Ieri qui ha piovuto tutto dico tutto il giorno, a secchi.
Sembrava ottobre, ma non quello dorato, quello che dopo tre giorni è bellechè
novembre.
Ha calato un attimo a mezzogiorno, per cui aveva senso
provare a mettere fuori la testa coperta dall’ombrello e sono andata a
recuperare un po’ di frutta. In un posto che si chiama Netto, invece che andare
al Biedronka, per vedere delle facce
nuove. Così mi sono addentrata nel quartiere di palazzi che c’è qui di fianco:
quelli che fino a venti anni fa erano rigorosamente grigi e ora sono a righe
arancioni e verdi o a grandi bolle blu e viola, giuro. A ridosso dei palazzi, prima dei supermercati
che sono arrivati dopo riempiendo i buchi liberi, ci sono dei piccoli chioschi,
che formano una sorta di mercato: erano i negozi del prima dei supermercati,
appunto. Ammettiamolo, è sempre interessante scoprire il mondo, però proprio
dire che è pittoresco il quartiere dei palazzi è abbastanza dura.
Diciamo che ci si rende conto che, senza essere quelli gli
stipendi da nababbo, abbiamo comunque sempre dato per scontato tante cose,
ecco. Per esempio andare in un negozio e trovare praticamente tutto, almeno
negli ultimi decenni. Sempre d’altra parte, lingua biforcuta che non sono
altro, l’aveva ben detto quello là che i ristoranti sono sempre pieni perché
siamo ricchi.
Per cui, visto il tempo da lupi quasi siberiani, siamo stati
in casa tutto il pomeriggio dopo la terapia. Con la Michi ci siamo date al
backgammon ad oltranza, non so quante partite abbiamo fatto, roba da incrociare
gli occhi e vomitare. Al punto che poi Fabullo, che era lì con noi chiamava e
chiamava e chiamava e noi gli dicevamo di piantarla un po’ di essere rugna e
lui alla fine ha fatto la pipì addosso. Ben ci sta, sarebbe bastato guardarlo
in faccia invece che fare quelle ipnotizzate dalle punte bianche e nere.
Siamo qui da soli da ieri pomeriggio, perché le altre
famiglie si sono fermate solo una settimana. Oggi pomeriggio arriveranno altri
due pazienti polacchi, un bambino ed un adulto. Noi cercheremo di uscire un
po’: perché è vero che Fabullo deve riposare, ma penso che anche distrarsi un
pochino faccia parte del riposo. Per cui, visto che siamo soli, abbiamo chiesto
di pranzare presto per avere davanti un lungo pomeriggio.
Anche ieri Fabullo è stato un bravo bambino: in compenso
abbiamo una novità da ieri sera. Un
orzaiolo in un occhio e visti i precedenti sto pensando di farmi cadere
le braccia. Abbiamo già incominciato con gli impacchi, l’hanno sentito almeno
fino a Danzica.
Buona giornata.
Angela
3 commenti:
caro piccino, l'orzaiolo da' fastidio.
Bravo Fabullino hai fatto bene fare la pipi'addosso, cosi imparano a fare le sorde, fatti valere.
Di Fabullo c'è nè uno tutti gli altri son nessuno!!
Povero Fabullo bambino inascoltato.
INCROCI INCROCI INCROCI.
Oggi ad Orio sole con un pò di vento, tutto sommato non si muore dal caldo, qui continuano le operazioni di pulizia generale!!!!
Posta un commento