Io voglio solo dire che Davide è sempre un drago. Il nostro mito riconosciuto. Secondo me le nuvole che si sono addensate ieri improvvisamente, in una bella giornata di sole che ho asciugato due copridivani e una giacca pesante come se niente fosse, erano i fulmini e le saette invocati da Luana. Oh sì. Per altro, oggi avrà matematica e sarà, appunto, un drago. Chissà che male, comunque, poverino.
Oggi vi racconto una storia di dolore profondo, di quelli che ci sono sempre, ma che vengono, per fortuna, seppellite da dolori più recenti: stanno lì a pesare, probabilmente, e basta.
Dovete sapere che, subito dopo l'ictus, Fabu è stato preso in carico da un Grande Nome della riabilitazione a livello territoriale: non abbiamo nemmeno pensato a scegliere, ci conoscevamo, mi avevano insegnato a scuola che bisogna fidarsi per instaurare un corretto rapporto terapeutico, eravamo distrutti, insomma, andava bene che se ne occupasse qualcuno che occupava un posto importante, che doveva per forza essere garanzia di grande bravura. Per esempio, non poteva essere in quella posizione lì perché, a livello appunto territoriale, non c'era nessun altro.
Fabu non è mai stato disfagico, per fortuna, le cose sono sempre scese per la via giusta, la deglutizione è stata corretta dal primo momento in cui ha riacquistato lo stato di coscienza.
Però non masticava e non muoveva la lingua, gli davamo solo creme.
Il Grande Nome riteneva andasse bene così. La presa in carico logopedica è avvenuta dopo 11 mesi dall'ictus: e già lì, avremmo dovuto essere più lucidi. E poi passiamo oltre sulle modalità di trattamento impostate.
Per cui siamo partiti e abbiamo portato Fabu dalla logopedista Barbara, grande esperta europea di rieducazione motoria della bocca, che avevamo la fortuna di avere a meno di un'ora di strada. Dopo due sedute e due settimane, in cui avevamo dei compiti a casa da fare due volte al giorno, Fabu mangiava prosciutto e grissini.
E io, idiota a manetta, poiché ho sempre creduto nella correttezza, l'ho detto al Grande Nome, tutta contenta dell'evidenza clinica, Fabu aveva letteralmente un'altra faccia, perché i muscoli lavoravano: apriti o cielo. Il Grande Nome urlava che tutti sono venuti a vedere spaventati. Che siamo dei matti, che non dovevamo permetterci di prendere altre decisioni perché il caso era in carico dell'unità, che non era vero che Fabu migliorato e, se lo era, era un caso e sarebbe capitato comunque, che doveva decidere quali azioni intraprendere nei nostri confronti per la tutela del bambino. Dulcis in fundo, che avrebbe preferito sentir dire che l'avevamo portato da una medium, avrebbe compreso. Per il nostro dolore, ovviamente.
Oggi dico che il Grande Nome era la quintessenza di Quelli Che Sanno, per dire una boiata simile, tra l'altro parlando di una professionista che aveva un cv da manicomio, da cui mezzo mondo andava a formarsi. Per altro, lo stesso servizio territoriale ha poi, negli anni, seguito dei corsi con Barbara, senza andare dalla medium. Oggi dico anche che sono contenta della piazzata davanti a tutti, perché era stata talmente devastante che avrei creduto di avere travisato: invece, nel tempo, ho più volte incontrato persone, che erano presenti in quel momento, che mi venivano incontro, mi davano la mano e parlavano: volevo dirti che non ho mai pensato nemmeno per un attimo che ciò che ha detto il Grande Nome fosse sensato.
In quel momento lì, però, sono tornata a casa dopo mesi di dolore estremo, un bambino che non era più lui, piena di lividi ovunque. E abbiamo chiamato l'Autorità per capire cosa sarebbe successo, viste le minacce. Dammi un quarto d'ora per pensare. Tre minuti dopo ha richiamato: che faccia quello che vuole, risponderemo.
Ovviamente erano solo minacce.
E questo è l'antefatto, scusate, già lo sapete che la fo sempre lunga.
Dopo tanti anni, ieri compravo la pasta al supermercato, mi volto e il Grande Nome era lì, non c'era mai stato nessun altro incontro, anche se la città è piccola.
Mille pensieri: tra il dolore e la rabbia, ovviamente, tutti i ricordi insieme.
Sapete che vi dico? che è durata una frazione di secondo. E poi basta, non mi interessava più.
È sempre dopo un microsecondo, ho detto: ok, non mi tocchi più, però sai che ti dico? Che la pasta la devo comprare pur'io, ma dopo, adesso me ne vo a prendere il dentifricio, che sta dal lato opposto.
Vede, Signora? Dicono Quelli Che Sanno. È evidente che Lei non ha mai elaborato il dolore, ed è per quello che percepisce la realtà in modo alterato.
No, dico io. Magari non sono ancora zèn quanto il Dalai Lama, e me ne vo a comprare il dentifricio. Ma ho chiaro, chiarissimo, che il Grande Nome non ha mostrato alcuna competenza, e i dati oggettivi l'hanno dimostrato. Punto.
E sappiate che non ho nemmeno comprato il cioccolato, che mi vengano a dire che non sono zèn.
Buona giornata.
Angela
5 commenti:
Le persone incompetenti esistono a tutti i livelli. Chi lo ha detto che se uno è arrivato a ricoprire una carica importante sia poi veramente competente in materia? In tutti i rami, in tutti i settori. Aziende falliscono perché dirette da persone incompetenti. Certo, nel settore sanitario la meritocrazia dovrebbe essere al primo posto ma purtroppo non è così.
Mi aspettavo, leggendo il tuo racconto, che gliene avresti dette quattro al Grande Nome, ora che sicuramente sei più lucida e che hai avuto, col tempo, le prove di quanto sbagliata e senza senso fosse stata la sua piazzata. Ma hai ragione, hai fatto bene ad ignorarlo. Certe persone non valgono il tempo perso.
Spero che la tua congiuntivite vada meglio!
Forza Angela!!
Forza Fabio!!
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Parole sagge quelle di Luana: non vale la pena arrovellarsi su quello che è stato, meglio pensare all’”oggi”.
Come sta la congiuntivite? Spero molto meglio.
Incroci e pensieri positivi per tutto XXXXXXXXXXXXXXX
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FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
FORZA FORZA FORZA FORZA FORZA
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Cara angela,leggo sempre il tuo blog ma non scrivo mai.
Stamattina ho letto il tuo post e ti ho pensato tutto il giorno xe di fronte alla crudelta gratuita e senza scupoli che hai raccontato sono rimasta pietrificata.. volevo solo dirti che ti abbraccio fortissimo e dal cuore..
Tiziana
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