, ovviamente, questo è il primo incubo di quando stiamo male; e proprio mi godevo la sensazione di fare le cose con un dolore che si sente poco: aprire il rubinetto, alzarmi dalla sedia, tirare la porta del frigo, prendere qualcosa che pesi più di 10 grammi.
E così mi è scappato il pensiero: chissà Fabullo quanto sarebbe felice nel riuscire a fare qualcosa che vuole fare, un gesto qualunque, che ha in testa ma non nel corpo.
Che vi devo dire.
Sto rileggendo Yehoshua e ho lasciato perdere, benedicendo la stanchezza che permette di stordirsi e dormire a comando, senza pensare, almeno così sembra.
Buona giornata.
Angela

martedì 7 maggio 2019

Sono buone notizie.

Grandissimo Blog che ha trovato il tempo e la voglia, e il pensiero, di darci sue notizie: lo abbracciamo e gli auguriamo, di cuore, che tutto finisca presto e bene. E lo ringraziamo perché ha pensato a Fabu anche in un momento complicato.
Oggi vi racconto che stiamo riprendendo il giro, sperando che duri, perché qui, ogni volta che si pianta qualche cosa, il recupero è complicato. E, in fase di recupero, la prima cosa che salta è ogni singola azione che sia di riposo.
Fabu ha iniziato la settimana scolastica che speriamo che riesca ad essere la prima completa dopo tanto tempo: anche perché sta per arrivare la lunga estate calda, che tutti i bambini aspettano con grande gioia, e che invece, nel nostro mondo del contrario, diventa solo un problema. Per cui speriamo proprio che Fabu possa approfittare al massimo della scuola, per poter stare in compagnia.
E, contemporaneamente, noi dobbiamo approfittare di questo tempo per fare tutto ciò che è già indietro, perché abbiamo di nuovo avuto un periodo complicato.
Per cui ieri mattina, è ufficiale, sono nuovamente riuscita a sollevare la tazzona grande del thè, senza farmi venire i sudori, prendendo solo due dosi di antidolorifici in tutto il giorno e non cinque; e quindi ero anche in grado di tenere gli occhi aperti e concedermi 5 ore filate di spesa, riordino biancheria e pulizie. E poi, recuperato Fabullino, con lui che dormiva, 2 ore di bilancio onlus: per cui siamo indietro, ma non era proprio fattibile. Ma oggi, se non c’è nemmeno mezzo intoppo, lo finisco: funziona che mentre mi occupo di Fabu e cose varie lo penso, stando attenta a non dimenticare altro. E quando posso sedermi, devo solo più scrivere.
Chissà com’è riposare e basta. Chi lo sa.
Vabbè. Comunque sono buone notizie, essere di nuovo in grado di muoversi è spaventosamente bello.
Buona giornata.
Angela

lunedì 6 maggio 2019

Babbo Natale esiste.

