Oggi è il Giorno per ricordare che non è mai giusto
dimenticare; perché tutto si allontana e sembra inutile tenerlo lì, nei
pensieri. Ma se è così facile discriminare tutto ciò che è diverso e che fa
paura, e questo capita ogni giorno; se è così facile, allora, viene da dire che
una convinzione assurda ne tira un’altra, ne giustifica una ancora più assurda,
spostando i limiti sempre più in là. Per cui non si dimentica.
Così ricordiamoci che è facile, per esempio, fare grandi
discorsi sulla bellezza della Persona, la dignità, e tutto quanto; e poi non ci
sono i fondi ad, esempio, per avere degli edifici agibili per tutti; perché i
bambini più sfortunati possano avere un tempo scuola dignitoso ovunque; per
esempio. Però ci sono sempre, che ne so, per il calcio: uuuhhh, ma anche lì è
finito il tempo delle vacche grasse. Come no, magari è vero, ma non mi sembra
di vedere proprio situazioni da fame nel mondo, da quelle parti.
E allora? Sarebbe meglio pensare che, in fondo in fondo,
sotto le suole, nei meandri più nascosti, quelli che non si possono dire, perché
è incivile, sarebbe meglio pensare che i bambini sfortunati siano solo un problema per la società dei buoni, giusti
e belli. E allora, che succede? Che un pensiero tira l’altro?
Insomma, se volete dire che tiriamo sempre ogni situazione
per i capelli, che tiriamo sempre l’acqua al mulino che fa comodo, vabbè. Ma non
dimenticare fa bene, ricordiamoci quello, di non dimenticare.
Se nel mondo, come dire, sociale, non occupiamo proprio dei
gradini importanti, sappiamo però che il nostro Fabullo è eccome ricordato da
chi gli vuole bene, e succedono cose bellissime e incredibili: per esempio,
tutto l’impegno che i colleghi di Paolo hanno portato avanti per Natale per
aiutare Fabullo si è rivelato un grande successo, che a noi allarga il cuore e,
comunque, incide davvero sulla nostra vita quotidiana. Nel nostro piccolissimo,
davvero piccolissimo nei confronti della Storia più grande e orrenda, dedichiamo
i pensieri che ogni giorno arrivano dagli Amici di Fabullo ai bambini sfortunati,
quelli che si è cercato di cancellare non solo nel ricordo, perché erano
sbagliati e non degni.
Chi lo sa se tutto questo sproloquio era poi necessario, ma
sono domande da non farsi prendendo il thè
e mangiando crostata; so solo che oggi si parte, che ci stiamo provando.
Che facciamo finta di niente perché è l’unico modo per non cadere nel baratro
delle paure. Partiamo oggi pomeriggio intorno alle due, appena pronti, così
arriviamo presto e ci organizziamo per la sera in questo appartamento che
abbiamo trovato: poi domani entriamo alle sette e, temo, potrebbe essere lunga perché
prima c’era un intervento più complesso. Per cui Fabullo dovrà aspettare, in
ospedale, nel panico, e pure a digiuno.
E poi chissà: potremmo uscirne domani, oppure no; potremmo
andare direttamente a Castellanza, oppure no. Chi lo sa. Abbiamo preparato
valigie per il prossimo millennio, più o meno. Anche perché non siamo in capo
al mondo, ma certamente non a dieci
minuti da casa.
Non so se riusciremo a fare dei post, ma sicuramente vi
diamo notizie sul blog. Voi pensateci: lo so che già lo fate, come lo so. Però a
me fa bene dirlo, è che poi me ne ricordo.
Buona giornata.
Angela