sabato 30 novembre 2013

il giorno della sveglia.



La Michi sta preparandosi per uscire per andare a cavallinare.  Ieri sera abbiamo preparato non so bene quanti strati di roba, fuori il cielo è grigio bianco, di quelli che marcano neve. Quindi, vestizione modello tundra.
Ieri Fabu è stato bravissimo a fare l’esame e bravissimi nel reparto. Diciamo che ci abbiamo messo mezz’ora a girare attorno alle Molinette per arrivare dal lato giusto per posteggiare. E poi venti minuti di numero per entrare, trovare il posto, ci hanno fatto passare davanti a tutti, sistemato Fabu sul lettino, fatto un mucchio di complimenti da bambino viziatissimo e fatto tutto. Adesso aspettiamo i risultati: se va tutto bene ci danno una relazione al prossimo day hospital a febbraio, altrimenti ci chiamano.
Invece qui si ride perché ieri mi hanno regalato una sveglia fatta a semisfera che quando la tocchi si accende di colori cangianti modello fantasma o extraterrestre. E quindi, come ovvio, la prima cosa che ho fatto è stato farla vedere al Pier Francesco che è invidioso e la vuole lui. Peccato che sia bella da morire, ma che stamattina non abbia suonato: o perché non siamo capaci o perché è un ciaparàt. Anche se è opinione di tutti quanti che sia proprio colpa del Pier Francesco, in qualche modo che sa solo lui. E’ stato l’argomento della colazione, con la sveglia dondolante (semisfera, appunto) in mezzo al tavolo per sviscerarne i misteri misteriosi.
Stamattina logopedia.
Buona giornata.
Angela

venerdì 29 novembre 2013

Esame.

Oggi niente scuola e niente logopedia: ci hanno chiamato per fare la densitometria ossea e ci andiamo.
La pneumologa ci aveva fatto incontrare l’endocrinologo per parlarne durante il day hospital: e noi siamo stati contenti, perché, in teoria il controllo dell’osteoporosi andrebbe sempre fatto nelle persone sedute e che, per di più, prendono gli anti epilettici.
Questa la teoria: la pratica è che tutte le strutture sono talmente piantate con le prenotazioni che il tutto viene sempre rimandato a quando c’è un sospetto di frattura spontanea. Per cui avremo l’impiccio di andare fino alle Molinette con questo freddo, in uno dei posti più pasticciati di Torino, per tutto: traffico, parcheggio, ingresso, distanze da percorrere. Speriamo siano puntuali e organizzati per Fabu, abbiamo appuntamento alle 11.30. Ma, nonostante tutto questo impiccio, siamo ben contenti di avere questa possibilità.
In realtà non dovremmo avere  problemi da questo punto di vista: perché Fabullo sta tanto in carico, perché ha una buona struttura muscolare e viene mobilizzato tanto e quindi il microcircolo dovrebbe favorire il metabolismo dell’osso; perché non prende i barbiturici che sono quelli maggiormente incriminati.
Però, ovviamente ovvio, finchè non l’abbiamo fatto e finito e non sapremo i risultati io mi porto avanti agitandomi un pochino. Sempre altrettanto ovvio, guida Paulo Aimo Autista, perché, come già detto, io non ce la posso fare sui viali e controviali  con milleduecento macchine al metro quadro, e non è che una sposa un torinese per niente.
Buona giornata.

Angela 

giovedì 28 novembre 2013

Buon Giorno del Grazie!!!



Non so se il nostro consulente americano sia per lì o partito approfittando della vacanza… però Happy Thanksgiving!!!!! E poi vogliamo notizie sulle dimensioni del tacchino, chissà se l’hanno portato a casa con la porta aerei.
Chissà, ripensando a quello che dicevamo qualche giorno fa, forse potremmo anche noi, ogni tanto, festeggiare un Giorno del Ringraziamento, ma di quelli personali, in cui ci ricordiamo di ringraziare per quello che abbiamo, che poi non vuol mica dire accontentarsi: vuol solo dire ringraziare per poi ripartire, no?
Detto da una che usa i buoni tetraggine.
Ma siccome che sono signora e superiore a certe “piccolezze”, non dico che ringrazio perché, vorrà dire poco, ma quanto meno formalmente ci siamo tolti quel senatore. Come dire? Un barlume di serietà. Solo barlume, ne sono conscia.
Facciamo che ringraziamo perché ieri Fabullo ha di nuovo riconosciuto 11 sillabe, prese completamente a caso. Solo 11 perché prima ha fatto 10 minuti di pista perché non voleva giocare a memory.
E anche perché fa freddo ma, almeno sotto casa, non abbiamo ancora sghiacciato i vetri alla mattina, che è già un bell’impiccio. Magari anche perché, nonostante certi aspetti della vita non proprio semplici, tutti quanti avevamo addosso una bella giacca pesante e anche i guanti. E perché sto mangiando la torta di mele, perché il Pier Francesco è arrivato domenica ma è riuscito  a lasciarne un po’.
E vi conto anche che stamattina mi sono alzata mezz’ora dopo perché ero di nuovo stordita per una storia scolastica: nel senso che avevo preso 7 di matematica quando tutti non arrivavano sopra il 3 e mezzo; ma poi avevo scoperto che ero indietro di storia di svariati mesi e oggi mi avrebbero interrogato. E dovevo recuperare tutto in poche ore: ecco, ci ho messo un bel po’ a realizzare  che non era vero!!!! E lì sì che ringrazio, uuuhhhh come ringrazio!!!!
Buona giornata.
Angela