Sarebbe bello dire che tiriamo le fila di tutta la vicenda, e invece no. Quelli Che Sanno dormiranno come sempre sonni tranquilli: per la carità, sincronizzate gli orologi, perché sicuramente saranno nervosi, se lo diranno l’un con l’altro, e qualche effetto boomerang ci sarà. Il primo sarà ipotizzare che, quella che abbiamo raccontato, sia tutta una storia montata ad arte. In effetti sembra così, con i tasselli che arrivano a poco a poco e confluiscono.
Ma qui di artistico non c'è nulla, le Madri Isteriche lo giurano con il sangue.
Dicevo che non tiriamo le fila: perché vorrebbe dire arrivare ad un dunque, magari, addirittura, a delle soluzioni.
E invece proprio no.
                       Abbiamo raccontato questa storia qui perché io sono una piaga noiosa incattivita            dalla vita (notate la splendida figura retorica), che è la definizione corrente di Madre Isterica: ma, questa storia qui, è solo uguale a tantissime altre.
Le Madri Isteriche chinano la testa contando le volte in cui hanno chiesto qualcosa ai servizi territoriali e la risposta è sempre stata no. La richiesta non poteva mai essere fatta rientrare. In che? Non si sa più.
Ecco, partiamo di qui. Non le tiriamo le fila, facciamo solo delle riflessioni.
I servizi territoriali, che rientrano nel mitico Terzo Settore, sono quelli creati dai territori, appunto, per le esigenze assistenziali del territorio stesso. Solitamente, quindi, il loro datore di lavoro è un consorzio di comuni: giustamente, perché, soprattutto nei piccoli comuni, è l’unico modo.
In quanto tali, lavorano su qualcosa di specifico, quel territorio lì, esistono apposta: perché ogni territorio ha peculiarità diverse. Le problematiche non sono uguali nelle grandi periferie rispetto a km di borgate di montagna sparse.
E già lì, prima riflessione, che nasce dalla storia che abbiamo appena raccontato, che è solo un esempio: è evidente che qualcosa non torna, nell’hinterland di una grande città del Nord Ovest italiano non può essere che non esista nulla.
Poi: queste strutture territoriali sono sempre, dico sempre, sotto dimensionate a livello di fondi erogati, che vuol dire che non c'è personale sufficiente, perché non lo si può pagare. Insomma, che tutto ciò che è welfare non sia esattamente una priorità di qualunque governo è la scoperta dell’acqua calda.
Vero.
Però.
Pensiamo  a questa storia, che però non è un caso isolato.
Non era un problema di fondi da trovare: ci sono, sono lì inutilizzati. Il compito dell’Ambito, che ha partecipato al bando, è di renderli fruibili. Per tale compito, l’Ambito viene pagato. Ecco: sicuramente per questo lavoro qui, come per tutti gli altri, l’Ambito è pagato poco. E gli operatori non hanno solo quello da fare, ma centinaia di problematiche da portare avanti a cui stare dietro.
Però questo discorso sarebbe inoppugnabile per due aspetti: se il lavoro relativo a questo bando (valutazione, stesura PAI, eccetera) fosse stato un’urgenza: una roba da fare dall’oggi al domani. Abbiamo migliaia di richieste, un solo operatore, altre emergenze da gestire (34 anziani moribondi con nessuno al mondo, ingresso di 12 nuovi bambini disabili a scuola, necessità di 10 educatori di comunità, eccetera eccetera), ci lasciano due giorni per definire tutto di un bando che poi non può più essere cambiato.
Ecco: non era così. La faccenda è stata chiara ora perché la Madre Isterica, invece di stare a pontificare su feisbùc, ha letto il bando: ma sono anni che la faccenda procede, anni, un bando dopo l’altro. E il PAI poteva eccome essere aggiornato.
E poi: l’effettiva impossibilità per mancanza di risorse è giustificabile solo quando le competenze sono presenti. Tenendo conto che l’Ambito è lo stesso che ha detto alla ragazza Ma come sei venuta alta, ecco, permettete che qualche ragionevole dubbio emerga.
In più: veramente le Madri Isteriche non hanno abbastanza dita per contare tutte le situazioni in cui i servizi territoriali non possono intervenire perché non rientra. Non c’è mai nulla che rientri.
La trafila è questa: non rientra l’assistenza a quell'ora lì, ma solo a quell'ora là, quando non serve. Non rientra quel lavoro lì, ma quel lavoro là, dove non serve.
Ma se deve essere tutto studiato sul territorio specifico, questo territorio qui, perché non rientra mai?
Mistero.
Ehhhh...però.
Facciamo tante cose. I tavoli di discussione. I gruppi di auto aiuto. Le serate divulgative. Non viene mai nessuno, la gente non capisce.
Tutte belle cose, finanziate da varie situazioni, ad esempio da bandi e contributi comunali e regionali, che permettono l’esistenza del servizio territoriale e di buona parte del Terzo Settore. Che così può pagare i propri operatori. Insomma: che esiste per esistere, e basta.
Poi, di solito, finisce così: qualche tragedia sociale appare sui giornali. Ma sì che conosciamo questo/a disabile/anziano/famiglia, però ha sempre rifiutato il nostro aiuto, non ne sapevamo più niente. Che cosa vorrà dire? Che mai nulla di richiesto rientrava e poi non partecipava con ardore alla serata divulgativa?
Ecco la riflessione: la Madre Isterica di questa storia andrà eccome a fondo: ma con un obiettivo concreto, di ottenere il dovuto per la figlia almeno per il prossimo bando, perché quello che è perso è perso.
Ma sa già che l’Ambito sarà, proprio al limite, solo lievemente irritato, e rimarrà tale, sotto tutti i suoi aspetti. Perché l’Inps dovrebbe valutare la faccenda tramite il proprio ufficio di territorio, che con quell’ambito ci parla tutti i giorni; e dovrebbe segnalare la faccenda al datore di lavoro dell’Ambito, cioè il consorzio dei comuni, che vuol dire una serie di persone, che a, questo punto si mettono a valutare la qualità del servizio offerto da quelle persone sotto tutti gli aspetti.
Tutto questo perché lo dice una Madre, che è Isterica per definizione.
Ecco, io credo a Babbo Natale. Ma che possa capitare una roba così, proprio no.
E perché si sia impaginato così, non lo so.
Buona giornata.
Angela

