Oggi è veramente ma veramente il caso di darsi una mossa, perché domani mattina si parte. Ho già fatto una bella serie di cose, ma ne restano sicuramente una belle serie di altre da fare: e il confine tra le due parti non mi è sempre necessariamente chiaro. Poi mi porto avanti, e sto lì a pensare a come andrà, se faremo delle belle cose, se torneremo di buon umore, se se se e ancora se.
Adesso mi sembra un periodo in cui sta seduto male, ma perché? Oppure no?
Ieri non abbiamo avuto dimostrazioni di asinaggine incipiente, perché Fabullo è stato salvato in corner dai compiti dall’arrivo dei cugini polacchi e la Michi ha giocato tutto il santissimo giorno con il cuginetto.
Poi Fabullo è tornato da Anna al pomeriggio e le voci dicono che sia stato molto bravo.
E basta, sono una piaga, lo so e me ne dolgo.
Quindi pensiamo che è l’ultimo dell’anno, che abbiamo avuto anni molto più antipatici e che invece questo ha portato delle buone cose (e siccome ho un minimo di amor proprio, mi fermo e non vi conto tutte quelle che vorrei e che quindi sono arrabbiata perché, ecco.); basti pensare alla fine dell’anno scorso in Sardegna, per ricordarci di quanto stiamo meglio e leccarci anche le unghie degli alluci.
Grazie per esserci stati vicini sempre, nei giorni di sconforto più totale e in quelli decisamente migliori, che mi chiedo se ci sarebbero stati se non ci foste stati voi a ricordarci di andare avanti.
Vi abbracciamo fortissimo, davvero.
Buona giornata.
Angela