mercoledì 3 aprile 2019

E lo sappiamo sì.

Ellosò che bisognerebbe scrivere scrivere scrivere per raccontare queste storie. E le Madri Isteriche lo fanno: solo che capitano tutti, dico tutti, i santissimi giorni. Senza tregua. E diventa impossibile evidenziarle tutte quante.
Con la onlus tantissime cose emergono e vengono controllate, evidenziate, tirate fuori: il fatto che i terapisti si confrontino con tutte le altre figure professionali che lavorano sulla singola Persona, fa sì che le famiglie abbiano meno grane da affrontare; ogni incontro è preparato prima, si pensano in anticipo a quali siano tutte le criticità della faccenda: che può essere una prescrizione piuttosto che un inserimento in una struttura scolastica o di altro tipo. E si pensa anche alla migliore strategia politico-diplomatica: perché se si cerca lo scontro si passa immediatamente dalla parte del torto. Mentre invece il trucco è far emergere potenzialità e necessità in modo che il tutto diventi inequivocabilmente concordato: poi, il come vengano fatte le cose, è tutto un altro paio di maniche; talvolta le competenze sono talmente dubbie che si parlano linguaggi francamente diversi. Ma, quanto meno, rimangono scritti dai verbali a cui appellarsi.
Però, appunto, è per tutti impossibile combattere sempre contro tutto: perché ogni singola famiglia vive ogni giorno svariate situazioni conflittuali di disservizio, in tutti gli ambiti. Ci vorrebbe un singolo professionista per ogni singolo disabile che per tutta la giornata lavorativa si occupa di stendere scartoffie che evidenziano i disservizi. Che fa solo quello; perché poi ce ne vorrebbe un altro che aiuta la famiglia nell’assistenza quotidiana.
Fantascienza, ovviamente.
Avrebbe più senso lavorare perché i disservizi non ci siano proprio, anche perché sono sempre quelli che emergono negli anni.
Sicuramente è uno degli elementi che rendono la vita più difficile e più deprimente: sapere già di non poter combattere contro ogni singola situazione, saperlo dall’inizio. Perché poi bisogna scegliere ogni giorno: scelgo di spendere un paio d’ore per scrivere ai giornali o alla Direzione di qualcosa, oppure contatto medici e professionisti vari per organizzare appuntamenti, farmaci e quant'altro? Le quali due ore sono ovviamente a spizzichi e mozzichi nelle 24 ore, il riposo vero e proprio non è previsto. È ovvio che una scelta obbligata non è proprio una scelta.
E quindi? Per intanto, prima di tutto, le Madri Isteriche ringraziano gli Amici del blog: perché leggete e capite e state con noi. Ringraziano sul serio, con il cuore. Vi abbracciamo.
E oggi si torna a scuola, e fa che vada dritta, drittissima. Che sono di nuovo tutti malati, con questi sbalzi termici: proviamoci.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

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Milioni di incroci per il rientro a scuola di Fabullino!!!
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BOOG ha detto...

GALASSIE DI INCROCI POSITIVI PER IL RIENTRO A SCUOLA DI FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
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Nonna Roby ha detto...

Cose inaudite, eppure succedono… Sì, bisognerebbe scrivere e scrivere per protestare, e battere i pugni… uuuh!
Incroci perché Fabio possa tornare a scuola (senza disastri…)
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e che tutto fili liscio…
Un abbraccio. Pizzicotto a Fabullo da parte della mia amica Sara che legge ma non scrive!