venerdì 3 maggio 2019

Il bello della scelta.

Viene la parte migliore, per noi che amiamo le parole: quelle che hanno un significato perché diventano fatti. E, in questo caso, più che mai, i fatti sono, appunto, le cose non fatte.
Promettetemi che non commetterete atti inconsulti, vi prego.
Allora: all’interno di questo famoso progetto, con cui vi ho tediato rovinandovi la settimana, vengono definite Responsabili le persone che accedono alla piattaforma Inps, accreditandosi, inserendo i dati dell’utente che ha necessità, partecipando, insomma, al bando.
Tutti i mesi i Responsabili ricevono dall’Ambito questa mail (questa è quella di febbraio, come esempio), che è veramente uno spettacolo, che pure LA PAOLA, che teme sempre la mia fantasia delirante, dovrà ammettere che c’è di peggio anche a  quello che viene in mente a me. E questo peggio è pure reale: perché l’unica cosa che ho fatto io è mettere le X al posto del nome del progetto, per ovvi motivi di privacy. Perché poi è ovvio che, di fronte a simili storie, Quelli Che Sanno si attaccano alla privacy.
Leggete:

Cari responsabili del progetto XXX,

inoltro la solita email promemoria per ricordarvi di effettuare l'accettazione mensile per le prestazione di XXX da voi ricevute nel mese di FEBBRAIO 2019 .
L'accettazione può essere effettuata dal 10 al 19 del mese in corso.
L'INPS ci richiede di porre particolare attenzione alla fase di conferma della ricevuta da parte vostra: se non viene fleggata l'opzione "non erogata in accordo con l'Ambito" scatta la penale.
Ricordo quanto segue: se NON avete usufruito di tutte le ore/ giorni a vostra disposizione, o non avete usufruito di nulla (per vostra scelta personale), dovete CONTINUARE a fleggare: “NON EROGATO IN ACCORDO CON L'AMBITO” vicino alla cifra che troverete sotto la voce quantità effettivamente ricevuta, inoltre se la quantità che di cui voi avete usufruito nel mese è inferiore a quanto scritto sul PAI (cioè la cifra da usare ogni mese), dovete continuare a fleggare: "IN ACCORDO CON L'AMBITO”.
Continuiamo a raccomandarci che NON dovrà MAI essere fleggato "PER RINUCIA ALLA FRUIZIONE" . Nel caso ci fossero delle discrepanze tra quanto da noi inserito e quanto da voi effettivamente usufruito vi prego di telefonarmi subito, in modo che insieme si possa rimediare agli eventuali errori.

