lunedì 24 luglio 2023

Dall'esordio in poi.

 Signori, sarò noiosa.

Lo so che l’esordio è solitamente: sarò breve.

Ma la trasparenza è buona educazione, così lo dico subito e Quelli Che Sanno possono lasciare perdere da subito. Ovviamente perdura il misterioso mistero: com’è che Quello Che Sanno non leggono il blog ma non ne gradiscono sempre il contenuto. Si vede che lo fanno leggere per procura, conto terzi, tipo alla vecchia zia.

Vabbè, comunque, andiamo avanti.

Sarò noiosa anche perché questa è la prima puntata.

La Onlus, come sempre negli anni, nelle ultime settimane ha lavorato con le scuole per la chiusura della documentazione annuale dei bambini, le mitiche firme del PEI: piano educativo individuale, che viene compilato dalle scuole e poi deve obbligatoriamente essere condiviso con l’equipe sanitaria.

Partendo dall’idea che tutti devono lavorare bene, perché è il loro dovere, sono lì per quello, li pagano ad uopo, la grande maggioranza delle situazioni riceve valori tra il 6 e l’8.

Una piccola percentuale prende 9 e anche 10.

In tutti questi casi, comunque, c’è stato del buono, il bambino ne ha tratto vantaggi, è stata un’esperienza positiva per lui.

Una piccola percentuale, davvero piccola, per fortuna, è insufficiente. Anche gravemente insufficiente. Anche non valutabile.

Per quanto sia una percentuale lieve, resta troppo. Sempre troppo. Perché comunque i bambini hanno perso dei momenti importanti e costruttivi e alle famiglie è venuto altro che lo sconforto.

Sapete, nel tempo, sconforto dopo sconforto, si sta male.

In queste situazioni qui l’equipe sanitaria ovviamente fa il suo lavoro: dice che non firma il PEI, perché non è un PEI, non è un progetto, non c’è niente di educativo, e tanto meno di individuale, sostanzialmente è scritto con i piedi (oppure: scritto da qualcuno che passa di lì per caso e di insegnamento di sostegno nulla sa: di solito le due motivazioni della cattiva scrittura si sovrappongono). Contestualmente scrivono in una relazione tutto ciò che andrebbe fatto, oltre che garantire la frequenza del bambino in un ambiente adeguato e sicuro; riferiscono che durante tutto l’anno sono stati fatti mille sforzi di supporto andati a vuoto, che c’è stato un gran caos. Non detto così, ma il concetto è questo.

Insomma, scrivono delle cose importanti. Solitamente si ricevono risposte diplomatiche, per esempio: ci auguriamo che le esigenze di servizio garantiscano una collaborazione più serena per il futuro.

Però esistono, nelle percentuali, le minoranze delle minoranze.

Quelle in cui arriva la seguente risposta: Si accusa ricevuta.

Ecco, le minoranze infinitesimali nelle statistiche contano poco, ma non vanno bene. Perché comunque esistono, nella singola vita di quel bambino. A quel bambino lì, sai che gli frega delle statistiche.

Fine prima puntata. Sarò noiosa anche domani.

Buona Giornata.

Angela

 

2 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Sempre incompetenti come è stato detto molte volte..... auguro una buona giornata per Fabullo e voi e gli amici del Blog. Abbraccio grande forza forza 🤗🤗💓

BOOG ha detto...

Forza Forza Forza Ragazzi
Forza Onlus