sabato 28 febbraio 2015

Collaborazione scientifica.



Donna Paola Da La Spezia, sono commossa: davvero, è bellissimo condividere tutto come fanno i giovani di 24 anni; però non era il caso di mettere in piedi un trasloco, giuro. Lo sapevamo lo stesso che ci volevi tanto bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ieri Fabullo ha dato prova di grande collaborazione ai fini della scienza. Allora: la nostra logopedista deve  tenere una lezione ad un corso di specializzazione e vuole affrontare l’importanza della postura corretta per lavorare bene sulla deglutizione. Come facciamo? Senti, facciamo vedere Fabullo mal messo e poi ben messo e tu spieghi la differenza. Poi chiameranno amnesty, il telefono azzurro, qualche altra storia di bambini maltrattati, ci manderanno chi di dovere, che vedrà Fabullo, che ha veramente la faccia del bambino maltrattato, malvoluto, depresso, e tutte quelle robe lì.
Per cui, ieri , nelle nostre lunghe giornate, mi sono messa al lavoro: allora Fabullino, adesso tieni un attimo la testa giù, guarda per terra, ti ho anche messo il giornale lì lo vedi? Neanche morto: lui con la testa su bella dritta, e l’espressione del Ma sei completamente scema?
Le abbiamo provate tutte, ma non c’è stato verso di farlo collaborare ai fini della conoscenza universale.
Allora ho detto: ok, non fa niente. Lo fotografo seduto bene e facciamo notare i particolari di una postura corretta. Manco morto nemmeno lì: mi vedeva pronta a scattare, e cominciava a urlare, alzarsi, fare una serie di gesti con il braccio destro abbastanza chiari nel loro significato.
Insomma, la collaborazione di una rapa. Non ci daranno il Nobel nemmeno questa volta.
Michi partita per cavallinare, mamma adesso esce per andare un paio d’ore in onlus, e al ritorno dobbiamo fare un piano per essere produttivi. Un piano, mia cara, dice  LA PAOLA? Ovvio.
Buona giornata.
Angela

venerdì 27 febbraio 2015

Lasciamo stare certi significati.



Ovvio, le mitiche contingenze cosmiche.
Per cui ieri avevamo appuntamento con il tizio del contatore del gas alle dieci. E la pediatra mi ha telefonato che veniva… alle dieci. Però alla casa c’erano idraulici, carpentieri e anche il nonnino che sapeva che eravamo nelle canne: per cui il tizio qualcuno che gli aprisse l’ha trovato eccome.
La pediatra, che Dio la salvi sempre, ha trovato Fabu molto meglio: in effetti lo vediamo anche noi che ha molta più resistenza e appetito, le ore di sonno nella giornata si sono davvero ridotte.
Prescrizione: la prossima settimana si ricominciano le terapie facendolo stancare gradualmente, con calma. E, a quel punto, la settimana dopo anche la scuola. Gulp: ammetto che speravo ci andasse già a scuola, però la dottoressa ha ragione: lasciamoci per ultimo il momento di rischio contagio, che è la scuola, così comincia a riabituarsi pian piano alla fatica quotidiana.
Sostanzialmente, lui ricomincerà la scuola nella settimana in cui dovremmo traslocare. Vabbè: ogni tanto penso che, se fossimo meno incoscienti, più saggi, più razionali, non ci dovremmo nemmeno alzare ogni mattina, perché il senso di tante cose è abbastanza discutibile. Per cui non pensiamo al fatto che stiamo per cambiare casa e io non mi sono nemmeno ancora pettinata: mi sfugge il significato della cosa, mia cara, dice LA PAOLA. Uuuuhhh, sapeste a me….
Buona giornata.
Angela

giovedì 26 febbraio 2015

Sempre quella Buona Volontà.



In realtà il progetto scuola a domicilio è assolutamente tutto merito della dirigente scolastica e delle insegnanti: che erano a conoscenza di questa possibilità e due anni fa si sono attivate per metterla in atto per la prima volta.   Del perché buona parte delle famiglie con cui parlo non ne sappiano mai niente non lo so: probabilmente rientriamo sempre nel capitolo delle persone di buona volontà, che mettono in atto delle possibilità che sono previste dalle normative. E’ vero che il bambino deve essere in una situazione particolare: certificato, ma che sta a casa da scuola solo per un motivo contingente, e che, ovviamente, non sta così male, non ha ad esempio 44 di febbre come i gatti, perché è appunto un progetto didattico e non di assistenza. Per esempio, appunto, la situazione di convalescenza.
Per cui, magari, nessuna delle famiglie con cui chiacchiero si è mai trovata con dei bambini in queste specifiche condizioni. Oppure, il capitolo delle persone e dei professionisti di buona volontà di cui sopra: siccome sono notoriamente una malpensante, andrei piuttosto in quella direzione. E ribadisco che Fabullino è un bambino fortunato ad essere in questa scuola.
Ieri con la Maestra Elena è stato un po’ bravo  e un po’ no. Certo che lei è stata con la testa più dura di lui e non l’ha fatto smettere finchè non ha combinato almeno qualchecosa con il pc. Però in generale lo vediamo meglio davvero: probabilmente era davvero necessario questo periodo post ricovero, perché è davvero cambiato dalla scorsa settimana.
La pediatra arriva stamattina. E stamattina arrivano anche quelli dell’italgas. Sto sperando che le due cose vadano separate.
Invece qui sembra maggio: però volevo rassicurarvi del fatto che, vista la situazione nel centro sud, chi di dovere ha fatto notare che la messa in sicurezza delle situazioni idrogeologica del territorio non può più aspettare. Quindi, possiamo proprio stare tranquilli.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 25 febbraio 2015

Ancora in pigiama.



