sabato 30 maggio 2015

La mattina dopo la sera fantozziana.



Infatti, nessuna sveglia e apertura degli occhi alle sette, lettura fino alle otto e libro finito. Il terzo della serie di Manzini, fa che faccia in fretta a scrivere il quarto. E ora colazione, lettura giornali, pianificazione giornata che tanto non ha senso pianificare un accidenti.
Comunque: ci voleva l’inizio slow dopo ieri sera, una di quelle robe fantozziane. Con partenza in un contesto davvero di una tristezza infinita, senza parole: perché è volata in cielo la mamma di un compagno di scuola della Michi. Mammasanta, ecco, nient’altro.
Comunque: Paulo Aimo Papà ha portato Michi al rosario in un paese qui vicino. Non erano ancora usciti dal cancello che Fabullo ha cominciato a fare ammattire a oltranza, senza tregua. Per cui ho perso il filo delle cose da fare con un minimo di cognizione, stai dietro a lui sparecchia riordina e lui che urla che butta tutto a terra questo no quello no quello neanche, insomma mi sono persa. Così ho acceso duecento cose insieme per finire tutto quanto e ho fatto saltare la corrente. E poi non sono riuscita ad aprire il vano del contatore con l’apposita chiave. E Fabu che non poteva più vedere i cartoni e veniva buio e tutto quanto. Per cui gli ho messo il pigiama e gli ho detto di starsene lì e  che la cosa più furba da fare era dormire. E mi sono seduta lì e abbiamo aspettato il ritorno di Paulo Aimo Elettricista. E basta.
La giornata non era mica andata male, con Fabullo. Nel senso che le crisi non erano state tante come al solito e lui era stato meglio: più allegro, più energia, più concentrazione. A scuola  con il girello ha corso dietro al pallone come un pazzo e  aveva addirittura  perso una scarpa. Meno male: senza spiegazione quando va meglio come quando va peggio. Ma, quanto meno, è una tregua per lui.
Intanto da ieri sera siamo partiti con il primo aumento del farmaco, che dobbiamo mantenere così di nuovo per 15 giorni: a questo punto siamo ad un quinto dalla dose minima.
E bòn.
Stendibiancheria e tutta questa serie di cose.
Buona giornata.
Angela

venerdì 29 maggio 2015

Dell'essere insopportabili.



Il primo pensiero di stamattina al suono della sveglia è che domani non suona.
Ma il cogliere l’attimo, l’essenza del singolo momento, il pensare al presente???? Non prima delle sei di una lunga sequenza di giorni faticosi e di un litro di thè molto ma molto nero; poi nella prossima vita giuro che divento zen, per questa io speriamo che me la cavo.
Ma diciamo di più: che la sveglia non suona per tre giorni. E io ho una pila di libri  che aspettano solo di essere letti nel silenzio della mattina quando tutto tace. E anche una corrispondente pila di scartoffie, ma in questo caso specifico mi fa comodo cogliere l’attimo e non pensarci!!!!
Poi c’è la Maestra Elena che rientra nel capitolo dei Santi Subito: Fabu con oggi finisce la scuola perché termina l’assistenza territoriale; ma lei gli ha fatto un orario coperto da tutte le ore possibili dalle insegnanti: così potrà fare ancora delle  ore con gli amici.
Chissà se certe situazioni servono a far capire a tutti noi che esistono le Brave Persone: continuo a dire che mi sembra sempre un prezzo un tantino alto da pagare per far emergere la bellezza. Ma torniamo anche al concetto della mia scarsa evoluzione spirituale, quindi, probabilmente, non capisco e basta.
Certo che sono insopportabile di questi tempi.
Buona giornata.
Angela

giovedì 28 maggio 2015

La mentecattaggine.



Volevo solo raccontarvi che ieri mattina ho portato a scuola Fabullino in ritardo e me ne sono accorta solo nel primo pomeriggio.
Nel senso: che pensavo fosse lunedì, quando entra alle 9.45. E invece era mercoledì, quando entra alle nove. Non sono rimasta in ritardo, l’ho proprio fatto deliberatamente, convinta che fosse giusto.
A scuola, dove sono sante subito da sempre, non mi hanno detto niente, devono avermi guardato in faccia e basta. E poi alle due mi è venuto in mente, mammasanta.
Non ho giustificazioni in merito, a parte il dettaglio dell’infermità mentale. La mentecattaggine, insomma.
Ieri in logo Barbara è stata contenta: nel senso che ha avuto parecchie crisi, che l’hanno infastidito, in cui teneva la testa bassa, chiudeva gli occhi, aspettava passasse, insomma. Però, tra una crisi e l’altra, proprio bravo nella concentrazione e nelle risposte di lettura.
Per cui non so se dobbiamo essere contenti per l’impegno di Fabullino e la sua intelligenza; o pensare che tutto ciò sia un tantino disumano. Oppure non pensare e basta.
Però ho ritrovato i bulbi dei gladioli: perché sono spuntati, così adesso mi ricordo  dove sono. Grazie a Dio madre natura è più saggia della sottoscritta. Stavo quasi pensando di chiedere alla cornacchia che sta qui fuori se mi ricorda sempre tutto ciò che c’è da fare, orario di Fabu compreso.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 27 maggio 2015

Insomma.