mercoledì 27 novembre 2013

Figurone



Ieri Fabullo ha fatto un figurone. Perché sono venute a scuola la dirigente didattica e la dirigente dei servi zi assistenziali per la riunione che fanno periodicamente di verifica di routine: e le maestre gli hanno detto di far vedere com’è bravo. E lui, bontà sua, ha deciso di fare quello impegnato invece che il salame, e ha fatto vedere che riconosce le lettere, ha preso tutte quelle del suo nome eccetera eccetera.
Insomma, un figurone. Con le maestre che gli hanno fatto tanti complimenti perché è indubbiamente bravo, ma, sotto sotto, anche perché ha appunto deciso di non fare il pelandrone proprio, come dire, in sede d’esame.
Per cui oggi andiamo in logopedia, e vediamo un po’ cosa tira fuori.
E poi ieri la Michi era tareffa, con il mal di stomaco e la borsa dell’acqua calda, a mangiare gallette e a bere un po’ di tisanina piano piano, una roba mestissima: insomma, ‘sto virus che gira. Però per fortuna sembra finita lì, diciamo che penseremmo stamattina di spedirla a scuola, con tutta una serie di strati di roba addosso, per le giornate limpide e gelide che stanno arrivando.
Buona giornata.
Angela

martedì 26 novembre 2013

Procedere.



Finalmente internet gira di nuovo in maniera stabile: perché abbiamo cambiato una roba che non funzionava più, non mi chiedete cosa, bianco e con le lucette.
Sarà un albero di Natale bianco, mia cara, dice LA PAOLA. No, più piccolo e  senza la stella in cima. Non fa niente; dato per assodato che tanto io di tecnologia non capisco un tubo e che non si è nemmeno fuso perché ho combinato qualche pasticcio io, va bene così: accetto questi misteri tecnologici con grande rispetto, una sorta di atto di fede.
Noi procediamo: il farmaco è calato da giovedì sera e la dottoressa ci aveva dato tre giorni per capire se qualcosa andava male. Per cui tiriamo il fiato, perché va tutto benissimo: in questi giorni è solo stato un po’ più antipatico e noioso, come tutte le volte che ritocchiamo i farmaci. Aspettiamo giovedì, dopo una settimana esatta, per telefonare alla dottoressa e ricevere sostanzialmente la benedizione.
Inutile dire che stiamo pensando alla famiglia del nostro amichetto. Ai primi giorni senza tutte le cose da fare, con tutti gli annessi e i connessi della cosa, i rovesci della medaglia, il cuore pesante e leggero. Non lo so, credo non si possa capire e spiegare. Scriveranno tomi su tomi su tutte queste sensazioni, poi ci faranno i congressi con tanto di atti. E chi ne è direttamente coinvolto a viverle ringrazierà educatamente e poi troverà delle strategie che su quei tomi non ci sono.
Mi sa che mi sono svegliata male.
Buona giornata.
Angela

lunedì 25 novembre 2013

Forse.



Ieri ci siamo persi, perché quando siamo stati un po’ attivi si è poi perso internet, che ha bamblinato tutto il giorno: cosa non normale, se oggi si ripete dobbiamo capire un po’.
Ci siamo persi ieri mattina nei pensieri. Vi devo raccontare una cosa.
E’ volato tra gli angioletti il nostro amichetto, quello che ha regalato un bel po’ di attrezzatura alla onlus un paio di mesi di fa.
E basta. Perché io non sono abbastanza brava e nobile e dignitosa da sapere cosa si dice in queste occasioni qui. Più che altro qualcosa che non sia scontato. Qualcosa di denso quanto il vuoto che lascia. Il vuoto intervallato al sentimento di incredulità per quanto abbia dovuto soffrire nella sua vita.
Forse il modo migliore per essere meno piccoli di fronte a tutto ciò, meno senza senso, è quello di apprezzare sempre le cose belle che ci sembrano scontate. Che è quello che il nostro amichetto ha sempre fatto tutte le volte che ha potuto: perché ha sempre sorriso di ogni momento in cui è stato bene dopo essere stato male, di ogni carezza, di ogni passeggiata.
Ma proprio le cose scontate: non lo so, aprire la finestra la mattina: perché abbiamo le mani per farlo, e gli occhi per vedere fuori e la pelle per sentire l’arietta fresca e anche una finestra da aprire, con la casa intorno. O alzare la tazzina del caffè, quella bianca con la riga rossa che ci scalda le mani in un giorno freddo. O l’essere annoiati dalla gente chiacchierona, perché vuol dire che la sentiamo, che possiamo decidere di non ascoltarla, che possiamo apprezzare anche il silenzio, che nel brusio possiamo anche trovare una parola che ci piace, che venga dalla folla in strada  o dal nostro cuore perché ci ricordiamo qualcosa di bello, che ci fa sorridere con l’aria ebete nel bel mezzo della giornata.
Forse così ha un po’ più di senso, ma solo forse. Forse avremo imparato qualcosa.
Abbracciamo questa famiglia. Oggi che avrà tanta gente intorno e domani che si ritroverà improvvisamente davanti ad una giornata “normale”.
Buono giornata.
Angela