Andare di sera dopo le nove al Regina Margherita devo dire
che ci ha lasciato un po’ provatelli.
Un po’ perché siamo tornati alle undici ed eravamo in piedi
dall’alba per una nostra giornata normale. Un po’ perché, siccome siamo anime
sensibili e probabilmente delle piaghe, dopo i primi 15 passi nei corridoi dell’ospedale
a quell’ora lì, ci siamo resi conto che i ricordi, qualche volta, non sono
gentili onde del mare che accarezzano ma delle robe che ti travolgono. Qualcuno mi dia una mano altrimenti annego, ecco, quelle robe lì. E siccome
uno mantiene sorriso e dignità, diciamo che l’idea è quella dello Speriamo di
non vomitare qui direttamente e Ma che accidenti c’è nello zaino che mi sono
caricata a spalle senza accorgermene.
Insomma, uno cammina nei corridoi silenziosi insieme agli
altri genitori che vanno a fare la notte, che girano con borse e coperte, che
sono seduti sulle panchine fuori dai reparti per stare un pochino da soli, quei
sette otto secondi, con le occhiaie alle
altezze delle rotule, e via dicendo.
Va detto, però, che noi sapevamo che saremmo usciti di lì tempo mezz’oretta, per
dormircene a casa nostra: per cui, sono tutte storie, siamo delle piaghe d’Egitto.
Così abbiamo messo questo apparecchietto che abbiamo
guardato assai perplessi: perché ha fili che partono dal torace, uno che parte
dal dito come i saturimetri normali, un paio di occhialini che misurano il
flusso d’aria che entra ed esce dal naso.
Sarebbe importante che il bambino mentre è a letto non si
togliesse niente, altrimenti rischiamo che non ci sia lettura e registrazione. Dite
alla PAOLA che io sono stata zitta e ho fatto la Signora Seria, ma che il mio
pensiero è stato che la probabilità maggiore, con uno come Fabullo, era che l’apparecchietto
leggesse La Stampa oTopolino. L’Analfabeta no, perché lo sto leggendo io e non lo presto a nessuno visto che l’ho
quasi finito. Però non l’ho detto, sono stata compìta.
E’ un esame costoso: con i tagli e ritagli, al Regina
Margherita hanno solamente più un apparecchietto e non si possono più comprare
le fascette, contenenti fili di rame
conduttori, che fissano i rilevatori sul torace: per cui lo possono
solamente fare 50 bambini all’anno. Ora: per
Fabu non era probabilmente questione di vita o di morte; ma per bambini
che veramente magari hanno delle apnee notturne da capire, visti i costi e le
difficoltò di esecuzione, viene da dire se non avrebbe più senso farlo da
ricoverati, con un infermiere che ogni tanto passa a verificare. È vero che si
occupa un posto letto costosissimo, però….
Perché ci raccontavano che sono molte le volte in cui l’esame
è nullo.
Comunque: noi siamo tornati a casa, abbiamo aperto la
portiera e Fabullo ci ha diligentemente restituito il sensore sul dito che
aveva già tolto. Per cui gliel’abbiamo incerottato sull’alluce. Adesso tiriamo
via tutto e cosa sia venuto fuori bòh.
Adesso lo alziamo e si trotta, che alle nove dobbiamo essere
in reparto per il Day Hospital. Dove sono sempre gentilissimi e ci danno un bel
lettino (per mamma no, peccato), quindi le cose sono abbastanza gestibili, se
Fabu non fa l’insopportabile come l’ultima volta.
Buona giornata.
Angela
6 commenti:
Gli ospedali per bambini sono sempre terrificanti. A Firenze abbiamo il Meyer, tutto bello nuovo, pulito, colorato con gli operatori vestiti come pagliacci, ma la tristezza che si trova lì dentro appena varcata la soglia è indescrivibile. E' enorme ed il fatto che sia solo ed esclusivamente per bambini la dice lunga...
Forza Fabietto!!! Incrociamo che l'esito dell'esame si buono ed andiamo avanti!!!
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Buon fine settimana a tutti.
Forza Fabu e Forza Aimo, aspettiamo buone notizie!!!!
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XXXXXXXXXXXXXXincrociomegainattesa dinotizieXXXXXXXXXXXXXXX
e un abbraccio altrettando mega per tutta la famiglia AIMO
XXXXXFORZAFABULLOXXXXXXXX
Buon fine settimana a tutti quanti
ps MicioMario e' diventato un birbantello eh... però l'immagine di lui e Davide nel lettino e' trooooppo tenera......
Forza Fabullo!!!!
MEGAINCROCIOGALATTICO SPETTANTO BUONE NOTIZIEXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Meno male che ci curano negli ospedali, meno male che non siamo nel cuore dell’Africa o in mezzo al deserto. Però quanta fatica per due poveri genitori già provati da una giornata pesante…! Con un bambino innervosito e poco collaborativo probabilmente! Beh anche questa è fatta, guardiamo avanti e pensiamo positivo.
Un abbraccio grande e tanti baci
Sono le 8.50 di sabato 20 settembre 2014 ed il nuovo post non è ancora stato pubblicato ... nondimeno
AUGURISSIMI FABULLO!!!!!!!!!
10 anni, due manine piene di tanta vita per chi ti circonda e ti ama e di tanta ricchezza per noi che ti abbiamo conosciuto, anche solo virtualmente, con mamma Angela e tutta la meravigliosa famiglia Aimo.
BUON COMPLEANNO PICCOLO GRANDE FABULLO!!!
Andrea PN
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