Non è andata bene.
Fabullo ha sofferto nuovamente in modo indegno, tra dolori
generali e peg da sistemare.
Non va bene.
In quello stomaco c’è qualcosa che va visto in fretta.
Ho nuovamente sollecitato e la puntualizzazione è stata che
comunque non si può cambiare peg tutti i momenti perché poi non le abbiamo a disposizione
(traduzione: non possiamo fornirvele più di tanto: invece di focalizzarci sul perché
vadano cambiate spesso, indice di un grosso problema, ci concentriamo sulle forniture.
Quindi: sui soldi).
Ho risposto che sono assolutamente d’accordo, ed è per
questo che continuiamo a chiedere una consulenza in endoscopia. E la chiediamo
ormai da settimane.
Ho perso la pazienza.
L’ho persa tantissimo.
L’ho persa venerdì mattina.
Venerdì pomeriggio è arrivata la comunicazione che oggi
arriverà la palliativista a domicilio e anche un’infiltrazione per la spalla. La palliativista dovrebbe prendere in carico
la situazione e mandare avanti tutto.
Allora si poteva.
Siamo terrorizzati: in primo luogo, perché, quando ci sono
evidenti negligenze, la strategia è sempre attaccare con la giustificazione del
Tanto andava così lo stesso. Non è pessimismo: è statistica; legge della
comunicazione; modalità indicate ai master di comunicazione non solo sanitaria.
In questo caso, tutto sarà detto con grande modulazione empatica: ma, se non si
parte con l’onestà intellettuale di dire che fino ad ora non si sono applicate
modalità corrette, non si fa il bene di Fabullo. Anzi, si mettono pezze a
colori, cercando di non fare emergere le mancanze. Non vogliamo né scuse
scritte né tappeti rossi, ma la presa d’atto sì.
In secondo luogo, metti che siano bravi nel procedere, la possibilità
che sia troppo tardi è elevata: che vuole dire che è verosimile che la peg vada
tolta, perché non più tollerata; e sostituita: o con un sondino naso gastrico,
se lo stomaco può ancora riempirsi, che vuole dire bloccare la mano destra di
Fabullo. Provate voi a non potervi grattare con l’unica cosa che rimane. O con qualche
cateterismo venoso centrale: che ci toglie ogni autonomia, perché significa
dipendere dall’assistenza continua.
E quindi, appunto, siamo terrorizzati.
Anche addolorati, e mortificati.
In più, furibondi.
Sarà durissima.
Se avete un miracolo in tasca, noi lo accettiamo volentieri.
Anche solo per passare la giornata: come sempre, ci accontentiamo di poco.
Vi abbracciamo.
Buona Giornata.
Angela
4 commenti:
Un miracolo ci vorrebbe veramente. Non ho.parole situazione veramente triste. Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx. Poco cuore e poco buon senso purtroppo. Vi penso e abbracciò forte 🙏🙏🤗🤗
vi abbraccio fortissimo e vi penso tantissimo... davvero tantissimo.
Non aggingo altro perche' le parole sono ormai inutili....
Forza Fabioooooooo Forza Aimooooo
Voglio bene a tutti gli AImo.... tuttiii
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Paola
Xxxxxxxxxxxxxxx per la spalla oggi che non debba soffrire troppo povero Fabullo 🙏🙏
Non ho parole di sollievo da potervi inviare. Non riesco più a credere a niente. Vi abbraccio fortissimo.
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