La neve è arrivata, per fortuna poca, perché la
sottoscritta, poetica quanto l’ultimo paracarro della via, non aveva
proprio ma proprio voglia di prendere in
mano la pala. In realtà ce n’è solo
qualche centimetro, ma ieri sera Paulo Aimo Operativo l’ha già comunque
grattato via dagli ingressi: perché era poca, ma subito gelata, e si slittava
da tutte le parti. Stamattina è tutto
bello pattinoso, e confidiamo di non schiantarci con la carrozzina come le
corrazzate di fantozziana memoria.
Ieri Fabullo a scuola ha mangiato il passato di verdura, che
a casa non assaggia da tempo immemorabile: cioè da prima del terribile sciopero
della fame dello scorso anno, ci sono una serie di cose che non abbiamo ancora
recuperato, come se tutto ciò che ricorda quel periodo non lo volesse più
vedere. E, infatti, non lo mangiava più nemmeno a scuola: fino a ieri, che ha
deciso così, e la Maestra Erika ha fatto quella che faceva finta di niente,
impassibile, metti che poi Fabullo se ne accorga che si è dimenticato di fare
il somaro.
Così, piatto intero. E vài. Poi a casa è stato monello, ma
intanto il pasto scolastico bello e
abbondante ce l’avevamo in tasca. Cogli l’attimo, seconda fetta di pandoro.
La sottoscritta ha proseguito con il recupero grane
rimandate: ieri, per esempio, è stato il giorno della compilazione del modello
icric per l’inps, una sciocchezza da fare tutti gli anni, tempo teorico
previsto, dal pc di casa, 5 minuti. La pratica, madresantissima. Prima di
tutto, il sito dell’inps non è adeguato alle mie risorse cognitive,
notoriamente basse, si sa: per cui mi assumo la responsabilità della mia
babbionaggine, perché non ci può essere altro motivo nel trovarlo così
complesso, nel trovarlo ogni volta cambiato, nel considerare l’accesso alla
pagina personale una caccia al tesoro ogni volta nuova; sicuramente è fatto per
stimolare i neuroni alle nuove scoperte e il mio pensiero, che suona così:
ovviamente, essendo un servizio pubblico, sarà semplice, e sarà semplicissimo
trovare una scritta tipo Area Personale in cui entrare; ecco, questo mio
pensiero è evidentemente povero e limitato.
Poi, una volta entrati, uno mette la mitica crocetta: solo
che improvvisamente L’archivio ha smesso di funzionare, scritto in stampatello
rosso. E tutto si perde nei meandri di Kafka, perché sempre quelli sono, che
siano carte polverose e corridoi infiniti, o tunnel burocratici virtuali. E quindi?
Ricominciare. All’infinito.
Alla faccia dei 5 minuti: ma tanto Fabu va a scuola, e
questo rientra in un’organizzazione di ogni madre che, ad esempio, va al lavoro
e poi ha delle cose da fare a casa, il lavoretto dell’inps sovrapponiamolo al
lavoro. Come no: tutte le madri di figli di 12 anni ci mettono due ore esatte a
prepararli per la scuola; e quando i figli sono a scuola, resta un campo da
sistemare fatto di catini, asciugamani zuppi usati per il bagno mattutino, quintali
di cose da cambiare, diciamo un’altra oretta di lavoro solo per quello.
Uhhh, che antipatica: sarà la neve, che rallegra le anime
belle e sbalestra quelli che hanno sempre da dire qualcosa di controcorrente,
ma è chiaro, è mancata elaborazione della sofferenza, mica valutazione di un
problema quotidiano.
Buona giornata.
Angela
3 commenti:
E vai con il passato di verdure!!!
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Angela sei troppo forte!
Ogniuno di noi dovrebbe prendere esempio da te!
Forza Angela
Forza Fabio
Forza famiglia Aimo!!!!!!!!!
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Ammirevole Angela!!! Chi giudica senza sapere sbaglia perché in certe situazioni bisogna trovarcisi... e poi, caso mai, dare giudizi...
Ieri spinaci, oggi passato di verdura… il giovanotto sta decisamente migliorando, evviva!
Un abbraccio e ganascino alla guanciotta destra di Fabullo.
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