Anche questa volta si conferma la regola dell’importanza delle parentesi tonde, guardate cosa c’è scritto dentro: per vostra scelta personale.
Quando l’unica proposta ricevuta e inserita nel mitico PAI è la frequenza di una piscina, che può garantire la disponibilità della vasca per questa ragazza solo nelle ore imminenti all’alba, che si è rivelata una tale fatica per tutti da risultare controproducente. E basta, nient’altro, area dell’immediato hinterland torinese, non c’è niente.
Questa è la scelta personale.
Ovviamente, le famiglie, i mitici Responsabili, obbediscono. Perché altrimenti si blocca tutto da parte dell’Inps, e prima di dimostrare tutta la faccenda si vien vecchi. Mentre le famiglie sperano sempre che qualcosa si sblocchi: per cui obbediscono all’ordine di Quelli Che Sanno, l’Ambito in questo caso, e tutti i mesi insistono perché qualcosa venga fuori.
Anche pensando che, se l’Ambito ha i requisiti per gestire il bando, starà facendo tutto bene. Finché, un giorno, leggono il bando. E vengono in mente tutte le molteplici situazioni in cui l’Ambito non è stato proprio brillante nelle sue competenze.
L’altra parola che fa paura, leggendo la mail, è penale: ma, a questo punto, sarebbe interessante sapere per chi scatti la penale.
È stata l’altra domanda che la Madre Isterica ha fatto all’Ambito, oltre che Perché. Nessuna risposta.
Adesso definiamo.
I fondi sono lì, per lo meno fino alla scadenza del bando, che è imminente. E c’è già quello nuovo a cui iscriversi. Non sono finiti da un'altra parte. Questo no.
Però.
Quello che nel bando è definito l’Ambito è, in questo caso specifico, il consorzio socio assistenziale territoriale, uno di quegli organismi che confluirà nel mitico Terzo Settore.
Un organismo nato per offrire servizi, è questa la sua sola ragion d’essere. In teoria.
Questo consorzio si è candidato al Bando per diventare Ambito (ahhh, le parole, ma dobbiamo usarle bene, perché vedete ben che fregature nascondono per chi non sa i congiuntivi): per essere, cioè, l’organismo titolato ad assistere gli utenti coinvolti dal bando in quell’area specifica. Per candidarsi, hanno dimostrato di avere i requisiti: aiutare l’iscrizione, conoscere gli utenti, valutarli, preparare un PAI concordato, individuare le strutture da convenzionare e convenzionarle.
Per proporre questa candidatura all’Inps, e vincerla, presentano anche un budget: che sono i costi gestionali, quelli del personale che lavora per fare tutto questo, per esempio.
Ed è giusto che sia personale retribuito perché competente: il Terzo Settore non può basarsi solo sul volontariato. Deve essere un settore che offre servizi e che non fa lucro, ma il personale deve essere retribuito, altrimenti tutto si pianta.
Questi costi di gestione non sono assolutamente i fondi a disposizione degli utenti, che sono lì, sono altri fondi.
Che vengono percepiti dall’Ambito comunque, perché ha svolto il suo ruolo. E perché l’ha svolto? Perché ciò che non è stato erogato non lo è stato per scelta personale dell’utenza.
Penso che a questo punto il cerchio si chiuda, e gli Amici del Blog, che tutto hanno capito, stanno cercando le braccia da raccogliere.
Il lanciafiamme no, vi prego.
Insomma: l’Ambito ha comunque percepito il suo dovuto, semplicemente non ha fatto niente.
Il controllo avviene da parte dell’ufficio Inps, sempre di zona. Il controllo, però, significa controllare che i dati sul sistema siano congruenti. Punto.
L’unica risposta data alla Madre Isterica e Ingrata, al perché non si sia fatto, è stata: Ehhh ma è difficile.
Sentite: tutto ciò che va oltre la tabellina dell’8 per me, personalmente, è difficile. E infatti lo lascio fare all’Andrea al Poli e al piccolo Davide in quel di Firenze.
Ma se i nostri due matematici preferiti, un bel giorno, dicessero: io non lo fo perché è difficile e sto qui a fare la tabellina del 2 e non chiedetemi altro, ecco, pure loro verrebbero buttati fuori. Ed è per questo che sono i nostri matematici preferiti, perché quella risposta lì, a loro, non passa per la testa. A me sì, ma infatti faccio altro.
Attacco la lavatrice, per esempio. Che però non rappresenta una caratteristica per portare avanti certi ruoli, tipo la gestione di quel bando lì.
Buona giornata.
Angela