 Anche stamattina arriva Elena: se non altro Fabullo è già sveglio e quella in ritardo è mamma. Saranno i famosi 25 anni.
Però ieri con Elena è stato molto ma molto più bravo della settimana scorsa, con dei tempi di attenzione decisamente lunghi, di almeno un’oretta, poi pausa, poi altri 45 minuti.
Insomma, probabilmente stiamo meglio. Oggi potrebbe arrivare la pediatra, la scorsa settimana era arrivata proprio di mercoledì.
Domani mattina arrivano anche a mettere il contatore del gas, e questo ci cambia abbastanza la vita: se tutto funziona, pensavamo di spostarci a metà marzo. Ovviamente siamo indietro anni luce, intere galassie.
Vado, dobbiamo darci una mossa. Altrimenti arriva la Maestra e ci trova in pigiama: poi arriva la pediatra e si scambiano le impressioni sulla medesima esperienza. Secondo me tutti quanti pensano che siamo abbastanza suonati. D’altra parte, dice LA PAOLA.
Buona giornata.
Angela

martedì 24 febbraio 2015

La Scuola in salotto.



Ovvio che Fabu dorme ancora: stamattina, perché tra un’ora la Maestra Elena sarà qui, lui dorme ancora. Neanche lo facesse apposta, quel coccodrillo.
Speriamo tanto che faccia quello che si concentra un pochino: non dico tanto, perché Elena gli mette a disposizione 3 ore, ma è ovvio che non sono come 3 ore a scuola. Dove ci sono gli amici e l’intervallo. Qui le ore sono più lunghe e noiose, quindi non possiamo pretendere che stia attento per un tempo così lungo; un’oretta però non sarebbe proprio male.
Tra l’altro, siamo di nuovo dei bambini fortunati ad avere questa opportunità. Perché spesso altre mamme a cui lo racconto fanno tanto d’occhi: nel senso che a loro non è mai capitato che venga attivata la scuola a domicilio.
Precisiamo: non è la stessa normativa che prevede la scuola a domicilio nel caso di bambini che non possono proprio frequentare, ad esempio per l’utilizzo di macchinari complessi.
Nel caso di Fabullino rientriamo invece in un progetto rivolto a bambini certificati, che stanno a casa da scuola per una causa contingente ma che normalmente frequentano. Che non possono insomma frequentare in quel momento, ma non hanno nemmeno 41 di febbre, cioè possono giovarsi di un pochino di lezione. E’ un progetto che viene preparato e richiesto dalla scuola alla Regione, che deve anche essere motivato da un medico ospedaliero tramite apposita scartoffia, e che prevede un tempo minimo di un mese durante tutto l’arco dell’anno.
Ovvio che siamo sempre lì: noi abbiamo una dirigente e delle insegnanti che mettono a disposizione tutti i mezzi che esistono; bisogna un pochino conoscerli, volerli conoscere, e aver voglia di utilizzarli: anche perché è chiaro che, con la maestra che va su e giù e quindi è comunque un problema organizzativo per la scuola, i contributi economici offerti sono pari  a 0.
E vabbè. Poi lui che fa? Se la dorme. Adesso vado a svegliarlo.
Buona giornata.
Angela

lunedì 23 febbraio 2015

Amenità varie.



La Michaela è una grandissima, come sempre. Un pochino stanca, quello sì, ma una grandissima.
Noi sabato ci siamo dedicati alle pulizie: perché, dopo un mese che era in casa, non era il caso di far uscire Fabu proprio sabato, che c’erano 4 gradi, pioveva e si è messo anche a nevicare un po’. Per cui, rivediamo il programma: Fabu dorme con Paulo Aimo Papà e mamma e la Michi  a pulire un pochino. E abbiamo anche ricevuto la nostra prima visita di amichette varie con mamma comitatesca annessa: hanno declinato gentilmente l’offerta di un thè solo perché avevano già fatto merenda, non perché mancasse anche l’ombra della cucina, chiaro. Insomma, cominciamo già a fare vita sociale.
E invece ieri era bello, per cui siamo partiti alla ricerca dei lampadari, che secondo me Indiana Jones ha le idee molto più chiare quando parte per l’arca. Noi, per esempio, siamo andati in direzione di una zona commerciale senza sapere minimamente se esistesse o no un negozio di quel tipo. Gente da shopping, niente da fare. Comunque ad un certo punto il negozio è apparso e qualcosa abbiamo trovato.
Invece ieri sera avremmo ammazzato Fabu con il suo pc. Gli ho detto di tutto, qualunque cosa.
Buona giornata.
Angela