Grandissima Donna Paola da La Spezia nella sua uscita notturna in ciabatte. Stavo pensando alle diverse possibilità, per cui uno esce così e i poliziotti non commentano: primo, perché sono uomini di mondo nonché educati e aspettano di spedirmi per poi ridere a manetta; secondo, perché tutto sommato non si vede tanto, perché uno riesce ad essere elegante in pigiama; terzo, ahimè, perché si ha comunque un aspetto talmente rimbambito che tutto sommato il pigiama ci sta bene, non si nota, e sembra tutto normale. Il giorno che capita a me non voglio sapere in che possibilità verrò fatta rientrare.
Noi non abbiamo mai niente da raccontare, se non che non succede nulla di grave legato al farmaco, per cui si va avanti come previsto e meno male, per la carità. È che ci piacerebbe tanto che comunque tutto cominciasse ad andare  meglio di suo, ecco. Vabbè.
Ieri mattina l’inps è andato liscio: ne avevo 15 davanti e ne ho approfittato per preparare una relazione per un progetto onlus. E poi era tutto a posto, ce l’abbiamo fatta.
Poi ci siamo goduti il pomeriggio di riposo: rapidissima incursione in biblioteca per prendere una borsata di libri, con la Michi di turno che ha fatto la registrazione più rapida della galassia, dài Michi che così non lascio troppo tempo Fabullo con nonna: non mi sono fidata a portare anche lui perché il tempo era instabile almeno quanto me. Poi siamo stati fuori a ripulire il cortile dal pasticcio del temporale, c’era fango ovunque, così abbiamo preso l’arietta e il sole: Fabu è decisamente più di buon umore se stiamo fuori, sopporta meglio il fastidio delle crisi.
Poi è arrivata la Pargola comitatesca che abita qui di fianco, a contarcela un po’, e lì ci siamo divertiti.
Insomma, facciamo finta molto ma molto bene.
Buona giornata.
Angela  

martedì 26 maggio 2015

Quella storia lì.



Sempre tante ma tante crisi. Aspettare.
Chissà se è giusto essere così rassegnati, forse ci perdiamo delle cose. Quella storia per cui la vita ci prende per stanchezza, ecco.
Vabbè.
Se non altro ieri Fabullo, quando non era arrabbiato da morire con noi, se stesso, la sua testa fastidiosa e l’universo creato, era tutto contento perché, per la prima volta, ha messo i jeans, e li ha fatti vedere a tutti quanti.
Mamma ha guidato e ascoltato musica, anche perché le scartoffie da mandare avanti sono  mille e anche duemila, ma mentre si guida è meglio di no. Per cui tanto vale cantare e amen.
Volevo solo dire che oggi vado all’inps, così, per passare il tempo. E’ arrivato il famoso verbale della 104 e vado a consegnarlo: dovrebbe andare liscia, perché ho il loro foglio sostitutivo, perché lo sportello della 104 non è quello dell’invalidità e pensioni e la coda è sempre limitata. A meno che mi dicano qualcosa di meraviglioso, non lo so, del tipo: verbale? Foglio? Ma lei non ha niente nelle sue manine, è tutto un’illusione ottica, un’idea platonica, un sogno da sognare, quelle robe alla Marzullo.
Insomma, vedremo. Oggi pomeriggio riposo, niente terapie.
Buona giornata.
Angela

lunedì 25 maggio 2015

Oggi si canta.



Oggi ripartiamo dopo una domenica di lavoretti e Fabullino impossibile. Noioso come una zecca.
Chissà se era nervoso per le crisi, mammasanta. O se, semplicemente, era nervoso perché voleva fare altro, che ne so: andare a spasso, mentre noi abbiamo dedicato la giornata ai lavoretti casalinghi che sono andati davvero a buon fine. Nel senso che Paulo Aimo Tuttofare ha anche messo le zanzariere.
Ancora un po’ e appendevamo anche Fabullo con le suddette zanzariere, perché ha veramente sfidato ogni umana pazienza: buono per la tosse, per intenderci. Povero piccino, per la carità, ma ci ha devastato.
Oggi nuova giornata in cui si ascolta musica ad oltranza: nel senso che ci sono un po’ di lavoretti da fare in onlus, quindi si va e si viene un paio di volte tra mattino e pomeriggio, e dacci oggi i nostri duecento km, e vabbè: se vedete una che canta in tangenziale su un furgoncino bianco, quella sono io. Canto benissimo, ci mancherebbe.
Però s’ha da fare, perché questa è l’ultima settimana di scuola di Fabu, e io sono millenni indietro rispetto ai miei programmi, e non è propriamente una novità.
A metà settimana faremo anche il primo aumento del farmaco per Fabullo, abbiamo intervalli di 15 giorni: così arriveremo ad un quinto della dose minima a cui dobbiamo arrivare. Stavo quasi pensando di mettermi a piangere, solo che devo preparare le colazioni, decidere che fare con lo stendibiancheria, magari non arrivare in tangenziale in ciabatte. Quindi non c’è tempo.
Buona giornata.
Angela